SCRIBERE

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libreria di zurau

venerdì 28 agosto 2020

IL CLUB DEGLI IMPERATORI

 

Mi piace rivedere alcuni film come questo americano, interpretato da ottimi attori (kevin kline), e che riguardano argomenti che il cinema di quel Paese affronta volentieri (vedi "L'attimo fuggente");  sono film apologetici di una realtà scolastica ideale, ma elitaria, accessibile solo a quanti sono destinati a diventare Classe Dirigente del Paese.                                                                                                                                                  Pertanto nel film tutto funziona: sceneggiatura e recitazione anche dei più giovani, (sembra che gli attori escano da "allevamenti" selezionati) e l'atmosfera propria dei Collegi privati e religiosi; sono sempre stato affascinato da queste istituzioni del mondo anglosassone, in cui vi appaiono come isole felici di studio e crescita, un'esperienza indimenticabile per i giovani                                                      Peccato che tutto ciò non riguardi la scuola pubblica (sopratutto americana), ma questo è un altro tema; c'è qualche ingenuità: il Certamen annuale di cultura latina è basato su domande di nozionismo di una  facilità sconcertante.                                                                                                  Gli studenti italiani di Scuola Media (ma di altri tempi) avrebbero vinto sempre agevolmente.             Ma gli americani sono imbattibili nella rappresentazione retorica di una realtà ideale che però non è per tutti, ma nella quale tutti credono.                                                                                                                In ogni caso riscopro sempre le emozioni che vivevo negli anni di Collegio, quando a fine anno si svolgeva il rito solenne dell'Accademia annuale per la premiazione dei migliori alunni.                            La scaletta era la stessa di sempre: l'introduzione del Prefetto, la premiazione intervallata da canti gioiosi, sermoncini vari e conclusione con il "Gaudeamus" ( se ricordo bene).                                          Eventi di grande emozione: noi giovani eravamo entusiasti, certi che la vita fosse e sarebbe stata meravigliosa.                                                                                                                                            Eravamo poco più che fanciulli, ignari di tutto e perciò fiduciosi.

modena, 28/8/2020





 

lunedì 24 agosto 2020

ATTESA



Attesa
vana lusinga
goccia
continua
molesta
La mente fruga
tra sogni
perduti
di altra età
Non più fole
per chi ha vissuto
senza vivere.

modena, 24/8/2020

sabato 22 agosto 2020

LO SCRITTORE


E' sabato 22 Agosto ore 18, mentre scrivo suona il campanello: al videocitofono vedo
un signore, che sembra anche distinto, il quale propone la vendita di un suo libro, e una parte del
ricavato sarebbe destinato al Policlinico di Modena.
Ovviamente non ho accettato, ma ho promesso che andrò a visionare il libro nella libreria che mi
ha segnalato.
Sotto questa canicola spietata, uno scrittore fa il porta porta per vendere la sua opera!
Sono ammirato: mi era capitato di incontrare Neri africani vendere libri di autori sconosciuti.
In realtà oltre 30 anni fa mi trovavo a Milano in zona Duomo, quando mi avvicinò un signore
anziano elegante, in abito grigio e cravatta, che offriva un suo libro di poesie che acquistai, e ricordo il suo nome: Arcidio Baldani.
Questo piccolo episodio riporta alla memoria che possiedo un centinaio dei miei "libri" che ho
stampato a mie spese, ma non so se avrò il coraggio di mettermi in strada per offrirli in vendita.
Rimane il gesto "romantico" del piccolo, anonimo scrittore che ha il coraggio di scrivere e di
proporre il suo lavoro.

