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libreria di zurau

lunedì 27 gennaio 2025

27 GENNAIO

 Oggi giorno della memoria: quanti sono? Ormai se ne perde il conto. Ho rivisto per l'ennesima volta   Schindler List e la bambina con il cappottino rosso che sola, nella furia nazista, si rifugia sotto il   letto.   Con questa, ricordo anche Valeria, la piccola messicana con il vestitino rosso, morta sul Rio Grande   e il   piccolo Ivan spiaggiato sulla costa Turca, anch'egli con pantaloncino rosso. Cosa hanno in comune? E' la   condizione umana in cui, evidentemente e troppo frequentemente, si tratti di fame, povertà o guerra, il   diverso, il profugo, l'affamato, sono in quanto tali considerati subumani. Pertanto può accadere che un   popolo già "sconfitto" e in schiavitù come quello palestinese possa essere ancora sotto attacco; non si   spiega altrimenti come il nuovo Presidente USA possa proporre impunemente l'esodo forzato da Gaza   dei Palestinesi, ovviamente tra il giubilo degli estremisti israeliani. Oppure che lo stesso Presidente USA   cerchi di rimpatriare immigrati clandestini Colombiani con la forza e in catene! In questo quadro, è   ancora più scandaloso che la Senatrice "a vita" Segre non abbia parole adeguate per Gaza e i Palestinesi. 

Modena, 27/1/2025 

domenica 26 gennaio 2025

COME AMARTI?

Non più clamore/

ridda di voci/ 

il silenzio/

brusio del bosco/ 

fraseggio confuso/ 

mistero lontano/ 

voce calda/

pelle alabastro/

splendore del viso/ 

come amarti/ 

ancora di più?


modena, 26/1/2025

mercoledì 22 gennaio 2025

TRUMP e gli ANTIFASCISTI DURI E PURI

Gli antifascisti di casa nostra non perdono occasione di gridare "al fascista! Al fascismo alla porta!" e quindi al fascismo che incombe. Ho ascoltato il discorso che Trump ha rivolto "urbi et orbi" per il suo nuovo insediamento alla Presidenza degli USA. Non ho notato differenze sostanziali rispetto a quelli che i Dittatori, in tempi ed emisferi diversi, hanno fatto e fanno. Tuttavia nessuno dei nostri giornali ha toccato questo argomento: se qualcuno in Italia si azzardasse a indirizzare le stesse minacce ad altri avversari o Paesi stranieri, insorgerebbero i sedicenti "democratici", in nome dell'antifascismo, e della Resistenza! Mentre si guardano bene dal criticare la Potenza dominante: è meglio abbozzare in vista di eventuali illusorie compensazioni!?                                                                                                                                                                                                                                                                                                Modena, 22/1/2025

domenica 19 gennaio 2025

BRUCK

Io ce la metto tutta per non parlare degli Ebrei: sono così inclini al vittimismo che temo sfugga dalla mia tastiera una parola o un pensiero che ne ferisce la sensibilità ma, d'altra parte, sono stufo del loro vittimismo, ormai stucchevole da molto tempo e concausa del neo antisemitismo alimentato proprio dalle loro lamentazioni. Ed ecco apparire ancora una volta la foto di Edith Bruck che fa il paio con quella della Segre, onnipresenti con opinioni ripetute all'infinito. La ridondante comunicazione filo ebraica non sarebbe percepita se non godesse di aderenze importanti nei grandi media, e se non fosse sostenuta dalla potente diaspora dell'ebraismo. Questi "comunicatori" non sanno che anche in pubblicità c'é un limite all'apparire? Che anche l'immagine inflazionata può essere controproducente? Io ho visitato Dachau (1963) in tempi ancora esenti dal battage propagandistico di questi anni, e di quell'esperienza vissuta senza retorica, conservo memoria di tragedia umana, dell'Umanità, di tutta l'Umanità. Mi aggirai in quel campo, nella sua porzione visitabile perché una parte di esso era ancora occupato da profughi e senza casa, ma vidi i resti delle antiche strutture: alcuni cameroni con i letti a castello, poi i locali di disinfestazione,( le famigerate docce) e quelli dei forni crematori con le lettighe di ferro ancora inserite, e in un locale adiacente un cumulo di scarpe e altri oggetti personali appartenuti ai prigionieri. Dicono che, liberato il campo dai profughi, ne faranno museo permanente. Tuttavia, finché si parlerà di Shoah come male assoluto, e degli ebrei come uniche vittime, saremo  ingiusti e capaci di reiterare non una, ma mille nuove Shoah. Già nella cronaca politica odierna possiamo riconoscerne i tratti, e perciò è necessario essere obiettivi, rifuggendo da analisi semplicistiche e ideologiche che possono portare al dogmatismo e a nuove divisioni. 

