Temo l'oscurità, non il buio che incute timore nei bambini, ma piuttosto la notte insonne. In realtà non soffro di insonnia cronica, ma per quella notte in cui, dopo le prime due o tre ore di sonno profondo, mi sveglio e fatico a ripiombare in letargo. E' allora che alla coscienza vigile si dispiega la vita presente e passata(del futuro se ne occupa un altro Ufficio!). La memoria è il caleidoscopio di fatti e visioni dall'infanzia al declino: prodigio della nostra mente, ovvero del cervello che sarà l'ultimo organo ad abbandonarci alla nostra morte. Dunque pochi sprazzi di luce hanno fissato momenti dell'infanzia, ciò è dovuto alla distrazione dei genitori che con 7 figli non avevano tempo e spazio per occuparsene: mia mamma, con 13 gravidanze sarà pur stata un'ottima fattrice, ma tra aborti spontanei, e morte prematura di figli piccoli non ha avuto fra l'altro i benefici che il fascismo riservava alle coppie più prolifiche, e d'altra parte i miei genitori non intendevano concorrere al premio. Il mio primo ricordo illumina un bimbo biondo accovacciato sul pavimento che, solitario, gioca con un cavallino di cartapesta dai finimenti rossi. Dovevo essere molto esile e sembrare alquanto deboluccio se i miei dissero che mi tenevano nel loro letto perché temevano per la mia vita: udivano il mio lamento, paa, paa, la mamma aveva perso il latte a causa dei bombardamenti (1943) e pertanto mi portò ai piedi della Sila a nutrirmi con latte di capra. Ricordo la nascita dell'ultima nostra sorella, Caterina(alias Fernanda). Dei successivi anni precedenti la pubertà ho solamente ricordi miei, è noto infatti che il bambino piccolo è principalmente esploratore della realtà in cui vive, percepisce se stesso, i giochi, e i suoi simili con cui entra in relazione. Quasi istantanee di oggetti misteriosi, vedo un fioretto e una maschera che Gelindo adoperava nella palestra frequentata, e un grammofono a tromba che io ridussi in mille frammenti. Non ricordo carezze da parte dei genitori: come avrebbero potuto? E mi sembra di avere avvertita questa carenza tutta la vita; ancora oggi è un mio cruccio il pensiero che io e la mia prima moglie abbiamo potuto privare i figli delle carezze necessarie. Narrare una vita può tramutarsi in una cronaca sterile, ripetitiva e noiosa, ma Tolstoj lascia intendere, a ragione, che "tutte le famiglie felici sono simili, ma ogni famiglia infelice è infelice a modo suo". Il che vuol dire che le vite di persone e gruppi sociali hanno sfaccettature infinite che non ne esauriscono la complessità, e per ciò la vita di ogni uomo e donna è unica e irripetibile. Modena, 28/10/2024
SCRIBERE

libreria di zurau
lunedì 28 ottobre 2024
domenica 27 ottobre 2024
CURIOSITA'
Paola Clemente è morta di fatica nel 2015 ad Andria. Solo ora è stata riconosciuta questa grave ingiustizia; era un'operaia agricola che lavorava 10 ore al giorno nei campi, più le 4 ore impiegate tra andata e ritorno da casa e lavoro. La Città di Andria ha intitolata un via alla lavoratrice, un tributo dovuto ma tardivo a Paola Clemente. Le vittime del lavoro in Italia sono migliaia e mai onorate quanto meritano. D'altra parte, piuttosto che dediche ai caduti, preferisco una maggiore tutela e dignità per chi lavora.
C'é chi lamenta che a Bologna, sotto la pioggia battente, vi siano stati Rider che hanno consegnato 26 pizze senza ricevere una mancia.
Il Papa sembra accorgersi solo adesso di quanto la società sia chiusa a riccio nel proprio egoismo e miseria umana. E' stupefacente che la Chiesa bimillenaria, con tutta la sua storia e cultura, produca un Papa "apparentemente" sprovveduto come l'attuale. Ministero della Cultura, epicentro di una vicenda emblematica in cui l'interesse pubblico è oscurato da beghe di potere più o meno confessabili. Protagonista è il triangolo Sangiuliano- Boccia- Giuli.
"Non mi voleva e l'ho uccisa", così Filippo Turetta, assassino di Giulia Cecchettin, ha spiegato il suo gesto. Non avrebbe potuto essere più chiaro e nello stesso tempo più inquietante per noi spettatori. La sua gelida motivazione mostra che una dopo l'altra crollano tutte le dighe morali e culturali che sono, o erano a difesa di un ordine sociale che, per quanto precario, è tuttavia necessario per evitarci il peggio.
