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libreria di zurau

venerdì 19 dicembre 2025

IL COTECHINO

L'Umanità ha vissuto tempi di vacche grasse e magre, per questo l'uomo è temprato per affrontare e superare ogni evenienza: è forgiato e corazzato dalla storia che lo ha munito di inesauribile ottimismo.  Sappiamo che in giro per il mondo ci sono ancora donne uomini e bambini in fila che attendono pane e zuppa calda. I miei famigliari mi dicevano di quando, nel secondo dopoguerra, dovevano accodarsi per ricevere il pane che era previsto dalla Tessera annonaria! C'é qualche pessimista che gufa contro: la manna finirà, dice (per la società affluente) , ma la massa assicura e rassicura dicendo che quelli sono solo dei corvacci. Natale è ormai dietro l'angolo e io, per l'ennesima volta, cerco di prendere il solito e  unico cotechino annuale. Non vi sono ancora riuscito perché da giorni la bottega di Gino è presidiata da clienti che attendono pazienti il loro turno: sono i carnivori abituali e impenitenti che però, presi uno a uno, lamentano l'arrembaggio in cui sono anche attori. Gino il macellaio, con la solita sua bonomia propone i diversi tagli di carne: questo è buono, quest'altro ottimo, questo è speciale vedrà, insomma fa  solo il suo mestiere, e io mi chiedo quante carcasse di povere bestie contiene la sua cella frigorifera. Dicevo che i Cittadini incrociati nella via esprimono all'unisono la disapprovazione per questa corsa affannosa e scomposta all'acquisto di ogni bene, e che sono stanchi di quest'andazzo che sperano finisca presto. Allora perché? La sociologia e gli studi sulla psiche danno mille risposte che però in pochi leggono. Quindi ci accodiamo obbedendo al richiamo "subliminale" per partecipare al rito pagano e collettivo di sacrificare al Dio o agli Dei che ci guidano. Così trascuriamo le ragioni prime della nostra presenza in questa realtà da cui cerchiamo di evadere perché ci sfugge la sua ragion d'essere. 

 Modena, 19/12/2025

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