                                                                                                                                                          modena, 19/1/2025

giovedì 16 gennaio 2025

L' AQUILA DI MARE

Finalmente tacciono le armi? Dopo 15 mesi di colloqui in Qatar tra gli ozi di Doha, i mediatori hanno raggiunto un'intesa che speriamo conduca alla vera pace in Palestina. Come uomo della strada, Umarell fra i tanti che osservano impotenti, mi chiedo ingenuamente cosa ci fosse di inestricabile nel groviglio medio-orientale. Forse noi Umarell semplifichiamo troppo; le cose del mondo  sono molto più grandi e complesse di come appaiono, ma alcune cose le notiamo e capiamo anche noi, vedi la storia infinita del conflitto Israele-Palestina: dall'insediamento degli ebrei al rifiuto arabo, dai conflitti ripetuti alle varie Intifade, poi all'occupazione fraudolenta di terre arabe in Cisgiordania, e infine il 7 Ottobre con 1200 ebrei uccisi e il rapimento di altri 250. Questi ultimi 15 mesi sono trascorsi con l'esercito israeliano a bombardare la striscia di Gaza per liberare i prigionieri e vendicare il 7 Ottobre. Però la vendetta è andata ben oltre misura: la vendetta Biblica di Israele ha provocato la morte di circa 50000 Palestinesi e gravi mutilazioni in altri 19000, oltre a ridurre in macerie Gaza e il suo territorio. Da Umarell abbiamo assistito all'andirivieni tra USA e Israele del Segretario di Stato Blinken che, quale Aquila di mare USA, recava nel becco il ramoscello d'ulivo, ma fra gli artigli anche le armi per Israele!  

Modena, 16/1/2025

lunedì 13 gennaio 2025

IO CONFESSO

E' il titolo dell'omologo Film di Hitchcock girato nel '53 del secolo scorso. Lo ricordo bene perché ero in Collegio quando lo fecero vedere: è la storia edificante nonché emblematica di ispirazione religiosa in cui il prete Montgomery Clift rischia tutto per rispettare il segreto confessionale di cui è depositario. Mi è rimasto impresso nella mente: era ancora il tempo dei grandi ideali, della fedeltà "usque ad mortem", e ci si credeva, poi è subentrato il tempo dei "comunisti rosé" in un campo, e del "relativismo etico" dei cattolici nell'altro campo. Ora, nel XXI° secolo, è tutto più chiaro: non più ideologie, né religione, né etica pubblica o privata, siamo liberati dal fardello dei princìpi e dei diritti, hanno più regole una muta di cani e un termitaio! Ma vogliono farci credere che siamo progressivi e progrediti. Io Confesso dunque, ma cosa? Sì, confesso di aver creduto, di avere sognato, di avere amato, ma anche di non avere amato con più generosità, senza riserve. Confesso l'orgoglio umano, e in quanto tale anche mio, di volere essere al di sopra della natura, ovvero la presunzione di essere più meritevole del più piccolo tra gli esseri viventi. Ecco allora che, in prossimità del traguardo (si fa per dire), vorrei, come chiede il Cantastorie di Vega: "... non essere sepolto nel Camposanto, ma piuttosto nel campo verde dove le vacche sono alla pastura".        

