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libreria di zurau

giovedì 15 maggio 2025

VAE ANTIQUIS! (guai ai vecchi!)

Sarebbe la stessa cosa esclamare "vae victis!", ovvero omologare il vae victis a vae antiquis: si tratta sempre di perdenti. Mi riferisco, ovviamente, alla Terza Età di cui faccio parte per raggiunti limiti d'età. Pertanto "guai ai vecchi", nonostante il mercato e la retorica mielosa sulla senilità,  enfatizzino la decrescita e vecchiaia felice. D'altra parte, la società marginale ridotta a redditi di pura sopravvivenza, e perciò priva di potere, può forse recepire più docilmente il sacrificio economico cui è costretta. Senonché, la stessa realtà del mercato, e la relativa comunicazione pubblicitaria, fanno giustizia di ipocrisia e inganno con cui i poteri forti cercano di fuorviare le masse che lottano per le  briciole. C'è l'informazione provocatoria diffusa dal mercato e dal governo dell'economia, destinata alla società affluente del "valore aggiunto", l'altra è diretta al popolo che "tira la carretta", costretto al supplizio di Sisifo e Tantalo. Non è il caso di scomodare la filosofia marxista di 800/900 che ha perso da tempo capacità propulsiva, e perciò è sempre più urgente che le masse siano pronte a difendere i propri diritti. D'altra parte noi vecchi dobbiamo essere realisti: ogni giorno dobbiamo affrontare ardui percorsi di guerra in una società sempre più veloce, sommersi da vetture, pedoni, biciclette e pattini, vetture in sosta, da zebre non rispettate; dobbiamo fronteggiare sfide nuove e ardue per le crescenti difficoltà di vedere, leggere, udire e scrivere, carenze che limitano la nostra capacità di esercitare la Cittadinanza attiva. Per non dire infine della burocrazia onnipresente e farraginosa, o delle difficoltà economiche di quanti percepiscono pensioni minime. Mentre scrivo sono però distratto e turbato dalle notizie da Gaza e dal Medioriente, dove il "piazzista" Trump conclude affari con gli arabi ricchi e compiacenti (i ricchi sono sempre solidali) e nello stesso tempo i palestinesi, nell'indifferenza del mondo, sono indifesi sotto le bombe israeliane. D'altro canto Putin, mentre i suoi aerei bombardano l'Ucraina, fa la prima donna sfogliando la margherita del cinismo, vado o non vado in Turchia? Pretesti perfetti con cui Russia e Israele giustificano il loro operato, sono il massacro subito il 7 ottobre gli Ebrei, e la cosiddetta "Ucraina da denazificare" la Russia. Ma, a fronte di questi problemi che l'assillano cosa può il pensionato che, pur sensibile ai destini dell'umanità, è semplice e impotente spettatore? Ci sarebbe di che ridere se non fossimo in piena tragedia, una tragedia tra le tante provocate da poteri forti basati su egoismo, forza e istinto di sopraffazione. 

Modena, 15/5/2025 

 

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