Caro Covid, questa mattina mi sono sottoposto al tampone di controllo, e tu sei ancora al calduccio nel mio corpo: devo pazientare e accettare ancora la tua compagnia. Ho creduto, senz'altro ingenuamente, che ti avrei evitato, o che tu avresti colpito un altro bersaglio ma, tant'è, mi assoggetto a questa esperienza pur non avvertendone la necessità: se si vive a lungo è inevitabile pagare lo scotto di imprevisti e incidenti di percorso. Sono due anni che scrivo di te, dei problemi che la tua venuta ha creato tra noi : ora vivo l'esperienza diretta di una coabitazione difficile, cercando di fornirne la testimonianza più serena; pertanto me ne sto ancora in quarantena cercando di metterla a profitto. Spero almeno che la tua visita inattesa sia, come affermano i virologi, meno letale di quanto non fossero le incursioni di inizio pandemia
A.Ferrin modena, 1/10/2022
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