Con quale e quanta ingenuità ho pensato che, col pensionamento, avrei raggiunto il meritato riposo e una relativa serenità? Evidentemente non ho meritato, o meglio non sono stato capace di "costruire", e di avere per contro edificato castelli di sabbia sul nulla. Me ne andrò con l'amarezza e percezione del vuoto di sentimenti e passioni, del fallimento come uomo padre e marito, nonostante io abbia creduto fortemente nelle mie scelte ideali. La cosa più sconcertante è scoprire di essere alle prese con problemi anacronistici come il rapporto genitori-figli, rapporti ritenuti maturi e già risolti, o il rapporto con le ex mogli: in verità la vita trascorsa ha disseminato di relitti il nostro sentiero, relitti ancora non elaborati e sommati ai problemi contingenti. Me ne vado, e spero presto, perché sono senza energie, un guscio vuoto.
A Ferrin modena, 27/8/2023
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