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libreria di zurau

mercoledì 14 novembre 2018

ORCOLAT



L'Orcolat, in friulano vuol dire "orcaccio" e viene da orcul, orso: così i friulani chiamano il terremoto
come l'orcolat della mitologia popolare che si risveglia dal letargo tra i monti provocando distruzione
e morte.
L"orcaccio" si risvegliò nel Friuli il 6 maggio del 1976: rase al suolo molti paesi, e fece 1000 morti.
Io e Montorsi, titolare della Kledon, siamo seduti al tavolo del Derby, il ristorante dell'omonimo albergo Cabaret in viale Monte Rosa a Milano; sono le 21 esatte: avverto un malore strano, per me
nuovo, mi sembra di svenire, afferro il braccio di Montorsi e confesso che non mi sento bene e lui, notando il mio pallore, mi invita a uscire dal ristorante per respirare aria fresca, lo seguo incerto
sulle gambe e infine siamo in strada che, notiamo, è stranamente affollata, sono usciti tutti per l'aria
fresca? No.
Voci allarmate e concitate parlano del terremoto, che hanno avvertito l'ondeggiare dei pavimenti,
percepito malesseri inquietanti, ognuno racconta la sua esperienza, e io sono rinfrancato perché il
mio malessere non è dovuto a un imminente collasso cardiaco, ma al "terremoto".
Il sistema neuro vegetativo mi ha fatto un brutto scherzo, io ho l'animo più leggero, ma siamo tutti
all'oscuro dei danni, lutti e senzatetto che il terremoto ha prodotto: penseranno i notiziari e i giornali
a colmare queste lacune.
Rientriamo nella sala ristorante per completare la cena: Ofelia, la cantante detta la Edith Piaf italiana,
si aggira fra i tavoli e canta le canzoni della francese, mentre nel Cabaret sottostante Diego, figlio dell'addetta al guardaroba, prepara la scena per lo spettacolo serale.
A.Ferrin
modena, 14/11/2018

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