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libreria di zurau
martedì 21 gennaio 2020
FIORIRA' L'ASPIDISTRA
Leggo un vecchio romanzo di George Orwell, "Fiorirà l'aspidistra"; questa è una pianta forte, resistente al freddo e alle atmosfere grigie e nebbiose dell'Inghilterra.
Orwell è noto sopratutto per 1984, libro in cui immagina, profeticamente, l'umanità omologata e massificata, dominata da un "Grande Fratello", un potere che si dividono grandi potentati, entità onnipotenti che tutto regolano e dispongono, una realtà inquietante e sempre incombente.
Orwell era dotato di una fervida fantasia, e d'altra parte la storia recente gli aveva fornito materiale a bizzeffe come fonte di ispirazione; il libro è del 48/49 dopo una guerra che procurò 50milioni di morti e nella quale l'umanità ha sperimentato le conseguenze delle prime Bombe Atomiche lanciate sul Giappone.
Orwell era anche di idee socialiste, un idealista quasi radicale, e nello stesso tempo ossessionato dalla
penuria di danaro e affascinato dal pauperismo: leggendolo si ripiomba nelle pagine di Dickens che
descrivono la Londra del 18° secolo degli slums più poveri, quelle di Dostojevskj nelle "Memorie del sottosuolo" e di Hugo nei "Miserabili".
L'aspidistra è la pianta dalla vita stentata che vegeta, che non richiede grande cura, che vive con poco
come il Gordon del romanzo in cui Orwell la cita spesso, che compare sui davanzali e che egli tiene
nella sua stanzetta e che descrive spenta e insignificante come la propria vita.
M Gordon è anche poeta:si sacrifica, mangia poco e dorme male perché scrive poesie, alcune pubblicate per cortesia, molte altre non sono accettate, e non riesce a portare a termine il primo romanzo, non ha una donna da portarsi a letto e ne soffre troppo.
Egli rifiuta la competizione richiesta dalla società capitalista, e solo dopo un lungo e doloroso percorso realizzerà la "necessità" di dovere mettersi in gioco.
Vuole fare il "poeta maledetto " ma lo stomaco è troppo esigente, e pertanto deve lesinare i pence che non può esibire perché non li ha: ma egli ha fatto una scelta pura che richiede scelte coerenti.
Si confonde e mimetizza nei Pub frequentati dai più poveri dove ingolla birra dozzinale; egli assume che il danaro sia determinante per le fortune dell'uomo, e che negare questa verità sia farina di ricchi
e ipocriti.
Ma accade che, dopo il primo rapporto sessuale molto desiderato con la sua fidanzata Rosemary, fidanzata ancora vergine e molto innamorata, questa è in attesa di un bimbo, e ciò precipita il poeta frustrato in una profonda crisi esistenziale, dalla quale uscirà con scelte di nuova vita.
Si libera del suo manoscritto incompiuto e consunto, abbandona le velleità letterarie per accettare
l'unica realtà: il figlio in arrivo e Rosemary.
Entra così a fare parte dell'umanità di sempre, fatta di uomini e donne che lavorano e vivono giorno
dopo giorno per obbedire alle leggi e necessità della natura e della vita sociale.
Pertanto, Gordon e Rosemay saranno piccoli borghesi in un appartamentino che arrederanno con mobili pagati a rate, e terranno sul davanzale un'aspidistra, che forse fiorirà (non si sa se e quando).
modena,21/1/2020
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