Ieri "giornata contro la violenza di genere verso donne": non si può non essere d'accordo, nonostante gli eccessi di retorica. Comunque è il difetto di tutte "le giornate" che sono innumerevoli, e perciò a rischio di perdita di senso; poi si nota lo zelo che molti uomini mettono nei riti e celebrazioni del giorno: hanno forse qualcosa da farsi perdonare? Sì, ne hanno a bizzeffe! E infatti non c'é una voce che si alzi in loro difesa a rivendicare qualche loro merito nella lunga storia dell'evoluzione della nostra specie, né ci si appella alle scienze umane che potrebbero spiegarci molte cose al riguardo, e invece ci si limita alla vulgata dell' uomo padrone, violento, prepotente, feroce, assassino e pertanto male assoluto del consorzio umano. Troppo semplice e semplicistico: bisogna avere voglia e onestà di approfondire rifuggendo da manicheismo e giustizialismo, ovvero essere consci, donne e uomini, del nostro comune destino, di essere parte di un "solo corpo", che cioè in questa piccola Terra ci si salva insieme o non si salva nessuno. D'altra parte un grande studioso del passato aveva sostenuto che maschio e femmina, nella vita inscenano una vera, drammatica lotta tra i sessi, lotta spesso rituale e simbolica, ma a volte cruenta e letale.
Modena, 26/11/2026