modena, 22/8/2020


                                     

giovedì 20 agosto 2020

GIOELE


Sì, sembra proprio abbiano trovato il suo corpicino straziato da animali selvatici nella macchia di Caronia, provincia di Messina.
Per l'ex Carabiniere autore del ritrovamento: "l'averlo trovato per me è stato un dono di Dio"(sic!)
E si scatenano i giornalisti ai quali non pare vero di avere una nuova occasione per speculare sulla
vicenda, solleticando e sollecitando la morbosità del pubblico, occasione ghiotta anche per vendere più giornali: molti cittadini li acquistano solo in queste occasioni, e il tutto è spacciato per pietà, mentre è sciacallaggio.
Si arriva a evocare Vermicino, lontano nel tempo, ma le cronache sono disseminate di tragedie che hanno i bambini protagonisti: non ho ancora dimenticato i gemelli di Margno, oppure quella foto
struggente del bimbo siriano di nome Aylan con la maglietta rossa spiaggiato dopo un naufragio di immigrati sulla costa turca, e ancora, il bambino messicano, (anche egli con maglietta rossa) annegato con il padre nel Rio Grande nel tentativo di entrare negli USA clandestinamente.
La verità è che siamo facili alla commozione, ma anche pronti a a dimenticare.
Un Ministro in carica non perde l'occasione per buttarla in facile retorica: " l'Italia risponde e si mobilita agli appell pubblici".
E tutti sorvolano sul fatto(reale) che Gioele sia stato ritrovato a 15 giorni dalla scomparsa, e molto
vicino al luogo in cui era stata rinvenuta la madre. Perché?
Chi fa più male, gli animali selvatici ma innocenti, o gli uomini?
D'altra parte i fatti di cronaca più clamorosi producono sempre grande risonanza nel popolo, ne sollecitano l'emotività e i sentimenti di partecipazione.
Tutto questo è parte della nostra umanità, nel bene e nel male, ma ciò che è accettabile nel popolino,
non può esserlo se viene da politici o professionisti dell'informazione.

modena, 20/8/2020

domenica 16 agosto 2020

IL POLITTICO GRIFFONI



E' Ferragosto, e anche quest'anno si materializza la "conventio ad excludendum" tra i miei figli per
escludermi da eventi e festività che invece vorrei condividere: sono  tutti a Domodossola dove io, se lo vorrò, potrò andare in seguito.
Riconosco che il problema è sopratutto mio: non hanno bisogno di me, sono io che ho bisogno di tutti
per colmare il vuoto e la solitudine.
Ho deciso di passare la giornata a Bologna: vorrei vedere il Polittico Griffoni ricomposto per questa
occasione a Palazzo Fava grazie ai prestiti di altri Musei, ma il tutto è ancora oggetto di studi e ricerche.
L'opera è un Capolavoro assoluto del '400 Ferrarese: una Pala d'altare destinata alla Cappella gentilizia dei Griffoni, i quali Griffoni, per la sua realizzazione, chiamarono da Ferrara a Bologna il già famoso Francesco del Cossa e il più giovane Ercole dé Roberti.
Il Polittico rimase in San Petronio fino al '700, quando "entrò a fare parte" del patrimonio degli Aldrovandi, e uno di questi, Pompeo, divenuto Cardinale, lo smembrò riducendolo a quadri per abbellire la Villa di Famiglia a Mirabello di Ferrara.
In seguito il tutto si disperse nel mercato antiquario.
Sono all'ingresso di Palazzo Fava: ho atteso la sua apertura sotto il portico che ospita anche l'adiacente Bar ristorante I Carracci che ha il privilegio di esercitare in ambienti sontuosi affrescati dalla stessa bottega dei Carracci.
L'ingresso e la biglietteria sono ancora deserti mentre i tavoli del bar sono affollati, in ogni caso
la mia permanenza sarà breve perché dedicata solo al Polittico.
Riprendo a risalire via Indipendenza diretto a Piazza Maggiore, e il Nettuno del Gian Bologna appare
nel suo splendore (era stato nascosto per anni alla vista di cittadini e turisti).
La grande piazza è occupata da centinaia di sedie disposte per il cinema all'aperto: sugli edifici del lato Archiginnasio è uno schermo immenso per le proiezioni, l'edificio a lato di San Petronio è
nascosto da un'immensa immagine pubblicitaria a colori della FIAT.
Palazzo d'Accursio è deserto, rari i visitatori, non un angolo di informazione per il turista che nel cortile si aggira deluso e spaesato: il tutto offre un'immagine di grande squallore; si nota animazione
(ma non esagerata) all'ingresso di San Petronio perché presidiato da un picchetto di soldati armati,
( forse per il famoso dipinto che non piace ai musulmani?)
Non voglio infierire sulla Città, un tempo orgoglio dei comunisti italiani, ma appare dimessa, non
curata nel decoro e igiene pubblica, e nella manutenzione dello stesso Palazzo Comunale.
Sulla via del ritorno percorro un tratto di via Galliera e ancora via Indipendenza, quest'ultima è
piena di questuanti: sui gradini di San Pietro , un giovane alterato impreca verso una zingara anziana accusandola di avergli rubato la postazione, la donna allarga le braccia in segno di compatimento ma l'altro continua a gridare dandole della ladra.
Sotto il Portico che prosegue verso la Stazione, un giovane dorme supino, il suo grande cane dorme, zampe all'aria, il capo reclinato sul petto dell'uomo: è una scena toccante che regala poesia.
Più avanti, altri sbandati vagano e sono anche molesti con i passanti: è la democrazia, bellezza, e in
questa Regione(la mia) tutto è "democratico", deve essere "democratico"!
Infine sono nell'atrio della Stazione dove pullulano i viaggiatori che si assembrano e incrociano in un  andirivieni continuo e a dispetto di ogni "distanziamento" raccomandato: sembra obbediscano a una intelligenza misteriosa come quella delle api nell'alveare o delle formiche in un formicaio.
Eccomi finalmente a Modena, nel mio "attico"!

