BATAK
""...c'erano testoline ricciolute in quella massa in putrefazione, schiacciate da pietre pesanti, piedini
non più grandi del dito di una mano, sui quali la carne era stata seccata dal caldo ardente prima
che avesse il tempo di decomporsi; manine tese come a chiedere aiuto; neonati che erano morti sorpresi dall'intenso luccichio delle sciabole e degli occhi rossi degli uomini dallo sguardo feroce che le brandivano..."".
Questo è un estratto dal servizio che l'inviato del Daly News, Januarius Macgahan, inviò da Batak
in Bulgaria il 22 agosto 1876 al proprio giornale in Inghilterra...in quel tempo la Bulgaria e i Balcani erano assoggettati all'impero Ottomano, e riuscirono a conquistare l'indipendenza dalla turchia
a prezzo di guerre e ribellioni, e il massacro di Batak fu una delle cause scatenanti che indusse gli
Ottomani a concedere l'indipendenza a quei Paesi.
Oggi leggo del massacro di donne e bambini in Siria per mano dell'esercito siriano che ha usato
ordigni chimici letali.
Vogliamo ricordare i massacri della seconda guerra mondiale, per non parlare della prima?
E dei Gulag sovietici, delle fosse di katjn, dei Konzentrationlager, della distruzione del Ghetto di
Varsavia, di Dresda e Koventry, delle atrocità italiane in Etiopia e Libia.
E l'eccidio di Mylai e le bombe Napalm lanciate sui villaggi Vietnamiti e dell'eccidio dei profughi palestinesi nei campi di Sabra e Chatila, e quello che accade oggi sotto i nostri occhi: il popolo Rohyngya in Myanmarr che subisce pulizia etnica e massacri, e ciò avviene con la corresponsabilità di Aung San Suu kyi premio Nobel per la Pace?
Tutti questi eventi hanno un denominatore comune: la capacità dell'uomo di produrre odio profondo
e bene totale, ma sempre instabile; è una costante nella storia: che le vittime diventino carnefici e, a loro volta, si trasformino in vittime, come il caso e la necessità possono disporre.
Pertanto nessun moralismo: gli uomini hanno compreso che la vita è regolata dai rapporti di forza,
ovvero dalla lotta per la sopravvivenza, e solo giuste regole di coesistenza possono fare sì che l'uomo e l'umanità possano sopravvivere.
E' impossibile elencare tutti i delitti contro l'umanità commessi da "tutta l'umanità" e non giochiamo
con il rimpallo delle responsabilità, poiché non c'è un popolo che incarni, o abbia incarnato "il male assoluto": la ricerca del capro espiatorio è comodo e funzionale per quelli che sono innocenti per
definizione e, guarda caso, gli innocenti sono sempre i più forti e i vincitori.
A.Ferrin
modena, 12/04/2018
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