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libreria di zurau

sabato 29 giugno 2024

CATERINA alias FERNANDA

Dopo molto tempo ho parlato al telefono con mia sorella, la più giovane tra noi che risiede in Francia. Di sette fratelli che eravamo, rimaniamo in tre: Anna, Caterina e io. Giungerà anche per noi il momento di congedarci dalla vita, ma non vorrei assistere ad altre dipartite: sono esperienze dolorose che, per quanto prevedibili e previste, sono sempre improvvise, e come tali turbano profondamente. Hai un bel dire a te stesso che così è la vita, ma con i tuoi cari, amici o parenti se ne vanno "pezzi" della tua memoria e si resta sempre più soli, e tra estranei. Per attenuare la durezza dell'argomento mi rifugio nel ricordo del momento in cui è nata mia sorella. 1947 a Crotone. Allora, è ciò che ricordo, la vita famigliare non era racchiusa gelosamente fra quattro muri com'è oggi, riservatezza e "privato" non significavano esclusione dell'altro, anzi esisteva una vita sociale fatta di condivisione e partecipazione. Pertanto gli eventi più importanti, come nascite, matrimoni, lutti, erano vere e proprie drammatizzazioni corali aperte a tutti; così ricordo quel giorno di febbraio del '47 (avevo poco più di 4 anni). Ricordo l'aria di festa perché in camera da letto mia mamma stava partorendo, c'era il via vai di donne (le comare) che portavano acqua calda e stoffe candide, mentre noi bimbi eccitati eravamo attratti dai nostri giochi senza percepire(forse) l'importanza dell'avvenimento. Ci sarà stato senz'altro l'annuncio che la bimba era nata e che tutto era andato bene, e allora altri vicini che entrano in casa a festeggiare portando biscotti e liquori colorati fatti in casa. La mia nuova sorellina fu chiamata Caterina Fernanda, Caterina era il nome di mia nonna materna scomparsa in quell'anno, Fernanda era il nome della fidanzatina del momento di mio fratello Gelindo. Sono ricordi ingenui di un mondo scomparso, e noi superstiti ne siamo ultimi testimoni.

Modena, 29/6/2024                                                                                                                                                        

sabato 22 giugno 2024

CUM GRANO SALIS

Da vecchi è quasi fisiologico fare bilanci, ovvero guardare la strada fatta e valutarne i risultati. E' inevitabile se abbiamo consapevolezza della nostra vita, se abbiamo sufficiente memoria e onestà. Io, almeno per quanto mi riguarda, sono sempre a chiedermi se e come avrei potuto far meglio in quella o talaltra circostanza, per il mio tornaconto o per il bene dei miei cari, ma è un esercizio sterile.      Capirei se si potesse fare tabula rasa degli errori e ripetere la prova! Quindi non rimpiango né recrimino. Ma piuttosto desidero fare una semplice osservazione sulla vicenda di Ilaria Salis, l'Italiana liberata dall'Ungheria e già rientrata in Italia. La ragazza (data l'età, più signora che ragazza) non ha perso tempo rilasciando dichiarazioni anti sistema in cui sostiene l'occupazione illegittima delle case. Da notare che la stessa Salis ha in corso un procedimento a suo carico per "occupazione abusiva di casa". Se potessi ripetere l'esperienza genitoriale, sarei molto più attento a coltivare nei miei figli l'uzzolo degli affari, o almeno un sano egoismo, attitudine che Ilaria ha dimostrato di possedere. Da buona "figlia di papà" si è data alla protesta per le strade d'Europa finché, colta in fallo con pietre e mazza da baseball fra le mani, è stata arrestata e, per sua "fortuna", tradotta in manette a polsi e caviglie in un Tribunale ungherese. Apriti cielo! Ecco i moralisti di casa nostra che si stracciano le vesti per la Salis, mentre sono stati e sono inerti davanti alle medesime condizioni riservate ai reclusi nelle patrie galere, ma quel che più conta è che la Salis ha fatto centro: ha guadagnato l'elezione al Parlamento Europeo che le assicura un appannaggio mensile di 25000 euro! E io invece pensavo che i figli dovessero crescere, senz'altro felici, ma inseriti nella società civile, con l'impegno costante fra studio e lavoro, e non per monetizzare un impegno politico che richiede e pratica anche la violenza.  