modena, 15/8/2020



venerdì 14 agosto 2020

IMPRINTING


L'etologo Konrad Lorenz teorizzò e descrisse questo fenomeno osservando il comportamento degli
animali, in particolare le oche e il loro processo di apprendimento: Lorenz intuì che le sue ricerche riguardavano tutto il mondo animale, quindi anche l'uomo.
Dalla nascita al fine-vita il cucciolo cresce e diventa adulto grazie all'interazione con l'ambiente in cui vive e da cui riceve informazioni e strumenti indispensabili alla sua esistenza.
Ma c'è una parte innata, l'Imprinting appunto, traducibile con l'italiano Carattere, che il piccolo riceve già in dotazione con la nascita.
E' nota l'esperienza personale di Lorenz con le sue piccole oche che lo "adottavano" come mamma quale unica figura parentale riconosciuta alla nascita; e che dire degli stormi di volatili capaci di
seguire un velivolo umano accettato come loro guida, o di greggi, mandrie o popoli che con istinto gregario e per emulazione, seguono un tratturo, un'idea, una guida?
Questo per dire ciò che è universalmente riconosciuto: noi uomini siamo il risultato di un insieme,
dato da biologia, ambiente, condizionati da caratteri solo nostri e perciò unici ed eccezionali, ma la parte innata impressa con la nascita, rimarrebbe in uno stato primitivo e di minorità se non intervenissero le cure parentali, l'ambiente, le relazioni sociali e la cultura.
Siamo individui, ma dentro di noi c'è un universo, ovvero una camera magmatica che ribolle e il cui comportamento è imprevedibile: siamo individui ma non siamo padroni di noi stessi!
Nasciamo tutti con il nostro "marchio di fabbrica"; per esempio il mio è caratterizzato da accentuata
tendenza a idealizzare, il che potrebbe voler dire anche difficoltà a crescere, a elaborare il proprio vissuto e raggiungere così lo stadio dell'IO adulto di cui parlava Freud.
Non spiego altrimenti il mio sguardo rivolto sempre al passato, l'incapacità di vivere il presente e di elaborare creativamente e serenamente le esperienze, sia positive che negative.
Voglio dire, per esempio, che, fallito il mio primo matrimonio (con tre figli), non sono riuscito a elaborarne il lutto, e la ricerca di un'altra donna rispondeva peraltro all'urgente bisogno di affettività per  rimettermi in gioco, e così mi sono risposato replicando il fallimento!
Ho dimostrato a me stesso che l'ideale e l'illusione mi hanno accecato, e l'assenza di lucidità mi ha indotto a reiterare un'esperienza dolorosa.
Tanto di cappello a chi riesce a contrarre tre, quattro matrimoni e a gestire anche le relative famiglie allargate!
In ogni caso le donne sono più brave di noi perché più concrete, hanno una naturale disposizione a vivere nella realtà, a discernere con equilibrio tra realtà e illusioni.
modena, 14/8/2020








martedì 11 agosto 2020

CHE CALDO!


