Povertà |
Ho visto PARASITE, un film che tocca molti generi, fatto molto bene ma non
indicato per stomaci delicati.
Sono uscito dal Settebello alla 20.30 e per via Dell'Abate deserta mi sono
avviato verso la stazione che nel buio è sfolgorante di luci: noto un uomo di
mezza età in bicicletta diretto nella mia direzione.
Giunto alla mia altezza, si ferma e, gentilissimo: buona sera, posso farle una
domanda? E io allargo le braccia, dica...e l'uomo gentile: le piace lo Speck?
Sono sorpreso e stupito, ma rispondo di sì, e il ciclista, lo vuole? Il Parroco
me lo ha regalato, ma ho bisogno di soldi, e ora sciorina tutte le sue miserie;
ho capito l'antifona: frugo nella tasca del loden e racimolo alcune monete.
Proprio questo mi mancava: dopo il deprimente Parasite, l'incontro con
la vera miseria umana.
Questo è un film coreano; il soggetto è la povertà estrema di ceti popolari,
a fronte della ricchezza smodata di gente ricca e ottusa.
I poveri cercano di arrangiarsi per procurare pane e companatico, ma questa
famiglia lo fa in maniera organizzata, con inventiva e arguzia, (nonché la violenza
quando estromette la servitù esistente) e tecniche di vendita e marketing.
In un crescendo grottesco, i componenti della famiglia si introducono,
separatamente e fraudolentemente, in una famiglia agiata per ricoprirvi
i vari ruoli della servitù: chi governante, chi insegnante di inglese, cuoca o autista.
Credono di avere risolto il problema della sopravvivenza con una "lotta
di classe" sui generis; infatti vogliono, e ne sono consapevoli, vivere
da parassiti, ma i nodi vengono al pettine quando, inaspettatamente,
i "signori" devono rientrare in casa al termine di una vacanza.
Nel frattempo la famiglia di miserabili ha scoperto un bunker antiatomico
sotterraneo in cui vive, nascosto da 4 anni, il marito della governante precedente:
egli è in fuga da debiti e creditori che lo minacciano, e sopravvive felice in
condizioni miserevoli con il cibo che la moglie sottrae alla dispensa dei proprietari.
Da questo momento gli eventi precipitano e si susseguono in un crescendo di
violenze, paura e terrore: gli usurpatori fuggono dalla casa avventurosamente
e, sotto fulmini, lampi e violenti piovaschi, raggiungono il loro tugurio allagato
e invaso dai liquami di fogna e dai ratti che vi scorrazzano.
C'è infine il delirio collettivo in cui padre, madre e figli, cercano di correre ai ripari
in uno stato di esaltazione ed eccitazione disperata ma anche gioiosa.
Si abbandonano a invettive contro tutto e tutti, fino a invocare l'intervento
del dittatore Kim Jong-Un perché lanci le sue atomiche sulla Korea del sud.
modena, 17/2/2020
Questo è un film coreano; il soggetto è la povertà estrema di ceti popolari,
a fronte della ricchezza smodata di gente ricca e ottusa.
I poveri cercano di arrangiarsi per procurare pane e companatico, ma questa
famiglia lo fa in maniera organizzata, con inventiva e arguzia, (nonché la violenza
quando estromette la servitù esistente) e tecniche di vendita e marketing.
In un crescendo grottesco, i componenti della famiglia si introducono,
separatamente e fraudolentemente, in una famiglia agiata per ricoprirvi
i vari ruoli della servitù: chi governante, chi insegnante di inglese, cuoca o autista.
Credono di avere risolto il problema della sopravvivenza con una "lotta
di classe" sui generis; infatti vogliono, e ne sono consapevoli, vivere
da parassiti, ma i nodi vengono al pettine quando, inaspettatamente,
i "signori" devono rientrare in casa al termine di una vacanza.
Nel frattempo la famiglia di miserabili ha scoperto un bunker antiatomico
sotterraneo in cui vive, nascosto da 4 anni, il marito della governante precedente:
egli è in fuga da debiti e creditori che lo minacciano, e sopravvive felice in
condizioni miserevoli con il cibo che la moglie sottrae alla dispensa dei proprietari.
Da questo momento gli eventi precipitano e si susseguono in un crescendo di
violenze, paura e terrore: gli usurpatori fuggono dalla casa avventurosamente
e, sotto fulmini, lampi e violenti piovaschi, raggiungono il loro tugurio allagato
e invaso dai liquami di fogna e dai ratti che vi scorrazzano.
C'è infine il delirio collettivo in cui padre, madre e figli, cercano di correre ai ripari
in uno stato di esaltazione ed eccitazione disperata ma anche gioiosa.
Si abbandonano a invettive contro tutto e tutti, fino a invocare l'intervento
del dittatore Kim Jong-Un perché lanci le sue atomiche sulla Korea del sud.
modena, 17/2/2020
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