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libreria di zurau

martedì 18 novembre 2025

IL GIOCATORE

Il gioco, o meglio la ludopatia, è al centro di questo film, con Matt Damon, Turturro e Malkovich. E' un problema sociale di attualità (quando non lo è stato?), e lo è soprattutto quando è gioco d'azzardo. Abbiamo giocato e giochiamo tutti fin da bambini, con trastulli innocenti che noi definiamo tali ma che sono già rappresentazioni della incessante competizione tra gli esseri umani. In questo film Matt Damon è lo studente universitario che, per estrazione sociale si direbbe immune dal pericolo, per solidarietà con un amico impenitente nel gioco, si fa coinvolgere nel gioco d'azzardo duro inquinato anche da malavita. Ma al di la della vicenda, c'é la vita e la psicologia del Giocatore, la molla che lo induce ad agire, il bisogno di reiterare la condotta autolesionistica che lo porterà alla "perdita" dei soldi e di se stesso. Questo è un tema evidentemente sensibile e molto complesso, e non so quanto sia risolto da psicologi e psicanalisti. Io, per la personale ma limitata esperienza, penso che alla base del fenomeno vi sia il "vuoto interiore", quello che, improvviso, ti disorienta, non ti senti, e quindi subentra la percezione di inadeguatezza, del terreno che frana sotto i piedi, e cedi all'illusione, alla soluzione miracolistica, ma attesa invano. In estrema sintesi, penso che la causa del meccanismo, che può diventare perverso, sia la carenza di amore che ci rende deboli e indifesi. Lo stesso tema è trattato da Dostoevskij nel suo "Il Giocatore", dove colloca la breve storia autobiografica a "Roulettenburg". Più Nomen omen di così!

Modena, 18/11/2025  

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