Modena,26/10/2024
mercoledì 23 ottobre 2024
MILIONI
Il tennista Jannik Sinner ha vinto il Torneo di Riad in Arabia Saudita; ha incassato il premio in palio di oltre 6 milioni di euro, sottolineo 6 milioni di euro per una semplice esibizione, e gli altri tennisti intervenuti hanno ricevuto 2,5 milioni a testa per il disturbo. Dovrebbe essere sufficiente la notizia in se per scatenare lo sdegno dei lettori (che sono pochi) e dei sedicenti "opinion leader"; la notizia è invece veicolata in un breve trafiletto di carattere anodino. Per me, appassionato di Tennis, e ovviamente tifoso dell'italiano Sinner, il fatto non merita più di tanto, purché non mi soffermi sulla circostanza che sono lettore del più "autorevole" quotidiano italiano. Questo registra tutte le tragedie della Terra, ne tiene la contabilità, e i suoi osservatori più acuti discettano sui massimi sistemi, ma sono sempre laudatores del potere, laudatores che hanno in uggia il moralismo e indulgono al conformismo. E' da ingenui evocare fame e ingiustizia che affliggono e umiliano l'intelligenza, e pensare che noi uomini e donne dovremmo impegnarci per farvi fronte? Sì, temo sia una grossa ingenuità: raramente matura in noi un briciolo di sensibilità e attenzione per i nostri simili, più spesso siamo Homo homini lupus.
23/10/2024
sabato 19 ottobre 2024
PIETA'
Israele esulta per la morte di Sinwar e io considero inaccettabile il tripudio in morte di un nemico, sì anche di un nemico! Anche alcuni animali selvatici sembra dimostrino abbattimento per i loro simili uccisi, mentre l'animale uomo è capace del cinismo più totale. Piango le vittime ebree del 7 Ottobre (1300?) e le vittime palestinesi a Gaza( già 43000). I numeri non hanno importanza? Chi lo sostiene abbia il coraggio civile e morale di dichiararlo. Molti dei detentori di potere e forza, ritengono di compiere la loro missione nefasta per volere divino: questi sono gli uomini più pericolosi.
Modena, 19/10/2024
venerdì 18 ottobre 2024
SINWAR
Sinwar, Capo palestinese, è morto e Israele esulta; Sinwar, ritenuto responsabile del massacro del 7 ottobre, è stato ucciso. Ritengo barbara e incivile la caccia all'uomo con cui Israele pensa di risolvere il problema della propria sicurezza: si tratta di terrorismo bello e buono, come lo è quello palestinese, ma io, con tutta la mia buona volontà, non riesco a equiparare diritti e responsabilità dei palestinesi a quelli israeliani. Palestinesi e Israeliani sono attori della stessa tragedia: gli uni privati della loro terra, gli altri risarciti dei torti storici subiti (leggi Shoah) con la terra sottratta ai palestinesi. Tutto è avvenuto per decisione di un Inghilterra colonialista, che controllava tutto il Medio Oriente, e gli U.S.A., massimi vincitori della 2^Guerra Mondiale, che facevano il bello e cattivo tempo anche all'ONU. Pertanto le origini del problema Israele/Palestina sono nella nascita dello Stato di Israele, ovvero dalla somma ingiustizia patita dal popolo della Palestina. C'è un famoso libro: "Israele e il Rifiuto arabo", ricostruzione storica ed equilibrata delle origini di questo conflitto. Dati i rapporti di ricchezza e forza sempre svantaggiosi per la Palestina, non si è mai pensato, o voluto, di tutelare i diritti della Palestina. Si obietterà che la storia non è fatta di giustizia, e che in essa, più della morale, agiscono potenza e ricchezza. La storia dell'uomo è disseminata di tali ingiustizie. Sono facile profeta: la morte di Sinwar non porterà la pace, ma piuttosto aumenterà le turbolenze in M.O.
18/10/2024
mercoledì 16 ottobre 2024
CREPUSCOLO
Quale crepuscolo? Alba o tramonto? Attesa e mistero, nascita e declino. Sulla battigia a mirare la fuga di barene lambite dall'onda, e la risacca stremata sull'arenile deserto. Solitudine preziosa nel crepuscolo che si rischiara all'orizzonte. Non parole in questo silenzio colmo di voci che gridano: noi siamo qui, dove cielo e stelle pudiche si appartano tristi. Come vorrei stare qui sempre, dimentico di tutto, fra castelli di sabbia di fanciulli allegri.
16/10/2024
venerdì 11 ottobre 2024
IL CAFFE'
Diretto al Bar Giardini, incrocio una giovane, (avrà venti anni?) sorridente e ammiccante; ciao, dove vai? e io: a prendere il caffè, e lei: posso venire con te? Sono sorpreso, ma riesco tuttavia a rispondere che sono diretto in Centro, e per pura gentilezza chiedo di dov'é e il suo nome: è ucraina e si chiama Olga. Sono ancora in preda allo stupore mentre lei porge la sua mano e afferra la mia. Non capita tutti i giorni che una donna si avvicini a un'uomo, e infatti è solo parte dell'immaginario maschile che si invertano i ruoli nel corteggiamento. Infine, superato lo stupore, penso alla singolarità del fatto, e la mente corre alle cronache quotidiane che dicono di anziani raggirati da donne avvenenti e intraprendenti: Olga avrà visto in me l'anziano malfermo sulle gambe, con i capelli bianchi, solo e in cerca di un poco di calore? E' possibile, ma io sono abbastanza grande per riconoscere situazioni frizzanti ma anche portatrici di guai. Penso invece che ci sia molta solitudine, tutti siamo o ci sentiamo soli: la donna disorientata che cerca un approdo e l'anziano nella vana ricerca di senso. E tutto nonostante le istituzioni e i produttori di merci ce la mettano tutta perché noi ci dichiariamo satolli e felici!
