Aretha Franklin, "regina del Soul", cantautrice e pianista, ieri sera ho guardato il film biografico della sua vita. La pellicola, ammesso che fosse necessario, racconta la grandezza di questa artista che emoziona con la sua voce e spicca tra gli artisti neri statunitensi. D'altra parte il popolo dei neri ex schiavi è stato il terreno di coltura e nascita del Gospel, del Jazz e Soul producendo artisti neri ma anche bianchi. Mi ha impressionato la vicenda umana di Aretha, molto simile a quella di molti artisti accomunati dallo stesso destino. Lei, figlia di un Pastore, era nata in una famiglia borghese, e quindi non in un sobborgo di emarginati; il padre pensava di indirizzarla principalmente al Gospel ma lei, spirito libero, spaziò tra i generi, diventò cantautrice e appunto regina del Soul. Tuttavia sembra che molti artisti paghino il prezzo del loro successo con la discesa o la frequenza dei più oscuri paesaggi della vita, e che questa esperienza sia necessaria quale terreno fertile per la loro creatività.
Modena, 30/12/2023
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