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libreria di zurau

lunedì 6 gennaio 2020

RITRATTO DELLA GIOVANE IN FIAMME


Il soggetto è fra i preferiti dalla regista Celine Sciamma, e il film è molto bello: il colore, la
scenografia e la fotografia (alcune sue scene sono quadri suggestivi), e fra le attrici, una più bella e
brava delle altre, è difficile scegliere. 
E' ambientato nel '700 sulla costa atlantica della Normandia dove, il colore cupo e gli elementi di una natura aspra, conferiscono al paesaggio un'atmosfera gotica.                                                                    L’episodio dell’aborto procurato dalla “mammana” nella sua povera casa, alla presenza dei bambini, è inevitabilmente cruda, ma anche di una bellezza struggente.                                                                   Altro discorso è il tema del film: l’autonomia e l’autosufficienza reclamate dalla donna, insomma la libertà dalla tutela e autorità maschile, ammesso che siano sempre esistite, e in questo film gli uomini,
presenti in poche scene, ricoprono infatti ruoli marginali o servili.
Ciò prefigura anche una totale libertà nei sentimenti, e infatti le donne “fanno gruppo” e mostrano di potere emarginare l’uomo dando vita a una relazione saffica molto delicata ed estetizzante.                 D’altra parte l’uomo, in genere, prova molta curiosità per il rapporto saffico, è una delle sue fantasie legate all’erotismo, anche se rischia l’emarginazione dal mondo spesso esclusivo della donna.              Pertanto, nella maggioranza dei casi, all'uomo è riservato il ruolo di spettatore.
A.Ferrin
Modena,20/12/2019

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