Bersagliati dai dardi solari, non se ne può più; gira e rigira, tra Ferrara e Modena, ho sempre vissuto
in questa terra piatta dominata dalla canicola estiva o dall'umida caligine invernale.
E' una terra che ti fa desiderare la fuga verso il refrigerio nei mesi estivi, o il tepore nella stagione inclemente delle nebbie e della "merla".
Ma è anche vero che le stagioni di questi ultimi anni non sono quelle degli anni '50/60: ora i loro contorni sono più sfumati; negli anni '60 erano ancora fittissime le nebbie della Pianura Padana
nel triangolo Milano-Padova-Bologna: mi accadde di essere disorientato in ore serali, e costretto a sostare per la notte nel primo albergo "visibile".(ciò è accaduto anche nei primi anni'70 sulla strada di ritorno da Domo a Modena con moglie e figli)
Si può dissertare fin che si vuole di romanticismo nelle brume autunnali, della nostalgia nelle grigie
giornate di pioggia, o del trionfo di luce e calore estivi, ma la mente ritorna sempre ai pendii di verde smeraldo, all'odore di muschio, al soffice tappeto nelle pinete, o ai tratturi dei pascoli estivi.
Il ricordo e desiderio più lancinante? E' il ruscello che scroscia sul pendio roccioso, riempie gli abbeveratoi e poi berne l'acqua fresca "a cannella" , e non ti chiedi se sia buona perché sai che zampilla dal monte!
E' un immaginario d'altri tempi lo so, ma ristora e conforta ancora.
A.Ferrin
modena, 11/8/2020


lunedì 10 agosto 2020

AMICA INNOCENTE



Penso alla  morte
amica innocente
senza timore
Non più stupore
bellezza e magia                 
senza calore
né sogni e speranza
di nuovi orizzonti
Perché incupirsi
se la vita sfugge?
Hai vissuto e amato
a volte riamato
cosa cerchi ancora?
Ciò che hai avuto
non puoi riavere
credimi
Hai sognato
e giocato.
A. Ferrin
modena, 10/8/2020

