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libreria di zurau

lunedì 15 gennaio 2018

LA STORIA e "IL SENNO DI POI"

                                                          LA STORIA E "IL SENNO DI POI"


Per curiosità ho voluto assistere al film "morto Stalin se ne fa un'altro", che vuole essere una satira
grottesca sulla morte del dittatore e la lotta per la sua successione tra i gerarchi del Partito Comunista.
Il mio scetticismo sul genere è stato confermato e pertanto, anche per la pochezza del film nel suo complesso, ho lasciato la sala prima del tempo.
Sarà un mio limite, ma non riesco a sorridere delle tragedie umane, e trovo sia squallido il solo
tentativo; d'altra parte la realtà supera sempre la fantasia e quindi ogni impegno a rappresentare il  dolore e le sofferenze dei nostri simili è inadeguato, e più arduo ancora  farne oggetto di satira e svago.
Sono un assiduo frequentatore di film "impegnati", e molte volte mi ritrovo nella sala Truffaut semi vuota, questa sera invece c'è il pienone: continuano a staccare biglietti e recuperano sedie dagli uffici,
manca solo il venditore di salatini e bibite per ricreare l'atmosfera di un lontano passato.
L'affollamento inusuale insospettisce, e infatti colgo dai commenti aspettative inequivocabili: l'attesa
di uno spettacolo comico e rilassante.
Tarda l'inizio dello spettacolo provocato dai ritardatari che cercano di intrufolarsi, recando così disturbo agli spettatori che per tempo hanno preso posto; al mio fianco è seduta una signora distinta,
con la quale, nella circostanza, è inevitabile scambiare qualche opinione sul cicaleccio invadente.
Si parla dei film visti, anche lei è frequentatrice di Truffaut e Settebello; la donna ha un bel sorriso, è
longilinea, la pelle diafana e mani molto belle che mi vien da chiederle se è pianista, porta una tuta da
ginnastica e scarpe da tennis.
Infine ha inizio lo spettacolo ma, sul finire del primo tempo ne ho a sufficienza, e raccolgo le mie cose per uscire, la donna chiede: va via? E io: sì; io saluto e lei, posando la mano sul mio braccio:
alla prossima.

A. Ferrin
modena, 15/01/2018




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