SCRIBERE

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libreria di zurau

mercoledì 28 dicembre 2022

ACQUERELLO

  PONTEMAGLIO (VCO)

Qui vivono Alessandra e Maurizio con le figlie Lara e Lea: Pontemaglio è nell'alta Ossola, sulla strada del Sempione. E' un'amena località fatta di poche case abitate e di altre deserte, desolate.                        Rari pennacchi di fumo segnalano i focolai accesi nelle vecchie case di sasso e ciottoli di fiume che digradano al torrente; è un aggregato di casette stinte addossate le une alle altre per meglio difendersi dalle severe intemperie invernali, che peraltro sono solo un ricordo.                                                          Il silenzio è sovrano: aria fredda precipita dalle valli e sibila tra rovi e fronde pallide e spoglie.            Mi figuro questo angolo sperduto come estremo rifugio per l'animo che cerchi pace e oblio, ma temo  che il rombo della città e di un un'umanità inquieta stia assediando anche questo lembo di terra.              

Modena, 28/12/2022 

sabato 10 dicembre 2022

9 DICEMBRE

Ieri ho compiuto gli anni, 80, e forse per la prima volta mi sono concesso i discreti festeggiamenti di figli,  nipoti e alcuni amici: tutto molto semplicemente e serenamente. Nel mio cammino ho già superato il crinale della vita che mi è concessa, sono da tempo nella fase discendente e infatti avverto la leggerezza di chi, raggiunta la cima dopo un'aspra salita si abbandona sul prato per recuperare energie e respiro; sono consapevole che la discesa a valle sarà quasi gioiosa.                                                            D'altra parte sono fiero dei miei 80, quasi avessi superato un traguardo prestigioso: infatti il sentiero è impegnativo e accidentato, sentiero impervio che percorriamo ignorandone la meta, e tuttavia lottiamo spasmodicamente per raggiungerla anche quando, svuotati di energie, temiamo il nulla.                          Poi ripensando, nulla è meritevole di retorica nella mia vita, nulla mi appartiene o mi è appartenuto: sono stato catapultato qui a mia insaputa come altri miliardi di esseri senza merito o demerito, per cosa e perché dunque? Se avessero saputo, si sarebbero risparmiata la scampagnata! Ma quello che è stato è stato: un lungo sogno di cui voglio ricordare solo la grande bellezza.                                                                               

A.Ferrin                                                                                                                                                        modena, 10/12/2022