sabato 8 agosto 2020

MASCHERINE ALLA MODA


Dopo molto tempo, faccio una capatina in centro storico.
Come un "umarel" controllo l'avanzamento dei lavori in via Canalino, via Canalchiaro, Corso Duomo e dietro il mercato Albinelli dove, a due/tre mesi dall'inizio lavori tutto è fermo : la lentezza dei lavori pubblici è proverbiale a Modena come in tutta Italia.
Ora c'è un fervore di lavori in corso, molte facciate di Palazzi sono velate, sorge il sospetto che, in vista delle prossime elezioni, si materializzino nuovi cantieri dislocati preferibilmente in punti
nevralgici della Città, gli stessi siti che sono stati scavati e scandagliati più volte, e quelli più visibili all'attenzione degli elettori, mentre invece i dissesti urbani periferici sono dimenticati.
Sono ripresentati come novità vecchi progetti, anche molto belli, già discussi e approvati; è il coniglio
tratto dal cilindro per stupire ingenui e creduloni: la famosa vecchia tecnica di annunci e strilli.
Poi sono in arrivo i finanziamenti, le regalie dell'Europa e il conseguente attacco alla Diligenza da
parte di cittadini onesti, ma anche di evasori fiscali e lestofanti
Solo due anni per riaprire il nuovo Ponte San Giorgio a Genova in sostituzione del "Morandi" crollato, ma è un miracolo di efficienza, rapidità ed economicità dovuti al controllo e alla pressione
esercitati da un'intero popolo che, dopo la tragedia, ha tenuto sotto controllo il procedere dei lavori e
i costi, ma anche alla generosità di Renzo Piano che ha regalato il progetto del Ponte e costituito una garanzia di professionalità e trasparenza: il che dimostra che i progetti pubblici sono realizzabili senza troppe pastoie burocratiche, e alla luce del sole.                         
Lo sanno anche i sassi (ma non chi dovrebbe controllare!) che le opere pubbliche sono intralciate e ostacolate dalla burocrazia, dalla corruzione e dalla volontà delle imprese di dilatare i tempi di realizzazione per lucrare maggiori guadagni.
Chiedo l'opinione al negoziante il cui esercizio è lambito dalla carreggiata sconvolta e chiusa al traffico: i commercianti sono sempre in prima linea a protestare per "lavori che non finiscono mai",
e lamentare il danno economico che subiscono; ricorrono anche alla stampa amica per sobillare la Cittadinanza contro il Potere locale, ma questo commerciante è molto "comprensivo e tollerante".
E' chiaro che, al di la dei mugugni e delle dichiarazioni ufficiali, è in corso, o già avvenuto, il mercato delle vacche regolato dal "do ut des", rigorosamente a spese del contribuente!
Procedo verso il Centro fra transenne e slalom: alcune vetrine espongono mascherine anti Covid alla moda, i Bar sono affollati e i rari passanti in transito sotto i Portici sono i soli a indossarla, e devono anche districarsi fra i tavoli dei clienti che, ridanciani, sorseggiano le bevande.                                 
I titoli dei giornali esposti nelle bacheche dell'edicola attigua segnalano l'aumento dei contagi, ma gli avventori sono distratti, assorti in altre faccende!
Forse sono rasserenati e rassicurati dai messaggi televisivi che il Potere dispensa a piene mani, messaggi ingannevoli perché ambigui e autoreferenziali per il Potere medesimo.
Immagino che Il Capo del Governo e i suoi accoliti siano spesso riuniti in preghiera ( hanno infatti l'aspetto di bigotti) per ringraziare la fortunata congiunzione astrale tra Pandemia e l'insipienza dei più che li ha portati al Potere.
Non mi sorprende dunque il presenzialismo di Muzzarelli, sindaco di Modena, a ogni taglio di nastro, il suo sorriso ostentato e stereotipato, o che si tuffi, vestito, e con il prete, in una nuova piscina: è il caldo che da alla testa o, presi da delirio di onnipotenza, vogliono emulare i Grandi che hanno fatto
l'impresa!? Mao, Mussolini, e il "comico Grillo".
Meriteremmo governanti migliori, ma d'altra parte penso che un popolo abbia ciò che si merita.
Un'ultima considerazione: tutti chiedono abbattimento delle tasse, sussidi, aiuti e provvidenze varie,
ma della nostra evasione fiscale che ne è stato? Siamo i maggiori evasori d'Europa, e con un debito
pubblico che grida vendetta, ma abbiamo la faccia tosta di chiedere e pretendere che i nostri Soci,
più civili e frugali, lo condividano.
A.Ferrin                                                                                                                                            modena, 8/8/2020
                                                                        


                                           