Modena, 11/10/2024
domenica 6 ottobre 2024
FATE L'AMORE
"Fate l'amore, non la guerra", era ed è l'imperativo dei pacifisti di ogni latitudine, nonché delle masse che contestano il potere. Non conosco invito più seducente ma, nel frattempo, per un concorso di cause impreviste o non prevedibili, la parte di popolazione affluente e apparentemente più felice del Pianeta subisce effetti collaterali certamente indesiderati: mentre si lamenta di denatalità, si fa meno l'amore tra la donna più androgina e l'uomo che deve "chiedere", e gli stessi spermatozoi sempre più svogliati. Che iattura! Ora che la "mangiatoia è bassa nessuno vuol mangiare", come voler dare da bere al cavallo che non vuole bere. Pertanto, se vengono meno le condizioni propizie per fare sesso, non resta che la guerra per incanalare le energie residue, e non si pensi a sublimazione, attività contemplativa o ascetismo, perché impossibili nell'uomo di oggi, che è scettico, cinico e vuoto.
Modena, 6/10/2024
venerdì 4 ottobre 2024
MALE NOSTRO
Delitti che destano scandalo nella gente "perbene", la violenza feroce che si abbatte sugli innocenti, è ciò che le cronache trasmettono quotidianamente, e si rimane ancora più attoniti quando si scopre che gli autori di questi misfatti sono ragazzi giovanissimi (17anni) o persone insospettabili. Sono episodi che si ripetono troppo frequentemente perché si possano considerare eccezionali; ormai sono entrati nella nostra quotidianità, radio e quotidiani sciorinano le brutture del giorno mentre facciamo colazione. L'aspetto più sconcertante è che ragazzi giovani siano fra i protagonisti dei delitti più efferati: uccidono padri, madri e fratelli, un altro massacra la prostituta contattata in chat, un'altra giovane sopprime due neonati da lei partoriti e sepolti in giardino. Dov'é il male? Un tempo, nel pieno dell'infatuazione per psicologia e psicanalisi, si sosteneva che ogni comportamento umano fosse determinato dalla educazione ricevuta, ovvero dall'ambiente sociale, dalla scuola, insomma dal contributo di tutte le "agenzie sociali" che interagiscono con l'individuo. Ma ora dove sono e cosa fanno queste agenzie? Se si vuole dare credito a questa analisi, nel tessuto sociale si è creato un grande vuoto di valori, o meglio, l'antico impianto etico che conferiva un certo ordine alla vita sociale è stato sostituito dal "liberi tutti" in nome della tolleranza e di una malintesa ideologia della libertà, in cui tutto è lecito e fruibile. Allora è inevitabile che manchino punti di riferimento per i giovani nel loro apprendistato alla vita, giovani che vivono, come tutti, momenti di grandi e inedite trasformazioni in un clima di libertà sovrabbondante, libertà malintesa ma anche dissipata. Ma voglio concedermi un poco di leggerezza. Oggi mi sono recato in centro città per il disbrigo di alcune pratiche e, come mia abitudine, osservavo i passanti, gli studenti e i passeggeri compagni nel trasporto pubblico. Guardavo con scrupolo le espressioni del viso, che fossero silenziosi o impegnati in conversazione, e un sospetto ha fatto capolino nella mia mente: sono veri o fingono? Forse sono io troppo pessimista? Che cioè proietto fuori di me le incertezze e le paure di una vita stanca? Vorrei che fosse così, ma non è così: la realtà è inquietante ma noi tendiamo a sminuire, rimuovere, o razionalizzare, insomma a rassicurarci.
Modena, 4/10/2024
mercoledì 2 ottobre 2024
I POVERI...
I poveri, gli affamati, i derelitti e i più deboli non hanno voce, o quando parlano, sono inascoltati. In questa guerra non dichiarata tra Israele e Iran, l'Occidente corre in aiuto del più forte, Israele, che procura più morti e distruzioni di quanti ne facciano gli arabi. Ma il racconto avallato dai poteri forti vuole che Israele sia la povera e innocente vittima dei "cattivi" arabi. Solamente grande disonestà intellettuale e una cattiva ma colpevole disinformazione, possono fare sì che si perseguano politiche inique verso un popolo, quello Palestinese, vittima degli Israeliani da 80 anni. In verità la politica del mondo occidentale è condizionata dall'accusa di antisemitismo che gli ebrei sono pronti a lanciare a ogni critica del loro operato da parte dei popoli europei che, a vario titolo, siano stati complici dei crimini Nazisti. E' un'accusa che si presta bene a trasformarsi in arma di ricatto, un'arma che Israele usa in maniera spregiudicata e con grande cinismo. Io credo che la storia farà giustizia di tutto ciò, ma penso anche che non ne sarò testimone.
Modena, 2/10/2024