C'é nello scrittore la sindrome da "pagina bianca", un disturbo che conoscono i veri scrittori, perché dunque non dovrei incorrervi io? Mi accade in questo periodo: scrivo del più e del meno, avventurandomi anche in terreni poco conosciuti, ma lo faccio spinto da curiosità e spirito d'avventura, e pur consapevole che il Blog è l'unico spazio in cui mi è concesso esprimermi. I mezzi di comunicazione di massa sono preclusi a coloro che non siano funzionali e organici a consorterie e camarille di ogni genere e colore, o che comunque non siano stati capaci di farsi largo nella ressa di aspiranti, canditati, o questuanti alle porte della politica. Aggiungo che anche giornalisti e pubblicisti hanno un loro ALBO con il quale si sono attribuiti diritti esclusivi nella comunicazione delle opinioni. Allora ci si ritira in se stessi consolandosi con il solito: "nondum matura est!". In ogni caso, anche se la pagina bianca fatica a riempirsi, è meglio non desistere. D'altra parte, l'ansia da pagina bianca è dovuta anche a ragioni obiettive, quali la mancanza di informazioni importanti, carenza dovuta alla difficoltà di accedere ai centri nevralgici e cruciali dove nascono e si formano le notizie della cronaca sociale e politica. Ai comuni mortali non resta che affidarsi a una comunicazione lacunosa o manipolata, e spesso fuorviante.
A. Ferrin Modena, 18/11/2023
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