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libreria di zurau

venerdì 6 marzo 2020

NELLE CARCERI ITALIANE


Risultati immagini per carcere di Nisida
carcere minorile di Nisida










Ieri sera, per sottrarmi alla tensione indotta dalla diffusa logorrea da "Coronavirus", ho guardato Rai
Storia: si trattava della documentazione della visita che i membri della Corte Costituzionale, avevano
fatto in molte Carceri della Penisola.
Sono riuscito a seguire le visite nei Penitenziari di Milano, Napoli. Lecce, Firenze, Nisida, Palermo, Roma.
Molte le informazioni interessanti circa la vita dei detenuti, ma parole e immagini hanno riportato
alla memoria quelle delle visite di alti Ufficiali nelle caserme durante il servizio militare dei primi
anni '60: tutto era (doveva essere) in ordine, il visitatore entrava anche nelle cucine, assaggiava il rancio e lo apprezzava anche, chiedendone conferma alla truppa, e chi avrebbe osato contraddirlo? Era ottimo e abbondante! Mentre noi reclute, se adeguatamente foraggiate dalle famiglie, scalpitavamo  in attesa della "libera uscita" per affollare pizzerie e trattorie.
Per non dire di molte altre carenze che si tacevano perché eravamo giovani in divisa, e dovevamo prestare alla Patria i nostri 15 mesi di Naia.
Nel caso delle visite dei Giudici nelle carceri, è comprensibile che i dirigenti di queste strutture mostrino il meglio del proprio impegno professionale, e ho visto cose molto interessanti, ma l'impressione che vi fosse un copione, che tutto rispondesse a esigenze proprie dell'istituzione, è stata molto forte.
Mi è piaciuta Marta Cartabia, che non era ancora la Presidente, e ho notato Amato che ha ricoperto e
presieduto di tutto e di più.
I momenti più veri si hanno quando viene data la parola ai detenuti: allora emerge l'umanità di italiani e stranieri che, anche in maniera sgrammaticata, dicono della loro sofferenza, del doloroso percorso
nella ricerca di riscatto.
Ma l'emozione è indicibile quando le telecamere riprendono i reparti in cui le donne detenute vivono con i figli più piccoli.
Non manca la retorica; i Giudici sono affabili, disponibili e mostrano di essere sinceri e partecipi dei problemi che i reclusi espongono: i Giudici sono in borghese all'ingresso delle carceri, ma spesso, per deformazione professionale, appaiono quasi rivestiti della Toga distintiva della loro alta funzione.
E infatti si esprimono con parole misurate e prudenti, "diplomaticamente", e allora la Costituzione 
Italiana è la migliore del mondo, ma si riconosce che gli ideali e i principi indicati e auspicati non sono del tutto realizzati, che il ruolo della Corte è sopratutto di carattere consultivo.
Però, aggiungo io, la Costituzione è bellissima, come lo sono anche molte Carte fondamentali di altri
Paesi, ma anche le Carte più nobili possono, o dovrebbero, essere modificabili e adeguate alla società
che si modifica ed evolve.
Invece, in Italia, convenienze e pigrizie politiche di parte scoraggiano, quando non osteggiano, quelle
modifiche ritenute indispensabili per migliorare la governabilità del Paese.
Le immagini che ricordo più coinvolgenti: i bambini con le mamme, il viso offuscato a loro tutela; le donne che cercano di riscoprire la propria femminilità; e i detenuti di San Vittore a Milano che godono di scorci della vita cittadina che li circonda(San Vittore è l'unico carcere posto al centro di una città), e infine le bellissime immagini di cielo, mare e scogli di cui godono quelli di Nisida.
A.Ferrin 
modena, 5/3/2020

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