Modena, 13/1/2025

lunedì 6 gennaio 2025

ASTERISCHI

*

Molti intellettuali, soprattutto scrittori e giornalisti, si sono rivelati esegeti dei Vangeli e della figura del Cristo. Il fenomeno è edificante, ma ho l'impressione che il loro commento esprima di più il desiderio di schierarsi con la moda corrente dei "laici credenti", moda che poco ci azzecca con la Fede, e non mostra una reale vicinanza al Cristianesimo. Insomma sembra vogliano salire sul pulpito per darci la loro versione. E infatti non c'è personaggio pubblico che, investito di potere, non cerchi di impartire la sua visione del mondo. e quindi indottrinarci.

*

Il fenomeno è presente in ogni ambito: l'Attore Luca Marinelli, che interpreta Mussolini nell'opera TV tratta dal libro di Scurati sul fascismo e la Dittatura del Ventennio, dichiara che durante la lavorazione ha capito che il Duce non era sincero, che cioè ha sempre recitato! Che presunzione! E Marinelli sa cosa ha recitato? E' un mio modesto parere: non possiamo (non dovremmo) farci irretire dalle infinite versioni dei testi originali da esegeti improvvisati. Ormai non c'é limite alla volgarità di chi deturpa e violenta i testi classici. Perché lo fanno? La risposta più semplice è che non sanno produrne di nuovi e originali, che è più semplice saccheggiare quelli esistenti. In ogni caso, di questo passo non si salvano Dante ne Shakespeare: gli ultimi arrivati oseranno mettere mano ai loro capolavori! 

Modena, 6/1/2025



LE MARASCHE

Non ho mai capito perché noi ragazzi, organizzati in banda, ci recassimo dalla Parrocchia di "San Giacomo ", già fuori dalle mura urbane, a Chiesuol del Fosso, la frazioncina sulla via che conduce a Bologna. Chiesuol del Fosso indicava quella che era poco più di una Cappella custodita da un prete anziano: era difficile accedervi perché confinava con la strada statale, e perciò priva di uno spazio utile alla sosta dei veicoli. Ma per contro, la Chiesuola era impreziosita da un grande giardino che si estendeva dall'abside fino a lambire il terreno coltivato a frutteto dal mezzadro confinante; questi era molto geloso del suo terreno che controllava con occhio severo. Sul limite fra il giardino e il frutteto di mele c'era un solo, maestoso albero di marasche. In quella stagione era carico di frutti polposi che le varie gradazioni del rosso facevano risplendere ai raggi solari. Negli anni '50 del secolo scorso i ragazzi sciamavano liberamente nei campi; non c'erano televisione e apparecchi telefonici che li distraessero, e allora strada e cortili erano teatro naturale di giochi e avventure, avventure che includevano le scorrerie nei frutteti, rispettando la stagionalità delle varie colture: quindi il tempo delle mele, quello delle pesche e delle pere, poi il mese delle angurie, dell'uva e dei fichi. In futuro non avrei più rivisto frutti così belli! Le marasche sfuggivano alle nostre razzie perché meno gradite al palato, e perciò erano raccolte da alcune donne di casa per produrre il "maraschino", liquore casalingo. Pertanto in periodo di magra miravamo ai rari alberi di marasche che, ignorati dai più, erano carichi di frutti: queste  piante erano considerate ciliegi matti. Arrampicati sui rami, tra le foglie, ne raccoglievamo il frutto screziato; forse il prete era anche felice che gli ripulissimo l'albero. Poi, "carichi di gloria" e frutta stipata nei calzoncini corti, facevamo ritorno ai nostri cortili. Sono inesauribili i ricordi di quel tempo, tempo felice molto lontano, che tuttavia ricordo ancora con nostalgia.  

