Al culmine della salita, in prossimità della meta, siamo stremati. Ormai demotivati, ci disuniamo e così, svuotati di energie, barcolliamo sempre più insicuri. Con gli anni, poche cose possono destabilizzare come la salute incerta, l'acuta percezione della propria impotenza e le delusioni nei rapporti sociali, sempre più rarefatti e meno proficui. C'è quasi un surplus di vita, un tempo invocata, che pullula intorno a te e sembra procedere senza intoppi, ma questa visione è viziata dalla nostra miopia, ovvero dai limiti angusti del confine in cui siamo rinchiusi. Indichiamo la luna e le stelle, ma è un'illusione ottica perché l'Universo si allontana sempre più da noi, sempre più insignificanti. Subentra una sorta di ineffabile nostalgia di ciò che abbiamo perduto, di ciò che è stato, ma la memoria è sempre più labile. Allora desideriamo riposare, dormire, ritornare dove eravamo ignari e felici.
Modena, 3/7/2024
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