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libreria di zurau
martedì 20 novembre 2018
INCONTRO
Ormai, dopo un autunno troppo mite, comincia l'inverno: devo coprirmi più del solito perché il freddo è pungente.
Discendo le scale a respirare un po d'aria fresca, e mi dirigo al locale più vicino per prendere il caffè; nonostante il tragitto sia breve, sono già intirizzito, e noto che l'adiacente area verde è quasi deserta perché solamente tre donne, sedute sulla panchina, parlottano e poi esplodono in risate fragorose: beate loro, penso, le donne in compagnia sono sempre loquaci, più estroverse di quanto siamo noi
uomini.
Riprendo il cammino nel controviale, e incrocio una donna che procede nel senso opposto, sembra molto bella, o lo è stata, perché spesso la bellezza lascia tracce anche nell'età matura.
La donna ha un portamento che denota una certa dignità e nobiltà, le vesti tradiscono qualità, fattura
d'annata ma anche un certa sciatteria, la capigliatura è folta ma trascurata, il viso senza trucco, le labbra con una traccia di rossetto che spicca sull'incarnato pallido, quasi trasparente e la osservo con malcelata curiosità.
La seguono due uomini in abito grigio e, non so perché, mi sembrano lì a proteggere la donna che però si mostra del tutto indifferente a ciò che la circonda.
Chi è? Mi arrovello inutilmente, tutto è indecifrabile: lei è assorta, aliena alla realtà circostante, realtà
che a sua volta la ignora; indifferenti sono i passanti che forse sono intimoriti da questa presenza, quasi evitano di entrare nella sua visuale: occhiate furtive hanno già colto lo sguardo fisso di occhi,
vitrei e inespressivi.
Mi fermo a osservare ostentatamente manifesti pubblicitari, e invece spio i movimenti della donna e
e degli uomini che la seguono.
Ad un tratto, sulla via Giardini appare un corteo di grosse auto nere, precedute e seguite da molte
staffette di moto guidate da carabinieri: il corteo si arresta all'altezza della signora che nel frattempo si è fermata, un componente del personale di scorta apre la portiera e la donna velocemente siede
accanto a un uomo in abito blu.
Il tutto in pochi attimi, e l'uomo al volante riparte con staffette e codazzo di macchine segnalate da
lampeggianti e sirene.
Non so chi fosse in quell'auto nera, il suo grado di autorità, da dove venisse e dove fosse diretta.
Io ho continuato il mio cammino.
A.Ferrin
modena,21/11/2018
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molto ben scritto.
RispondiEliminaintrigante e naturale al tempo stesso.
e anche letto ad alta voce fa la sua bella figura ...
Buona continuazione ...di scrittura ...e di Cammino ;-)