Modena, 23/6/2024                                                                                                                                              

mercoledì 19 giugno 2024

PROSTATICI

Si ritrovano al bar quasi ogni giorno alla stessa ora, davanti al caffè che fanno durare un'eternità, il tempo necessario all'esaurimento della loro vis polemica. A dispetto dell''aria di circostanza che li scambieresti per pensionati che parlano di cose serie, anche senza volerlo, cogli i loro argomenti che sono in verità battute pesanti ai danni di quello che per sua sfortuna è scelto come zimbello di turno. Ora intercetto parole come prostata e relativi disturbi che i maschi anziani ben conoscono: alcuni dei presenti ridono a denti stretti, altri infieriscono sui più timidi o pudichi. Dal loro cazzeggio è ormai assente la donna: evidentemente, sereni come sembrano, si sono fatti una ragione di quella perdita; alcuni di essi sono vedovi, altri fanno di necessità virtù cercando di "sublimare", e qui non si contano le battute salaci, perché infatti il termine viene declinato nelle accezioni più becere e senza eufemismi. Inutile aspettarsi discorsi eruditi o pretenziosi: sono parole terra terra, cioè della stessa materia di cui siamo fatti noi uomini, a dispetto della sicumera che a volte ostentiamo. 

 Modena, 19/6/2024                                                                                                                                                   

lunedì 17 giugno 2024

MATERIA OSCURA

C'è un'atmosfera che più gotica non si può. La visione è offuscata da una coltre di nebbie che vagano  senza posa, e che solo a tratti rivelano il profilo degli stabilimenti dove fasci di tubazioni aeree    uniscono i diversi corpi di fabbrica. Gli enormi gasometri dominano su tutto, e ai confini della grande  area, ardono candele perenni. Mi addentro tra i vari reparti dell'AZOTO dove nascono i concimi azotati, grazie ai quali l'agricoltura raggiunge nuovi picchi di produttività. Poi dal Piazzale Donegani, che divide l'Azoto dall'Idrocarburi, entro nel petrolchimico dove dal petrolio si ricavano i sottoprodotti necessari per la produzione di nuove materie plastiche e filati sintetici. Il mondo della chimica, fra chimica organica e inorganica, è affascinante. La materia con cui entriamo in contatto, la stessa materia di cui siamo fatti, la dobbiamo ai processi chimico/fisici che spesso ignoriamo, che anzi tutto l'Universo è frutto dell'interazione degli stessi elementi che sono alla base della nostra vita. Il mio stupore è quello del profano quando penso che tutta la vita sulla terra e i suoi progressi, sono dovuti ai relativamente pochi elementi di chimica e fisica: acqua, aria, calore. E' questo eterno crogiolo a propiziare la nostra esistenza e quella dell'universo, "miracolo" continuo dovuto all' evoluzione. Dunque mi sono allontanato dai reparti AZOTO, dal rombo dei compressori che creano il vuoto o pressioni di migliaia di atmosfere necessarie per innescare nuove reazioni chimiche. I recipienti interessati sono "bombe potenziali" che quando esplodono sono distruttrici. Ora mi aggiro tra sbuffi di vapore che fuoriescono sibilando da flange, pompe difettose o coibentazioni usurate, vapori e afrori che ricadono sul terreno formando una fanghiglia maleodorante, e tutt'intorno è un'atmosfera sulfurea. D'altra parte gli impianti chimici sono laboratori a cielo aperto: visualizzano i processi chimici, ovvero ciò che avviene in noi e intorno a noi, mostrano plasticamente che in natura non esiste "buono e cattivo", poiché tutto è funzionale a/per. Mi aggiro nei vari reparti dove gli addetti indossano tute, guanti e protezioni varie, con il ronzio di pompe e strumentazioni, e fra i miasmi dei vari processi in essere nelle autoclavi, nelle torri di distillazione, esterificazione e craking. Mi soccorre lo studio della chimica, con le formule misteriose delle sostanze acide, basiche, alcaline e catalizzatori, e le prove di laboratorio con provette, alambicchi e vetrini, la moderna alchimia. Ma qualcosa di arcano mi riporta all'immagine iniziale del sogno: il grande Piazzale Donegani è affollato dalle tute blu delle maestranze che protestano, cosa chiedono? Le tute sono lorde e puzzolenti perché escono dai reparti dove si producono i coloranti, quella fanghiglia turgida dai colori brillanti che gli addetti stipano nei fusti contrassegnati dalla scritta FARBEN. E tuttavia non si capisce ancora cosa chiedono. La massa che rumoreggia è indistinta, come sono indistinte le facce annerite che poi, come sciami di locuste, si involano quasi nembi minacciosi che ora si inseguono e dissolvono nel cielo lontano. E riappare il Piazzale deserto e assolato.    

