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libreria di zurau
lunedì 24 febbraio 2020
CORONAVIRUS alias COVID-19
Al Bar Dei a prendere un caffè; il locale è quasi deserto, siedo sulla panca e mi appresto a sfogliare
la cronaca modenese del "Carlino", ma non riesco a leggere perché sono distratto dalla conversazione
fra due uomini, uno giovane e l'altro più attempato, che parlano, guarda un pò, dell'argomento del
giorno: il diffondersi del Coronavirus, l'infezione che dalla Cina si propaga in altri Paesi, e qui in Italia oltre 100 cittadini sono già stati colpiti, e tre di essi sono morti.
I due, che sono zio e nipote, parlano dei nonni ormai "grandi vecchi", dei loro malanni, ma chi tiene banco è il nipote: è logorroico, ripetitivo e spezza il discorso già monotono con i soliti cioè, niente,
è vero, non so, ma, si vedrà, speriamo, sarà, è dura...
Il Coronavirus è intervenuto ad amplificare le sue ansie: il nonno è già compromesso per i suoi problemi respiratori e cardiaci, la nonna è messa peggio con il suo tumore, e non so come reagirebbe se morisse prima il nonno, tu cosa dici? Lo zio sospira e bofonchia senza esprimersi, e il nipote incalza: ma! Non so, speriamo, e prosegue, però non migliora la situazione se muore prima la nonna:
il cuore del nonno cederebbe di schianto, la nonna è da sempre la sua stampella, è vero, non è una
bella situazione, non si sa cosa dire, e continua imperterrito.
Questi prima lo chiamano Coronavirus, e adesso è diventato Covid-19, cosa vuol dire? In quello di prima c'era il Virus, adesso invece può essere tutto: formula chimica, una nuova stella, la sigla di un
missile; una volta le infezioni avevano il loro nome: colera, la peste, la lebbra, la spagnola, per non
dire dell'Asiatica di cui ho sofferto anche io nel 1957.
Ricordo che tutto il Collegio era a letto con febbre alta e debilitante, disturbi intestinali prolungati, alcuni ragazzi finirono in sanatorio a Montecatone, vi furono molti decessi in Italia, e morì anche il nostro medico che andammo a vedere in via Bersaglieri del Po. Vi furono 1,5 milioni di morti nel mondo, m la Spagnola del primo dopoguerra ne fece da 20 a 50 milioni!
Il nipote non abbandona l'argomento: ho portato ai nonni le mascherine protettive, e mi hanno
guardato male, con gli occhi sgranati e allarmati: ho dovuto penare per convincerli che erano utili, ma non ho detto della nuova epidemia, perché sarebbero caduti in depressione.
E il nipote all'attonito zio: ma, secondo te, cioè, sarebbe meglio prima il nonno o la nonna? Ma! Forse Chissà.
modena, 24/2/2020
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