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libreria di zurau

venerdì 1 dicembre 2023

LA COLPA

Usciamo dal martellante tam tam orchestrato da centri che irradiano luoghi comuni che hanno come oggetto i "maschi" quali protagonisti dei femminicidi o, come li definisco io, ginecidi.  I maschi sono additati come autori di queste nefandezze, e non una voce (dico una) si è levata contro questa ondata incivile di condanna totale del genere maschile. Non metto in dubbio che gli uomini siano responsabili di grande parte dei ginecidi, ma è giusto additarli come male assoluto? Non c'é nessuna analisi che possa, non dico attenuare, ma almeno spiegare il fenomeno che, d'altra parte, non viene da un'altra Galassia, ma nasce tra gli umani (uomini e donne).  Penso in realtà che l'accanirsi contro il genere maschile sia non solo ingiusto ma anche rischioso: individuare un unico responsabile e quindi fomentare la caccia all'untore può indurre all'intolleranza e irrazionalità. E se mai fosse necessario ribadirlo, non c'é dubbio che ogni reato accertato in materia di violenza alle donne (e alla persona) deve essere severamente sanzionato. Si aggiunga per noi uomini il fatto che siamo, o siamo stati, fidanzati, mariti e padri, e quindi esponenti di quella cultura "patriarcale", evocata e che aumenta a dismisura il carico di accuse e responsabilità che gravano sulle nostre spalle. Siamo gli "orchi" della situazione, e questo allontana ogni approccio storicistico e razionale al problema: non si possono affrontare temi così sensibili e cruciali con l'ideologia. Un accenno all' esperienza di un uomo qualunque, esperienza emblematica in quanto rappresentativa della condizione umana: due matrimoni, tre figli, e quindi due divorzi che hanno contrassegnato un percorso di vita accidentato. Quale e quanta pena devono scontare gli uomini per il solo fatto di esistere, e di avere amato? Di avere vissuto? Sono d'accordo con Anassimandro secondo il quale noi "paghiamo il nostro debito vivendo", quale debito? Di esserci conformati alle leggi di natura? Di essere nati? Tutti, donne e uomini, siamo innocenti: subiamo semplicemente le conseguenze di un'evoluzione (o involuzione) dei processi naturali, i cui esiti le leggi non fanno altro che registrare.

A. Ferrin                                                                                                                                                        Modena, 1/12/2023

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