Modena, 16/6/2024                                                                                                                                                 

 

 

martedì 11 giugno 2024

ELEZIONI 2024

 Sono pochi giorni, si parlava e polemizzava circa le elezioni europee conclusesi ieri, e oggi abbiamo il   verdetto. Finalmente siamo liberi dal chiacchiericcio molesto dei partiti e rivediamo le caselle postali   svuotate di volantini e biglietti colorati che spronano al voto per partiti e candidati: ora sono coriandoli   che deturpano le strade. Mai nessuno che ammetta la sconfitta: si defilano e nascondono tra fumogeni   fatti di costruzioni dialettiche che vogliono solamente nascondere verità. Queste sono, è quasi certo, le   ultime votazioni cui ho partecipato: è l'età che mi mette "fuori gioco"! Trascorse poche ore, devo fare   violenza su me stesso rettificando in parte ciò che ho scritto qui sopra; ho scritto come colui che   osserva da lontano i fatti della vita, che cioè critica e giudica, mentre i contendenti usciti dalla tornata   elettorale li vedo stanchi e magari delusi, ma anche appagati per il lavoro svolto, che cioè non si sono   limitati al ruolo di spettatori passivi, ma si sono "sporcate le mani". In verità molti anni orsono ho fatto   piccoli tentativi di impegno in campo politico, ricavandone però l'impressione di non essere all'altezza   di un impegno totalizzante come mi sembrò essere quello dell'attività politica. Secondariamente (ma   non meno importante) è stato determinante un certo mio idealismo ingenuo e sognante di realtà   perfette avulse dalla vita vera. Non ci si può abbandonare a un idealismo assoluto fine a se stesso, che   cioè non sia affiancato dall'azione concreta, quella di tutti i giorni che permetta di conseguire obiettivi   che, anche se imperfetti, siano possibili e comunque utili per la comunità.

Modena, 11/6/2024

lunedì 10 giugno 2024

IL PESO DEI MORTI

Gli Israeliani hanno liberato 4 dei loro concittadini tenuti in ostaggio da Hamas, ma la brillante  operazione ha causato la morte di 270 civili palestinesi. Si tratta, dicono, di danni collaterali da mettere in conto quando si fanno operazioni così ardite; gli israeliani hanno dimostrato ancora una volta fantasia, valore e sprezzo del pericolo: ma che dire e pensare del fatto che gli Israeliani si sono introdotti in campo avverso sotto mentite spoglie? Un tempo simili espedienti non sarebbero stati considerati onorevoli, ma cosa cosa sono in fondo 270 civili palestinesi morti a fronte di 4 preziosi ostaggi ebrei liberati? Così in Israele possono festeggiare, mentre a Gaza, tra miseria e disperazione, non hanno occhi per piangere. Ovvero, a fronte dei 1300 morti ebrei causati dal proditorio attacco di Hamas il 7 Ottobre, ammontano ormai a 36000 e oltre le vittime palestinesi della vendetta di Israele. Sull'ideale bilancia della Giustizia dovrebbero essere pesati tutti i morti, tutti indistintamente. Ma cosa dico, esistono morti buoni e morti cattivi, di serie A e serie B; è una peculiarità della nostra natura, una peculiarità esiziale per la nostra Specie.                                             

Modena, 10/6/2024                                                                                                                                                   


domenica 9 giugno 2024

ELEZIONI

Volendo assolvere il mio diritto/dovere di Cittadino, mi sono agghindato per la festa: la giacca che non indosso da un anno, ma la cravatta no perché il mio collo, ormai taurino, la rifiuta. Poi, non volendo giungere al Seggio accaldato e sudato, ho chiamato il Taxi per coprire i 300 metri che mi separano dalla scuola elementare di Corso Martiri. Giunto alla meta, ho notato che ero il solo vestito a festa: intorno a me era una vera corte dei miracoli da cui si arguiva che la gente semplice e umile è più solerte di quanti invece sono già in viaggio verso le residenze estive e le seconde case, ma per di più era un andirivieni di "diversamente abili", quali anziani e "grandi vecchi", quelli che, come "Enrico Toti", vogliono lanciare la stampella prima di morire! Raggiungo il mio seggio al 2 piano, lentamente, aggrappato al corrimano (ma come faranno gli impediti a vario titolo?). Infine riprendo i miei documenti vidimati e guadagno l'uscita dalla scuola. Ho compiuto il mio diritto/dovere, ma penso piuttosto ai disegni colorati dagli scolari affissi sulla parete della scalinata: saranno anche ingenui, ma sono belli e frutto della mente libera che solo i bambini conservano. 

