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libreria di zurau

giovedì 20 agosto 2020

GIOELE


Sì, sembra proprio abbiano trovato il suo corpicino straziato da animali selvatici nella macchia di Caronia, provincia di Messina.
Per l'ex Carabiniere autore del ritrovamento: "l'averlo trovato per me è stato un dono di Dio"(sic!)
E si scatenano i giornalisti ai quali non pare vero di avere una nuova occasione per speculare sulla
vicenda, solleticando e sollecitando la morbosità del pubblico, occasione ghiotta anche per vendere più giornali: molti cittadini li acquistano solo in queste occasioni, e il tutto è spacciato per pietà, mentre è sciacallaggio.
Si arriva a evocare Vermicino, lontano nel tempo, ma le cronache sono disseminate di tragedie che hanno i bambini protagonisti: non ho ancora dimenticato i gemelli di Margno, oppure quella foto
struggente del bimbo siriano di nome Aylan con la maglietta rossa spiaggiato dopo un naufragio di immigrati sulla costa turca, e ancora, il bambino messicano, (anche egli con maglietta rossa) annegato con il padre nel Rio Grande nel tentativo di entrare negli USA clandestinamente.
La verità è che siamo facili alla commozione, ma anche pronti a a dimenticare.
Un Ministro in carica non perde l'occasione per buttarla in facile retorica: " l'Italia risponde e si mobilita agli appell pubblici".
E tutti sorvolano sul fatto(reale) che Gioele sia stato ritrovato a 15 giorni dalla scomparsa, e molto
vicino al luogo in cui era stata rinvenuta la madre. Perché?
Chi fa più male, gli animali selvatici ma innocenti, o gli uomini?
D'altra parte i fatti di cronaca più clamorosi producono sempre grande risonanza nel popolo, ne sollecitano l'emotività e i sentimenti di partecipazione.
Tutto questo è parte della nostra umanità, nel bene e nel male, ma ciò che è accettabile nel popolino,
non può esserlo se viene da politici o professionisti dell'informazione.

modena, 20/8/2020

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