giovedì 6 agosto 2020

ES -EGO- SUPER EGO

E' quasi luogo comune, che l'inconscio sia dovuto all'intuizione di Freud ; in realtà il "mare ancestrale" in cui siamo stati immersi ha sempre ospitato la nostra umanità, la materia di cui siamo fatti, prima allo stato primordiale ma sempre presente.
I miti e la filosofia, nonché la storia dimostrano che l'uomo è uguale a se stesso nel tempo e nello spazio della sua esistenza , che la sua natura mostra gli stessi temi e problemi di sempre, semmai la sua apparente evoluzione ha comportato una certa diversificazione nei tempi e modi senza però comprometterne unicità e unità. 
Basta leggere la Tragedia Greca per notare in quei testi tutta la psicologia e la "psicanalisi" che noi crediamo di avere scoperte 2500 anni dopo!
Freud invece ha dato ordine a una nuova disciplina, la psicanalisi, come metodo per affrontare le patologie dell'uomo moderno senza per questo essere considerata scienza esatta; infatti dopo le
intuizioni originali del medico austriaco, c'è stata una diaspora di suoi allievi e altri psicanalisti che
hanno dato vita a nuove "scuole di pensiero": Jung, Adler, Reich e molti altri.
Questo è il destino delle teorie dell'uomo: esse, non superando la prova del "metodo scientifico", diventano opinioni, mille, infinite opinioni, e poi eresie. 
Io non sono un addetto ai lavori; mi sono sottoposto a molte sedute di psicanalisi, e ne ho ricavato  anche alcuni benefici: ma nulla di salvifico, ma piuttosto un'importante esperienza culturale. 
La struttura della teoria psicanalitica concepita da Freud è apparentemente semplice ma anche molto suggestiva: la nostra mente, la nostra personalità si manifestano nella relazione con il mondo esterno in generale, e con i nostri simili in particolare, grazie all'interazione dei tre livelli identificati con
 
-ES, la parte più istintiva della nostra natura, legata al principio del piacere 

-EGO invece è lo stadio di sviluppo psichico legato al "principio di realtà": dobbiamo mediare tra desiderio e realtà.

-SUPER EGO: qui tutto è regolato e condizionato dalla legge (società, famiglia, morale).

I tre livelli del nostro mondo interiore solo in piccola parte sono dipendenti dalla nostra volontà: si dice così che l'uomo, più che agire, "è agito".
Pertanto non siamo liberi come pensiamo, o ci illudiamo di essere, ma piuttosto condizionati dalla
necessità.
Questa è la servitù che ci viene elargita quando veniamo alla luce, e per tutta la vita dobbiamo barcamenarci fra istinti, bisogni, imposizioni e la ricerca estenuante di piacere e felicità, mentre invece 
siamo per lo più braccati dalle avversioni; ma la gran parte di tutto è nascosto nelle arcane profondità del nostro essere: immenso iceberg che mostra solo una minuscola porzione emersa, e offerta alla nostra coscienza e consapevolezza.
A questo punto anche le religioni e ogni filosofia appaiono come strumenti della natura per convincerci a perseverare nel vivere, perché la vita in se, ci dicono, è il bene più grande; 
guarda caso il suicidio scandalizza, come una bestemmia contro la natura che, a sua volta prevede 
il fine vita, ma è lei che vuole e deve avere l'ultima parola!
Negli ultimi anni intellettuali necrofori hanno aiutato e aiutano a morire altri cittadini: è il tentativo umano di appropriarsi anche della propria morte, aggiungendo un altro tassello nella edificazione di un
EGO onnipotente, padrone di vita e morte. 
Ma, a mio parere si tratta di un fenomeno di deriva consumistica: vogliamo essere Signori della vita e
della morte, sogno velleitario e delirante di onnipotenza!

modena, 6/8/2020
 Risultati immagini per fotografie iceberg   
     L'uomo e l'inconscio
               

lunedì 3 agosto 2020

FUGA DALLA CITTA'


