Sì, forse esagero, ma la sofferenza di queste ultime notti è grande. La cappa di umidità opprime la terra e ne inibisce il respiro, anche quello di noi poveri uomini e donne (ormai bisogna menzionare uomini e donne perché il plurale generico non basta più). La pressione atmosferica è tale che mi muovo in una nuvolaglia umidiccia di cui sono impregnate anche le lenzuola, e allora le provo tutte: mi alzo dal letto e a tentoni vado in bagno, ficco testa e spalle sotto il rubinetto e poi, sempre a tentoni, spalanco il frigo e mi abbevero alla bottiglia d'acqua gelata, ma il refrigerio è impercettibile, divoro anche una pesca fresca ma invano. Quindi, quasi in stato catatonico, ritorno a letto. Nel frattempo dalla radio accesa giungono le note d'organo e clavicembalo di Buxtehude e di mottetti religiosi con cori a cappella; ora sono in una nuova dimensione, riuscirò a prender sonno?
Modena, 15/8/2024 (ore04,30)
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