Da bambino ascoltavo gli adulti che vociavano in alterchi frequenti, nei quali alcuni sbraitavano e minacciavano tuoni e fulmini, e quando accadeva in famiglia, udivo la mamma esclamare:
"ma va la, è solo furia francese e ritirata spagnola!".
Cosa si intendeva? La frase mi frullò in capo per molti anni, finché ne compresi il significato: con essa si faceva riferimento all'invasione della Spagna da parte di Napoleone nel 1807.
L'Imperatore francese, con le sue gloriose armate, credeva di fare un solo boccone della Spagna, ma questa, con il Portogallo e l'aiuto degli Inglesi, dopo anni di guerra e guerriglia, riusciva a respingere i francesi e conservare la propria indipendenza.
La notizia della sconfitta francese (clamorosa per i tempi) si diffuse in tutta Europa, e sopratutto si
seppe che gli spagnoli contrastavano l'esercito francese con azioni di guerriglia che irretivano l'avversario: i Francesi infatti, forti dei successi conseguiti in tutta Europa, avanzavano baldanzosi e con impeto, gli Spagnoli ripiegavano, o se la davano a gambe vistosamente, traendo in inganno
l'esercito avversario che poi era in balia della guerriglia che sorprendeva le truppe smarrite.
Io penso, che il detto popolare diffuso nel meridione d'Italia, fosse il risultato della disistima che il
popolo nutriva per francesi e spagnoli che in tempi diversi avevano occupato e dominato gran parte
dell'Italia, sopratutto il nostro meridione.
In seguito ho conosciuto un''altro modo di dire popolare, sempre legato alle ricorrenti occupazioni cui il nostro Paese era stato soggetto nel corso dei secoli: "Franza o Spagna, basta che se magna".
E questo era espressione anche della rassegnazione, nonché del cinismo e servilismo del popolo.
modena, 22/3/2020
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