La temperatura è torrida, e l'umidità forse al 90%; nonostante il covid 19 (è ancora in fase virulenta?), i Cittadini vogliono fuggire l'afa, e con ogni mezzo si allontanano dalla caldera cittadina.
Anche io boccheggio come il pesce rosso nella boccia di vetro, ma non ho le branchie e i poveri polmoni sono allo stremo. 
Getto il cuore oltre l'ostacolo e decido di affrontare il viaggio a Polinago con i mezzi disponibili.
In realtà quell'area del modenese è servita poco e male dalle corriere , e pertanto penso di ricorrere al  vecchio cavallo di battaglia della mia giovinezza: l'autostop, grazie al quale ho esplorato l'Italia e alcuni Paesi europei.
Forse per un'anziano non è dignitoso mettersi sulla strada e chiedere con il segno esplicito del pollice il passaggio alle auto che transitano? Ignoro queste remore e, onde evitare equivoci, sono in tenuta estiva, col mio vecchio zaino, e in testa il cappello floscio di Juta a ripararmi dal sole, ma ho dimenticato di munirmi del bastone: ne ho alcuni, come le vecchie zanette, uno lo utilizzava mio padre, un'altro è finemente intarsiato;  dove sono finiti quelli usati in gioventù, quando noi ragazzi li ornavamo di placche metalliche a ostentare i nomi di Passi e Cime "conquistati"?
Ricordo la timidezza degli anziani quando, io al volante, li incrociavo ai margini della carreggiata:
erano composti, silenziosi e cerimoniosi quando raggiungevano la loro meta; io invece, ora anziano
a mia volta, chiedo serenamente e cerco il dialogo.
Ho cominciato questa piccola avventura da Sassuolo: andrò a Polinago e nella vicina Gombola, dove
il Teatro dei Venti di Modena organizza una delle sue manifestazioni; mia figlia Chiara è della partita quale fotografa incaricata. 
Ma io me ne starò a debita distanza, e invece rivedrò il paesino dove è nata Paola, la mia seconda
moglie, i luoghi che lei mi ha fatto conoscere: Gombola, posta sul torrente Rossenna, il colle dove è ancora il Borgo più antico, e il plurisecolare mulino a macine, con la gora e la grande ruota, e infine
la vecchia Trattoria Baroni; Polinago, tutta esposta a Sud, offre lo spettacolo del Monte Cimone al confine con la Toscana.
Dunque sono  a Sassuolo e, appiedato, entro nell'animato mercato di Piazza Garibaldi dove gli ambulanti espongono le merci, noto camiciole estive e vorrei acquistarne una.
Il banco di vendita è tenuto da una donna giovane: si chiama Irina ed è molto simpatica; affianca il compagno italiano che anni addietro era volato in Russia per incontrarla e portarsela in Italia!
Nei pressi, in attesa che una corriera la riporti a Modena, c'è Anusca, traduttrice Tedesco/inglese; da
molti anni in Italia, viene dalla Russia? O forse dalla Romania? Non saprei, comunque  mi porge il suo bigliettino da visita e io, per deformazione professionale, improvviso, non richiesto, una piccola
consulenza circa la comunicazione professionale.
Oggi mi ha scritto ringraziandomi, perché ha riconosciuto la giustezza delle mie osservazioni.
Un'altro passaggio con un piccolo fuoristrada: l'uomo al volante è nativo di Gombola, vive a Milano e trascorre la vacanza nella sua casa adiacente al Ponte omonimo; questa parte dell'Appennino  modenese si è spopolato nel dopoguerra, non ha ripetuto lo sviluppo di altre aree e ancora oggi gravita sul polo
industriale di Sassuolo. 
Un'altro passaggio fortunato fra Gombola e Polinago: sono madre e figlia tedesche, la giovane ha sposato uno del Paese, e si recano a Polinago per visitare una galleria d'arte dove espone una'amica svedese.
Mi unisco alle due donne che mi presentano alla pittrice svedese e mi chiedo: come è finita qui una svedese bionda, ma non altissima, e con gli occhi acqua marina? 
Mah! E'ancora più difficile pronunciarne il nome: Boel Wanjeskog. 
I suoi dipinti sono gradevoli Naif, immagini ingenue dai colori delicati, e la pittrice appare felice.
Oggi a Polinago è giorno di piccolo mercato, con esposizione di mezzi agricoli e piccolo artigianato,
sul marciapiedi espone i suoi disegni a matita e carboncino un'artista locale: Franca Gualmini: encomiabile la sicurezza e la determinazione con cui rivendica il suo essere "Artista".
Un'ultimo passaggio in una piccola Suzuki mi porta da Polinago a Gombola, dove abita il Congolese che è alla guida: Jhjslain Mthera. 
E' l'incontro più interessante e ricco culturalmente: si parla di Congo e dei suoi problemi, della colonizzazione del Belgio, del "famoso" Leopoldo del Belgio che aveva diritto di vita e morte sul popolo perché ne era padrone assoluto! Egli, Re del Belgio, era proprietario "ad personam" di un intero paese, grande otto volte l'Italia. Un Paese che ora conta 100 milioni di abitanti.
Quindi dell'indipendenza raggiunta nel 1960, della secessione del Katanga e della strage di Kindu.
E infine dei personaggi famosi del tempo; Lumumba, Ciombé, Mobutu, Kasawubu.
Tutto molto interessante, anche la serenità e l'equilibrio con cui il giovane congolese ne parla.
Non ha accettato il mio invito a pranzo.
Un ricordo per Angelica che con la madre gestisce l'unico bar della frazione; Angelica, che era anche
il nome di mia mamma, è stato il pretesto per parlare con la ragazza che mi ha sorpreso molto. 
Mi ha rivelato (era la seconda volta che mi vedeva) la sua vita: è in attesa che la sua "compagna" la
raggiunga dal Salento (sono tutte pugliesi) per convivere; hanno così deciso di trasferirsi al Nord 
perché laggiù la loro storia è invivibile!                                                                                                    La sua confessione mi ha emozionato e ho ammirato questo suo gesto di abbandono e libertà.
Nella mia ultima visita in Trattoria, i titolari mi hanno regalato una Grolla dell'Amicizia Valdostana;  molti anni prima ne avevo acquistata una a Domodossola, Grolla che avevo poi lasciata ai miei figli dopo la separazione da Renata la prima moglie. 
Il primo giorno che ho pranzato da Baroni ero tutto solo a un tavolo, vicino a una grande tavolata fatta
di più famiglie tra esse imparentate e provenienti da Emilia, Veneto e Lombardia: uno spettacolo.
Le voci squillanti delle donne, quelle più gutturali degli uomini: volano parole in padovano, romagnolo,
milanese, e ovviamente modenese.
Si ritrovano ogni anno, ma questa occasione è speciale perché siamo tutti reduci dalla clausura indotta da Covid 19: in Trattoria c'è eccitazione tra frizzi, lazzi e aneddoti che "pescano" nelle storie dei singoli e nelle esperienze comuni di presenti (e assenti), e senza risparmio di battute salaci.
Il tutto intercalato da esclamazioni gioiose, quasi puerili: ma che tortellini!Queste sì che sono lasagne! Prova questi fiori di zucca fritti!
Mi sono divertito e, lasciando la Trattoria, li ho ringraziati per la contagiosa gioia di vivere trasmessa anche a me. 
modena, 3/8/2020

