E' un film giapponese del 2008, già visto in Sala Truffaut anni fa e passato in TV ieri sera: film delicato e ben fatto come spesso lo sono i film giapponesi. Daigo è un musicista disoccupato che trova impiego in una Agenzia OKURIBITO, che provvede cioè alla cerimonia tradizionale della preparazione e vestizione dei defunti: Tanatoesteta, questa è la professione che Daigo pratica in presenza dei famigliari del morto. Il tutto è suggestivo nell'atmosfera rarefatta di una Sala del commiato, con i parenti( anche i bambini più piccoli) che assistono in raccoglimento e contenuta emozione ai gesti lenti e rispettosi del Tanatoesteta, che infine veste la salma con un Kimono tradizionale. La storia nella storia è quella del padre di Daigo che, abbandonato il figlio in tenera età, ora è morto in povertà e solitudine, e le Autorità lo rintracciano perché si occupi di lui. Daigo, combattuto tra l'umano risentimento per l'abbandono subito, e l'emozione per il padre ritrovato, accetta di accudirlo nell'estremo saluto: è commovente che il figlio riservi al padre l'attenzione più professionale e affettuosa di sempre. Il film narra la morte secondo la cultura e costume Shinto/Buddista, una cultura in cui prevale la fatalistica accettazione del fine vita nella vicenda umana.
A.Ferrin
modena, 2/11/2021
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