Periodicamente, senza averli richiesti, trovo nella posta comunicati di una "Lega Anti-Predazione Organi", che si batte contro l'espianto organi "a cuore battente" da pazienti terminali , quindi contro ogni abuso in materia; in altri termini questi pensano che l'espianto di organi dovrebbe essere lecito solamente quando eseguito "da cadavere". Inutile sottolineare che l'argomento riveste un'importanza capitale per la morale e l'etica legate al fine vita; il tema è cruciale e, ammesso che l'allarme di questa Lega anti predazione sia eccessivo, non si può sminuire il rischio che si pratichino forme surrettizie di eutanasia. Il comunicato odierno prende lo spunto dalla morte, quasi imprevista, di Sergio Marchionne, il grande manager, prima dichiarato "morto cerebrale", e poi deceduto per arresto cardiaco: la Lega suddetta denuncia l'ennesimo abuso di medici e strutture sanitarie che da un lato, nel caso di "poveri cristi", farebbero coincidere morte cerebrale con morte tout court, e autorizzerebbero così l'espianto d'organi anche a cuore battente, mentre per i pazienti importanti si attende il definitivo arresto cardiaco. Io sono per una morte naturale, il più possibile naturale, non sono per l'accanimento terapeutico, sono favorevole al trapianto organi da cadavere (è l'ultima cosa decente e altruista che posso fare per il mio prossimo).Pertanto vorrei che il mio cuore spossato si fermasse quando non ne può più, e invece, la prospettiva di vedermi disteso sul tavolo autoptico, mentre qualche neurone scorrazza ancora smarrito ma libero nella mia materia grigia alla ricerca disperata di sinapsi provvidenziali, ecco, questa è una cosa che mi angoscia non poco, poi noto che il tavolo dove sono disteso è attorniato da più chirurghi che con i ferri del mestiere già si apprestano a sezionare e disputarsi frattaglie del mio corpo. Ma io sono impotente, mentre il mio ultimo neurone può solamente protestare inascoltato: aiuto, sono ancora vivo, assassini!
A.Ferrinmodena, 31/7/2018
Nessun commento:
Posta un commento