Gli uomini, i popoli e gli Stati hanno sempre commesso nefandezze che sono rimaste impunite: in rare
occasioni i colpevoli sono stati individuati, a volte per complicità e opportunismi insospettati, o perché
gli aguzzini sono diventati il nuovo Potere.
Penso all'ultima Guerra Mondiale: i suoi vincitori, nella loro storia, erano stati sterminatori di popoli,
predatori e protagonisti di genocidi brutali; tutto è parte della vicenda umana, della natura umana, della
sua natura animalesca, così come tutte le vittime di guerra e di pandemie entrano nel computo della "pulizia" che la natura opera in se stessa nel suo infinito processo evolutivo.
Pertanto, per la natura onnipotente e nello stesso tempo innocente, non hanno rilevanza vita e morte dei
miliardi di uomini che hanno vissuto o vivranno sulla terra.
La natura non obbedisce a un disegno alla portata della nostra mente, e i suoi tempi non sono i nostri:
la fisica ci dice che il nostro universo è nato 14 miliardi di anni fa, ne ha già vissuti più di 4/5, e perciò
può sopravvivere nelle forme attuali altri 10.
Abbiamo idea di cosa significa? In verità non ci interessa molto, e questa è per noi una provvidenziale
autodifesa: i tempi della natura non sono i nostri, e le piccole miserabili vicende di cui non siamo
grandi protagonisti non la interessano.
modena, 29/7/2020
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