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libreria di zurau

giovedì 8 marzo 2018

PERCHE' VIVERE?

                                                                 PERCHE' VIVERE?



Non è una domanda seria: l'intera umanità si è fatta questa domanda fornendo infinite risposte, più o
meno plausibili, senza venirne a capo, e pertanto non sono certo io a potere dare una risposta.
Mi limito a semplici constatazioni circa la realtà in cui mi è dato di vivere: sono un comune mortale,
le scienze umane mi dicono che io, come ogni altra forma di vita animale e vegetale, dalla più semplice alla più complessa, sono soggetto alla decadenza fisica e alla morte, insomma non sono eterno, anche se come tutti faccio di tutto per non pensarci.
D'altra parte questo è il meccanismo di rimozione che ci consente di giungere alla fine dei nostri giorni senza che ce ne accorgiamo che, se così non fosse, il pensiero della morte sarebbe troppo molesto e inibirebbe le capacità di vivere decentemente il tempo che ci è dato.
Infatti, facciamo di tutto per fuggire l'idea della morte che incombe, che temiamo, ma che nello stesso tempo consideriamo eventualità remota, un'eventualità che ci piace pensare riguardi prima i nostri simili e quindi noi.
Tutto ciò nonostante la vita, la realtà in cui agiamo, ci dia quotidianamente mille avvertimenti, veri
"memento mori" che istintivamente non registriamo perché non funzionali al nostro istinto di
conservazione.
Sotto questo aspetto può sembrare una digressione accennare anche alla pubblicità che ce la mette tutta per rammentarci il nostro destino e le nostre fragilità, e non sempre con prudenza e pudore: dai Servizi Funerari (ora sempre più appartati e frettolosi), al linguaggio che evita termini ritenuti inopportuni, e perciò interdetti, ma con testi dalla comicità involontaria, o alla pubblicità cartacea
e televisiva che inonda le nostre tavole e salotti con i prodotti più moderni utilizzabili per la nostra salute e benessere, quali carte igieniche, pannolini e pannoloni, assorbenti, rimedi per diarree, ragadi anali, flatulenze, reflussi, meteorismo e chi più ne ha più ne metta, tutta pura scatologia.
Forse ciò è dovuto a un sano realismo, ma non ne sono convinto, penso piuttosto sia dovuto al "mercato" che con la nostra complicità mercifica e corrompe con le sue leggi inesorabili tutto ciò che resta, e non è molto, di umano.
A.Ferrin
modena, 08/03/2018








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