Modena, 9/6/2024                                                                                                                                                       

mercoledì 5 giugno 2024

OCCHI DI FUOCO

Io non sono cattolico, almeno da quando la Chiesa di Roma ha mostrato di avere smarrito la sua dottrina, e di essere quindi caduta in balìa del relativismo che la fa essere buona per tutte le stagioni. Da qui origina un Papa "alla Bergoglio". Un Cardinale argentino che ha galleggiato durante la dittatura militare nel suo Paese, che non ha visto e sentito quando gli oppositori di quel regime erano defenestrati dagli aerei in volo sull'Oceano. Perché dunque meravigliarsi della sua capacità di "accoglienza"? Accoglie tutti, a parole, ma si tratta di opportunismo utile per rimpolpare un gregge che si assottiglia. E' un uomo di potere che ben si adatta a occupare le sedie, un gesuita spregiudicato che non sarei sorpreso se si scoprisse che la sua elezione rientrava in un disegno sconosciuto ai più. Vi sono racconti e immagini di quando era arcivescovo di Buenos Aires: una di esse mi colpì in particolare; era considerato un Pastore democratico, e infatti è seduto in un autobus pubblico fra i suoi concittadini, ma guarda con occhi di fuoco l'obiettivo che lo ritrae, occhi affatto benevoli e pastorali. Da quel momento ho capito chi era quello che sarebbe diventato Papa. A volte, le persone più semplici hanno il privilegio di avere una intuizione felice: quella volta capitò al sottoscritto. 

Modena, 22/6/2024                                                                                                                                                       

domenica 2 giugno 2024

2 GIUGNO

Come accade da molti anni, ho guardato in TV la parata per l'Anniversario della Repubblica svoltasi ai  Fori Imperiali di Roma. Indipendentemente dai soliti cinici che non riescono a emozionarsi, (forse non  ci sono mai riusciti), io mi emoziono come sempre. Il colore e il folclore sprigionati dal passaggio di mille e mille militari, paramilitari e civili che rappresentano l'universo delle Forze Armate con i Servizi  ausiliari trasmettono allegria. A questo proposito, non sono guerrafondaio, ma alcune ricorrenze hanno  a che fare più che altro con le solennità che ricordano fatti salienti della nostra storia. Com'é mia abitudine, sono sempre attratto dagli aspetti più caratteristici e singolari di ogni manifestazione pubblica. Ecco allora Briciola, la cagnolina mascotte dei cavalli che suscita l'ilarità degli spettatori, i bimbi più piccoli col ciucio in bocca, i corazzieri a cavallo che ricordano le cavallerie corazzate del passato. E il militaresco incedere dei plotoni nei quali si nota la marzialità delle donne, ben più altere dei maschi! Poi il passo solenne degli Alpini, e quello più grave dei Granatieri di Sardegna cadenzato dal canto sardo dei "Dimonios", e il grido "Folgore!", quindi la marcia più leggiera dei marinai che riportano alla memoria i miei due fratelli, Gelindo ed Ermanno, che erano stati imbarcati sui due grandi Incrociatori nel secondo dopoguerra, l'Andrea Doria e il Montecuccoli. La sfilata si snoda al suono delle varie fanfare, tra le quali riconosco quelle che udivo durante il mio servizio di Leva. Insomma un insieme di emozioni e colori nella giornata di sole e pioggia, con le tribune piene di ospiti più o meno ufficiali e accreditati, ospiti agghindati, elegantemente le donne, e gli uomini col petto tappezzato con pendagli, nastrini e medaglie. E tutti mostrano la coccarda tricolore appuntata sul bavero. 

Modena , 2/6/2024

Modena, ore 14 del 2 giugno                                                                                                                      ho deciso di recarmi alla Galleria Estense per concludere la giornata; il cielo mostra solo nuvolaglia che però non minaccia pioggia. Ho telefonato a Chiara sperando fosse disponibile a uscire, ma la sua giornata è dedicata al riposo; con i mezzi pubblici raggiungo Palazzo dei Musei e quindi la Galleria. Ho visitato più volte l'importante raccolta d'arte di quello che fu il Ducato di Modena, e perciò vi sono poche novità se non quella di una grande tela rinvenuta da un privato cittadino nelle sua soffitta, oltre al primo nucleo di un'importante donazione costituita dalla collezione di sculture in terracotta da parte del farmacista Franco Guandalini e da sua moglie Raina Kabaiwanska, sculture che vanno dal '500 alla metà del 900. Sono sempre al loro posto il ritratto di Francesco I di Velasquez e il busto in marmo del Bernini che ritrae lo stesso Francesco I: non c'è dubbio che il Duca tenesse alla sua immagine. D'altra parte c'è poco altro perché nel '700 il Ducato vendette ben 100 quadri della sua collezione alla Città tedesca di Dresda: avevano bisogno di soldi. Così, dopo essere stati sottratti a Ferrara al tempo della "Devoluzione" di quel Ducato al Papato, possiamo ammirare molti dei capolavori del Rinascimento recandoci in Germania. Nota positiva è che, grazie alla ristrutturazione della Galleria, questa si arricchirà di altre opere che sono stipate nei suoi depositi. Ho notato che gli stranieri in visita superavano gli Italiani. Ho raggiunto l'uscita mentre pioveva a dirotto e allora mi sono armato di pazienza in attesa che spiovesse; infine sono riuscito a rientrare infreddolito e stanco, ma contento.

2/6/2024