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libreria di zurau

venerdì 19 giugno 2020

IL PERICOLO



Scrivevo poco tempo fa dei meccanismi che sono fra le cause della nascita di dittature e di ogni
sistema totalitario, e citavo il polacco Bauman che spiega il fenomeno del nazifascismo e di ogni  totalitarismo, come prodotto della società moderna, e accennavo a "Psicologia delle folle" di
Gustave Le Bon  che a fine '800 descriveva appunto le caratteristiche delle moderne società di massa, e dei movimenti più profondi che motivano e "muovono" i popoli. (non è escluso che Mussolini, Hitler, Stalin  e compagnia abbiano letto quel testo).
Penso che nel corso di questi ultimi mesi di pandemia, siano state più evidenti ( per chi ha voluto vederli), complici la paura (quasi il terrore), i segnali di ripiegamento su se stessi, l'obbedienza più cieca e irrazionale alle misure di ordine nella società, dove il popolo disorientato è facile preda del potere più invasivo e anche arbitrario: una realtà in cui vi sono Cittadini "più realisti del re", e altri che si fanno complici del Potere e permeabili a ogni tentazione di speculazione ai danni dei più deboli.
E' un ritorno alla foresta e alla sua legge?
Non lo so: la nostra vita è sempre immersa nella foresta, nella lotta fra la vita e la morte ma, in tempi
di grande pericolo, aumenta la percezione della nostra fragilità, e quindi il bisogno di sicurezza.
In realtà c'è un linguaggio che in situazioni di emergenza segnala la pericolosa involuzione del sistema democratico, un procedere burocratico e retorico che non si discute: "sono le regole, è la legge, è l'ordine, e vale per tutti" e ciò avviene dal più piccolo impiegato al grande decisore (che peraltro è irraggiungibile), e quello che impressiona è la solerzia, quasi l'eccesso di zelo con cui gli esecutori obbediscono alle disposizioni che piovono dall'alto, e senza porsi domande; non vogliono discutere, allargano le braccia e sono inflessibili, così spuntano come funghi "guardiani e controllori" ai quali non pare vero di potere esercitare il loro piccolo potere.
E in questo perverso meccanismo risaltano le caratteristiche di ogni potere dispotico e totalitario, un esercizio del potere in cui le donne sono spesso più efficienti e disciplinate.
Le donne, detto altrimenti, hanno dimostrato di non essere seconde a nessuno quando il Potere mostra il volto peggiore: le Kapo (spesso ebree) nei Lager nazisti, non sfiguravano in violenza e sadismo.
Insomma, l'obbedienza acritica e cieca al Potere può generare derive pericolose per la nostra incapacità di governarle e porvi freno.
Infine, cito la dichiarazione della giovane Sindaco di Torino :
"la politica ha senso se puoi governare", sembra un'ovvietà ma non lo è;  è necessario fare politica, che il Cittadino si impegni per non lasciare troppo spazio ai politici di mestiere che, a loro volta, devono esercitare pro tempore il potere loro affidato, non occuparlo.
Senza  alternanza al potere non c'è democrazia, bisogna evitare come la peste le incrostazioni del
potere, l'incompetenza e il sottobosco della politica, ogni rendita di posizione.

modena, 19/6/2020




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