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libreria di zurau

lunedì 17 febbraio 2020

LO SPECK




Risultato immagini per immagini di povertà
Povertà










Ho visto PARASITE, un film che tocca molti generi, fatto molto bene ma non 
indicato per stomaci delicati.
Sono uscito dal Settebello alla 20.30 e per via Dell'Abate deserta mi sono
avviato verso la stazione che nel buio è sfolgorante di luci: noto un uomo di
mezza età in bicicletta diretto nella mia direzione.
Giunto alla mia altezza, si ferma e, gentilissimo: buona sera, posso farle una
domanda? E io allargo le braccia, dica...e l'uomo gentile: le piace lo Speck? 
Sono sorpreso e stupito, ma rispondo di sì, e il ciclista, lo vuole? Il Parroco 
me lo ha regalato, ma ho bisogno di soldi, e ora sciorina tutte le sue miserie;
ho capito l'antifona: frugo nella tasca del loden e racimolo alcune monete.
Proprio questo mi mancava: dopo il deprimente Parasite, l'incontro con
la vera miseria umana.
Questo è un film coreano; il soggetto è la povertà estrema di ceti popolari,
a fronte della ricchezza smodata di gente ricca e ottusa.
I poveri cercano di arrangiarsi per procurare pane e companatico, ma questa
famiglia lo fa in maniera organizzata, con inventiva e arguzia, (nonché la violenza
quando estromette la servitù esistente) e tecniche di vendita e marketing.
In un crescendo grottesco, i componenti della  famiglia si introducono,
separatamente e fraudolentemente, in una famiglia agiata per ricoprirvi
i vari ruoli della servitù: chi governante, chi insegnante di inglese, cuoca o autista.
Credono di avere risolto il problema della sopravvivenza con una "lotta
di classe" sui generis; infatti vogliono, e ne sono consapevoli, vivere
da parassiti, ma i nodi vengono al pettine quando, inaspettatamente,
i "signori" devono rientrare in casa al termine di una vacanza.
Nel frattempo la famiglia di miserabili ha scoperto un bunker antiatomico
sotterraneo in cui vive, nascosto da 4 anni, il marito della governante precedente:
egli è in fuga da debiti e creditori che lo minacciano, e sopravvive felice in
condizioni miserevoli con il cibo che la moglie sottrae alla dispensa dei proprietari.
Da questo momento gli eventi precipitano e si susseguono in un crescendo di
violenze, paura e terrore: gli usurpatori fuggono dalla casa avventurosamente
e, sotto fulmini, lampi e violenti piovaschi, raggiungono il loro tugurio allagato
e invaso dai liquami di fogna e dai ratti che vi scorrazzano.
C'è infine il delirio collettivo in cui padre, madre e figli, cercano di correre ai ripari
in uno stato di esaltazione ed eccitazione disperata ma anche gioiosa.
Si abbandonano a invettive contro tutto e tutti, fino a invocare l'intervento
del dittatore Kim Jong-Un perché lanci le sue atomiche sulla Korea del sud.

modena, 17/2/2020

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