Modena, 6/1/2025

venerdì 3 gennaio 2025

E' FINITO/TUTTO RICOMINCIA

Finito l'anno vecchio tra baci e abbracci più o meno forzati e calorosi, riprendiamo il cammino per  aggiungere un nuovo anno alla nostra storia. Gli uomini attribuiscono a questi transiti temporali molti  significati legati alle loro aspettative, che sono poi le semplici speranze di chi deve sbarcare il lunario, di chi mai, dico mai, si è permesso il sogno di essere libero e affrancarsi dal bisogno. Le stelle assistono indifferenti alle nostre bagattelle e al nostro destino: siamo noi, uomini e donne che, ostinati nella nostra insipienza, crediamo che lassù qualcuno ci ami. Mi rendo conto che il mio argomentare è triste, anzi  provocatorio, e senza pietà per i miei simili che sperano e credono con l'ottimismo dell'innocenza, e che per questo sostengono sforzi sovrumani. Dobbiamo bendarci gli occhi e turarci le orecchie per non udire e vedere lo scempio di cui noi umani siamo attori e vittime nello stesso tempo: come è possibile che riusciamo a tollerare ciò che vediamo accadere sotto i nostri occhi? Dobbiamo accettare che i fatti accadono indipendentemente dalla nostra volontà e che pertanto, in quanto ineluttabili, non sono in nostro potere? Sembra non esserci soluzione di continuità allo stillicidio di dolore e sofferenza provenire dai vari teatri di guerra diffusi sulla terra, e ovviamente penso a quelli più vicini, senza però dimenticare i più lontani:  la strage degli Innocenti in Palestina grida vendetta per l'ingiustizia e ferocia che la ispira, e quella di tutte le vittime incolpevoli delle guerre disseminate sul Pianeta. Senza dimenticare che anche fame e malattie sono guerre vere in cui le trincee dividono i più fortunati dai reietti. E noi, uomini e donne, con tutto in nostro progresso e i successi conseguiti in ogni campo dello scibile, come mai non riusciamo a organizzare una società che sia in grado di intervenire per ovviare ai guasti più clamorosi? Invece di trastullarci con i nostri miserabili giocattoli, perché non confrontarci riconoscendo i nostri fallimenti? Ma sospetto di essere entrato nel terreno scivoloso del buonismo, delle buone intenzioni, della retorica spicciola, e allora ripiego sulla speranza che noi, donne e uomini, riusciamo a controllare ed elaborare sempre più quel grumo di materia oscura che alberga ancora nel nostro encefalo.                                                                                                                                             Modena, 3/1/2025

mercoledì 1 gennaio 2025

31 DICEMBRE

Ancora una volta, ultima notte del 2024, mi ritrovo solo. Sospetto sia io burattinaio che il più delle volte manipola per restare solo, e infatti non c'é una ragione precisa indipendente dalla mia volontà. In ogni caso sono solo, il sole è tramontato, le strade deserte nel freddo pungente, e mi sono rifugiato nel mio appartamento. Ho provveduto a rifornire il frigorifero che in genere è desolatamente vuoto, ma forse ho esagerato: non sono Drogo relegato nella "Fortezza Bastiani". Già dopodomani la vita riprenderà il corso normale. Sono le 19 e da vicino e lontano giungono i primi scoppi di mortaretti e bombe carta che annunciano il nuovo anno. Ci pensano scienziati e antropologi a chiarire il simbolismo dei botti che fanno impazzire molti animali, nonché a spiegare la funzione dei fuochi pirotecnici che con i colori e le perfette geometrie incantano adulti e bambini. Anche l'umanità più progredita avverte ancora il bisogno di stupirsi, di regredire allo stato di pura contemplazione dei fenomeni che la natura offre. Ma questo è il tempo di molte parole assordanti circa la sostenibilità ambientale di ogni attività prodotta dagli uomini, e perciò del relativo allarme sul futuro della nostra Specie; è il caso di ricordare che le serate di fuochi ed esplosioni sulle nostre città producono polveri ed elementi chimici pari a quelli di molte fabbriche chimiche. Finalmente scocca la mezzanotte e il profluvio di esplosioni lacera la notte, mentre ghirlande colorate rischiarano il cielo nero, ma botti e luci sono così stupefacenti quanto fatui. Noi vogliamo tutto ciò per esorcizzare le nostre paure e manifestare le nostre aspettative affinché, svanito il miraggio, sopravviva almeno una luce fioca, ma viva.
Modena, 1gennaio 2025