Come accade da molti anni, ho guardato in TV la parata per l'Anniversario della Repubblica svoltasi ai Fori Imperiali di Roma. Indipendentemente dai soliti cinici che non riescono a emozionarsi, (forse non ci sono mai riusciti), io mi emoziono come sempre. Il colore e il folclore sprigionati dal passaggio di mille e mille militari, paramilitari e civili che rappresentano l'universo delle Forze Armate con i Servizi ausiliari trasmettono allegria. A questo proposito, non sono guerrafondaio, ma alcune ricorrenze hanno a che fare più che altro con le solennità che ricordano fatti salienti della nostra storia. Com'é mia abitudine, sono sempre attratto dagli aspetti più caratteristici e singolari di ogni manifestazione pubblica. Ecco allora Briciola, la cagnolina mascotte dei cavalli che suscita l'ilarità degli spettatori, i bimbi più piccoli col ciucio in bocca, i corazzieri a cavallo che ricordano le cavallerie corazzate del passato. E il militaresco incedere dei plotoni nei quali si nota la marzialità delle donne, ben più altere dei maschi! Poi il passo solenne degli Alpini, e quello più grave dei Granatieri di Sardegna cadenzato dal canto sardo dei "Dimonios", e il grido "Folgore!", quindi la marcia più leggiera dei marinai che riportano alla memoria i miei due fratelli, Gelindo ed Ermanno, che erano stati imbarcati sui due grandi Incrociatori nel secondo dopoguerra, l'Andrea Doria e il Montecuccoli. La sfilata si snoda al suono delle varie fanfare, tra le quali riconosco quelle che udivo durante il mio servizio di Leva. Insomma un insieme di emozioni e colori nella giornata di sole e pioggia, con le tribune piene di ospiti più o meno ufficiali e accreditati, ospiti agghindati, elegantemente le donne, e gli uomini col petto tappezzato con pendagli, nastrini e medaglie. E tutti mostrano la coccarda tricolore appuntata sul bavero.
Modena , 2/6/2024
Modena, ore 14 del 2 giugno ho deciso di recarmi alla Galleria Estense per concludere la giornata; il cielo mostra solo nuvolaglia che però non minaccia pioggia. Ho telefonato a Chiara sperando fosse disponibile a uscire, ma la sua giornata è dedicata al riposo; con i mezzi pubblici raggiungo Palazzo dei Musei e quindi la Galleria. Ho visitato più volte l'importante raccolta d'arte di quello che fu il Ducato di Modena, e perciò vi sono poche novità se non quella di una grande tela rinvenuta da un privato cittadino nelle sua soffitta, oltre al primo nucleo di un'importante donazione costituita dalla collezione di sculture in terracotta da parte del farmacista Franco Guandalini e da sua moglie Raina Kabaiwanska, sculture che vanno dal '500 alla metà del 900. Sono sempre al loro posto il ritratto di Francesco I di Velasquez e il busto in marmo del Bernini che ritrae lo stesso Francesco I: non c'è dubbio che il Duca tenesse alla sua immagine. D'altra parte c'è poco altro perché nel '700 il Ducato vendette ben 100 quadri della sua collezione alla Città tedesca di Dresda: avevano bisogno di soldi. Così, dopo essere stati sottratti a Ferrara al tempo della "Devoluzione" di quel Ducato al Papato, possiamo ammirare molti dei capolavori del Rinascimento recandoci in Germania. Nota positiva è che, grazie alla ristrutturazione della Galleria, questa si arricchirà di altre opere che sono stipate nei suoi depositi. Ho notato che gli stranieri in visita superavano gli Italiani. Ho raggiunto l'uscita mentre pioveva a dirotto e allora mi sono armato di pazienza in attesa che spiovesse; infine sono riuscito a rientrare infreddolito e stanco, ma contento.
2/6/2024
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