Perché ridono? Avranno i loro motivi...ridono gli autocrati mentre i sudditi, prostrati ai loro piedi, li incensano. Ridono mentre i loro popoli lottano per la vita, o meglio per sopravvivere; ride lo sportivo vincente e sguaiato che ha colto il momento di gloria, quando uomini e donne della strada sono già paghi del pane quotidiano. Alla base di tutto c'é la follia collettiva, o piuttosto un condizionamento irresistibile a fare sì che tutto proceda come natura, o chi per essa, ha già disposto. E' vero che i sorrisi, il più delle volte sono pleonastici e sollecitati, ma i più non si sottraggono: è una recita alla quale si è abituati, abbiamo appreso che bisogna essere felici, i bambini mostrano spontaneamente la serenità dell'età, gli adulti esibiscono chiostre di denti più o meno autentici. Siamo condannati a essere felici anche se intimamente siamo tristi e consapevoli che la felicità non è di questo mondo. E non parliamo dei potenti; gli uomini di potere sono tutta formalità, devono sorridere agli obiettivi, sono i forzati della finzione, ma anche tra loro vi sono sensibili differenze. Trump vuol fare il compagnone della pacca sulla spalla, Putin e Xj Jin Pin sono più controllati, anzi direi i sornioni in attesa sulla sponda del fiume. Infine, la parvenza di felicità è il surrogato di quella che ricerchiamo senza posa: anche negli annunci mortuari i "de cuius" sorridenti ci guardano e dicono: vedete come siamo felici? Venite anche voi!
Modena, 31/10/2025
Nessun commento:
Posta un commento