E' trascorsa una settimana dal furto della mia carta Bancomat, carta usata fraudolentemente in vari esercizi commerciali della nostra Provincia nei due giorni di chiusura degli Istituti di Credito. Ho fatto le denunce previste in queste circostanze, e tuttavia, come prevedibile, ero precipitato in uno stato di prostrazione mai così grave. La somma sottratta era costituita dal totale dalla Pensione di Dicembre più la tredicesima '25, quindi è più che ovvio che sia stato stordito dall'accaduto, poi giovedì mattina una telefonata dalla Banca mi comunicava che la stessa aveva deciso di reintegrare quella somma nel mio conto. Per un momento ho stentato a credere, che tutto fosse stato ordito da una mente diabolica. Poi mi hanno mostrato la contabile con i movimenti fatti dai ladri: hanno scorrazzato a Modena e Provincia spendendo 3400 euro in poco più di 24 ore. Adesso, superata la fase acuta della vicenda, nonostante il danno ridotto, resta la tensione per lo scampato pericolo. Se mai fosse stato necessario avere esperienza diretta della micro criminalità diffusa, è ciò che ho avuto, e conferma la diffusa insicurezza che si sente e avverte serpeggiare fra la gente. La morale dominante è quella perbenista, superficiale e liquidatoria, quella che prevede "codice e manette", mentre penso che il fenomeno sia insito nella natura umana e costitutivo dello stesso sistema che ci siamo dati. E' prodotto della stessa nostra "società civile", in cui uomini e donne sono indotti a lottare per la vita, agone in cui c'è buono e cattivo, giustizia e ingiustizia, ci sono quelli che rispettano le regole e quelli che ne approfittano, dove la trasgressione è regola e l'impunità diffusa, tenendo presente che molte volte sono i detentori del potere i primi a derogare ai loro doveri.
"Ex capite foetet piscis"
Modena, 6/12/2025
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