                                                                        

domenica 2 agosto 2020

NEMESI


Gli uomini, i popoli e gli Stati hanno sempre commesso nefandezze che sono rimaste impunite: in rare
occasioni i colpevoli sono stati individuati, a volte per complicità e opportunismi insospettati, o perché 
gli aguzzini sono diventati il nuovo Potere.
Penso all'ultima Guerra Mondiale: i suoi vincitori, nella loro storia, erano stati sterminatori di popoli,
predatori e protagonisti di genocidi brutali; tutto è parte della vicenda umana, della natura umana, della 
sua natura animalesca, così come tutte le vittime di guerra e di pandemie entrano nel computo della "pulizia" che la natura opera in se stessa nel suo infinito processo evolutivo. 
Pertanto, per la natura onnipotente e nello stesso tempo innocente, non hanno rilevanza vita e morte dei
miliardi di uomini che hanno vissuto o vivranno sulla terra.
La natura non obbedisce a un disegno alla portata della nostra mente, e i suoi tempi non sono i nostri:
la fisica ci dice che il nostro universo è nato 14 miliardi di anni fa, ne ha già vissuti più di 4/5, e perciò
può sopravvivere nelle forme attuali altri 10.
Abbiamo idea di cosa significa? In verità non ci interessa molto, e questa è per noi una provvidenziale
autodifesa: i tempi della natura non sono i nostri, e le piccole miserabili vicende di cui non siamo
grandi protagonisti non la interessano. 
modena, 29/7/2020