Passata la Pasqua, ecco superata anche la commemorazione della Liberazione dal nazifascismo, il 25 Aprile; evento lontano nella memoria, ricordato per lo più dai nostalgici che amano le dispute ideologiche e magari "riscrivere la storia". Sono recite ripetute e retoriche da cui molti miei simili, dopo 75 anni, non riescono a prendere le distanze: non riescono a elaborare il groviglio di passioni e violenze proprie di un periodo bellico funestato da distruzione e morte. Se poi penso all'aggressione all'Ucraina da parte della Russia, causa di nuovi lutti e lacerazioni che fanno temere una Terza Guerra Mondiale, gli ineffabili manichei pretendono di dividere nettamente il bene dal male, e ovviamente si sentono depositari del bene e della verità.
A. Ferrin Modena 26/4/2022
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