SCRIBERE

SCRIBERE
libreria di zurau

martedì 7 aprile 2020

PISCIALETTO


E' il tarassaco comune, detto anche soffione e "piscialetto", quest'ultimo è una reminiscenza
infantile: giocavamo nei prati primaverili, e non si raccoglieva questo fiore nel timore di
diventare dei "piscialetto", (i più grandi tra noi ci davano del "piscialetto" per dire
che eravamo piccoli) e per questo frugavamo fra l'erbe alla ricerca di margherite, viole, e i rari quadrifogli portafortuna, mentre le mamme coglievano cicoria.
I prati delle nostre evasioni, i pendii e pianori della collina che domina la città da un lato e
dall'altro il mare verso Capo Colonna, era lo scenario perfetto per la Pasquetta, quando si
"andava a passare l'acqua", ma questo scenario non c'è più perché livellato e urbanizzato.
Per tornare al tema, il fiore giallo era ed è innocente: il suo decotto possiede proprietà diuretiche
già note da secoli, e viene utilizzato ancora oggi nella farmacopea ufficiale e in erboristeria.
D'altra parte, l'enuresi notturna è da sempre un fenomeno diffuso, e quando si verifica  angoscia
i bambini che ne sono affetti e per ciò sono canzonati; è un luogo comune che infanzia e gioventù
siano età dell'innocenza, mentre è notorio di quale crudeltà e sadismo siano capaci.
Si deve sorridere dei rossori e pudori giovanili: i giovani non sanno ancora, e per loro fortuna,
che la vita è un "percorso di guerra" dalla nascita, quando siamo accuditi con gioia e amore
(se siamo fortunati) fra panni candidi, balsami e pappine, fino al momento in cui la vita 
declina tra i pannoloni e gli effetti del decubito.
A.Ferrin
modena, 8/4/2020

Nessun commento:

Posta un commento