martedì 29 novembre 2022

AL TEMPO DEL COVID

Potrei fare riferimento anche ai tempi del colera o della peste perché il Covid è già entrato, di diritto e di fatto, nel novero delle grandi pestilenze che a turno flagellano l'Umanità. Sono un ottantenne che non percepisce il peso specifico di questa età: questi anni li porto a spasso con leggerezza, e ne sono stupito, non ho lo scatto degli anni migliori, e gli inevitabili acciacchi sono ancora accettabili, ma devo usare prudenza e non dirigere lo sguardo oltre l'orizzonte più vicino. Dopo due matrimoni vivo da solo per scelta condivisa, condivisa ma non libera; questo perché io sono geneticamente programmato per la vita di coppia, ovvero per una unione quasi simbiotica con la donna, ma il mio idealismo perfetto non ha pagato. Colpa mia? Sua? Loro? Ciò che conta è il fallimento come dura replica della realtà, e la stessa mia vocazione all'unione e all'amore "per sempre", mi pone nella condizione più difficile per gestire la  solitudine: posso escogitare qualsiasi artificio per riempire il vuoto che mi possiede, ma spesso l'impresa é proibitiva e, sconsolato, penso semplicemente che non ho saputo cogliere le occasioni offerte dalla vita. Vengo al punto; la vita di coppia e famigliare non è fatta solo di belle parole, ideali ineffabili e dolcezze d'amore, ma anche di aspetti più prosaici e concreti: è una società solidale di mutuo soccorso che come collante ha, o dovrebbe avere, i sentimenti, condizione che esprime il valore più elevato proprio in presenza di fragilità e precarietà sociale; d'altra parte la solidità dell'unione si tempra nelle difficoltà, e perciò si presume che quelle circostanze siano le più adatte per metterla alla prova, e tuttavia i sentimenti possono essere fuorvianti quando non sono governati dalla ragione. Quale è la giornata tipo di un pensionato ottantenne al tempo del Covid 19? Prima di tutto la giornata è piena dell'impegno per renderla meno banale e squallida possibile, e il risultato non è scontato. Dunque lascio il letto molto presto, abitudine presa nella vita di Collegio e nel Servizio di Leva. La notte è affollata di sogni, sogni complessi ricchi di vicende frutto di una produzione onirica di cui spesso mi sfuggono origine e significato, ma che comunque mi precipita in un mondo fantastico, quasi alieno, poi vedo la luce dell'alba e ho bisogno di alzarmi, preso da una felice frenesia e urgenza di vivere, quasi il sonno mi privasse della vita vera; allora mi dedico all'igiene personale e quindi alla prima colazione, frugale e frettolosa, mentre ricordo la prima colazione del Nord europeo, simile al rito di un vero pasto, quando alla Pension Bianca di Basilea, gli ospiti si ritrovavano al grande tavolo serviti dalla fida Maria. Riordino la camera da letto a apro le finestre, ma non sempre nell'ordine: ho smarrito parte del "metodo" cui è improntata la vita di collegio o della caserma; ma dell'altana che occupo sono il tuttofare, e pertanto indugio ancora nelle piccole faccende domestiche e mi appresto a uscire di casa perché voglio acquistare i quotidiani: è l'appuntamento che non posso mancare. Quindi è il momento delle bollette da pagare, della burocrazia e delle compere, di guasti e riparazioni, di farmacie e negozi, e in questi giorni è iniziata pure la raccolta differenziata dei rifiuti domestici, organizzata in maniera empirica e, d'altra parte, già organizzata anni addietro, ma fallita: ora spero abbia una sorte migliore, ma sappiamo anche di essere dotati di scarso senso civico; ricordo la meraviglia e lo stupore quando nei primi anni '60 visitai, anche per lavoro, Svizzera, Germania e Olanda, Paesi in cui risaltavano ordine e civismo. Non cito la Francia perché non mi offrì la stessa immagine; proseguendo nella descrizione della mia giornata, causa Pandemia, ormai da due anni viviamo fra isolamento, emergenza sanitaria, restrizioni e limitazioni varie, con tensioni e paure, mascherine, con decine di migliaia di vittime, con spettacoli pubblici annullati o limitati, e con la colonna sonora fatta dalla verbosità di infettivologi e profeti di sventura, e tutto ciò non solo in Italia ma in tutta la terra. Non mi piace cucinare, e allora preparo pochi piatti, ovvero l'essenziale per non cadere in anoressia, o mi limito allo spuntino veloce al bar perché non amo sedermi a tavola tutto solo e, infine, a volte frequento la cucina esotica; impiego il tempo libero principalmente nella lettura: rari i libri nuovi perché preferisco sfogliare libri già letti che meritano, e che dopo molti anni offrono ancora sorprese e riscoperte. Aggiungo un certo interesse per l'attualità politica e sociale: tra le novità c'è il proditorio attacco armato della Russia all'Ucraina, aggressione che aggrava il quadro angoscioso dell'atmosfera che respiriamo, e c'é anche (ma è una guerra continua) la lotta dei palestinesi contro Israele per la propria libertà; inoltre, nonostante io cerchi di fuggirla, la cronaca nera entra nella vita quotidiana in mille modi, e infine mi dedico al Blog che cerco di aggiornare puntualmente.                                                                                                                E' dunque incontestabile il fatto che noi, donne e uomini, sosteniamo una lotta impari per la nostra sopravvivenza, anche contro le necessità e leggi della natura.                                                              Eppure viviamo! 

