Sono pochi giorni, si parlava e polemizzava circa le elezioni europee conclusesi ieri, e oggi abbiamo il verdetto. Finalmente siamo liberi dal chiacchiericcio molesto dei partiti e rivediamo le caselle postali svuotate di volantini e biglietti colorati che spronano al voto per partiti e candidati: ora sono coriandoli che deturpano le strade. Mai nessuno che ammetta la sconfitta: si defilano e nascondono tra fumogeni fatti di costruzioni dialettiche che vogliono solamente nascondere verità. Queste sono, è quasi certo, le ultime votazioni cui ho partecipato: è l'età che mi mette "fuori gioco"! Trascorse poche ore, devo fare violenza su me stesso rettificando in parte ciò che ho scritto qui sopra; ho scritto come colui che osserva da lontano i fatti della vita, che cioè critica e giudica, mentre i contendenti usciti dalla tornata elettorale li vedo stanchi e magari delusi, ma anche appagati per il lavoro svolto, che cioè non si sono limitati al ruolo di spettatori passivi, ma si sono "sporcate le mani". In verità molti anni orsono ho fatto piccoli tentativi di impegno in campo politico, ricavandone però l'impressione di non essere all'altezza di un impegno totalizzante come mi sembrò essere quello dell'attività politica. Secondariamente (ma non meno importante) è stato determinante un certo mio idealismo ingenuo e sognante di realtà perfette avulse dalla vita vera. Non ci si può abbandonare a un idealismo assoluto fine a se stesso, che cioè non sia affiancato dall'azione concreta, quella di tutti i giorni che permetta di conseguire obiettivi che, anche se imperfetti, siano possibili e comunque utili per la comunità.
Modena, 11/6/2024
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