MATTINA
M'ILLUMINO D'IMMENSO
(1917)
UNGARETTI
SOLDATI
SI STA COME
D'AUTUNNO
SUGLI ALBERI
LE FOGLIE
(1918)
UNGARETTI
La prima poesia (del '17) è una folgorazione per il soldato accucciato nel fango della trincea: alle prime luci dell'alba è ancora vivo e sogna l'immensità. L' intensità della seconda poesia (del '18) è inversamente proporzionale alla sua brevità: come meglio si può descrivere la nostra vita? La sua precarietà, per noi mistero impenetrabile, è assimilata a quella di foglie fragili e caduche: quante volte ci accade di percepire questa fragilità, nel timore che un solo refolo di vento possa compiere il nostro destino?
Modena, 03/2/2024
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