A. Ferrin

modena, 28/11/2022


giovedì 24 novembre 2022

IL SOLE

Mi aggiro senza meta nei pressi del mio rifugio, rifugio che in realtà non ne ha le caratteristiche: non si è isolati dal contesto urbano e umano che preme e penetra nella tua intimità, privandoti di aria e spazio perché io, come tutti, possa gestire la già scarsa libertà.                                                                             E mentre incrocio i miei simili affaccendati e incupiti nei loro pensieri, noto che gli esseri più felici sono i cani al guinzaglio dei padroni e i bambini che sognano beati nelle carrozzine, quasi che regredire allo stato di incoscienza sia la condizione per attingere uno stato di grazia, ovvero dare una ragion d'essere alla nostra esistenza. Sono cose ripetute: infatti, la nostra condizione non muta con la frequenza delle sciagure che invece piovono anche quando pensiamo di esserne al riparo!                                        Metto al bando sintomi di depressione incipiente, e così mi impegno a vedere il bicchiere mezzo pieno: il sole che oggi risplende, i miei figli e le nipoti che stanno bene, che ho dormito bene (prostata permettendo), le piccole notizie positive a fronte delle molte più negative, il piacere di ascoltare uomini di cultura e divulgatori appassionati che mostrano di credere in ciò che dicono, e persino le brighe della politica che sembrano più tollerabili. Per un attimo hai una visione più serena della vita, credi che un pizzico di buona volontà e generosità in più sarebbero sufficienti per superare i problemi indotti dalla forzata e necessaria convivenza sociale ma, un demone tutto umano e nostro, congiura in noi e contro di noi: teme la nostra libertà, che cioè possiamo essere felici. Ma, a dispetto dei buoni propositi, basta scorrere i titoli del quotidiano acquistato per mettere a dura prova il briciolo di serenità vagheggiata e,  infatti, qui emergono i titoli in grassetto circa i delitti più efferati consumati in questi ultimi giorni e ancora insoluti: è uno stillicidio di ferocia tra esseri umani che sgomenta.                                        Fuggo con la mente dai pensieri molesti e fantastico la vita pastorale che vedo illustrata in alcune trasmissioni dove armenti in transumanza, greggi governate da cani sapienti e casari di antico mestiere sembrano uscire dai dipinti di Segantini o Fattori; ma, ahimè, sono sempre stato Cittadino, e così morirò. 

A.Ferrin                                                                                                                                                          modena, 23/11/2022

mercoledì 16 novembre 2022

VENTO D'AMORE

Vento caldo    

d'amore 

stagione d'innocenza 

smarrita 

Stremati e felici                                                                                                                                            andiamo  

poveri e ignari                   

al declino                                                                                                                                                      dell'ultimo sole.

modena, 16/11/2022                                                                                                                                                        

martedì 8 novembre 2022

PACIFISTI

Può esserci più di una pace? Ci si può dividere davanti alla Pace? Evidentemente no! Persino i capi religiosi ne parlano con accenti diversi; sono concetti assoluti e indivisibili: essi possono essere piegati secondo le convenienze del momento solo da fumisterie e sofismi nonché dal funambolismo di cui la nostra mente è capace. Grazie al relativismo, altro comodo espediente, riusciamo a vivere solo relativisticamente perché siamo maestri nella manipolazione di idee, cose e fatti.                                      Allora perché sorprendersi del fatto che alcuni manifestino a Milano e altri a Roma: l'ideale è già corrotto e depotenziato, e non aiuta la babele di lingue che confonde e impedisce di individuare un barlume di luce. Si spiega così il proliferare di movimenti pacifisti multicolori forti del loro dogmatismo che spesso sconfina nell'arroganza: quale pace dunque se si vuole imporre una certa idea di pace? Emblematica in questo senso la lacerazione sociale causata dall'aggressione della Russia alla Ucraina: c'è un grande pericolo all'orizzonte causato dal larvato (in verità non molto larvato) convincimento che la pace dipenda dalla rinuncia dell'aggredito (Ucraina) alla propria difesa.                E del Diritto ne facciamo carta straccia? La stessa cosa avviene nel caso delle navi ONG che vogliono attraccare negli scali italiani per scaricarvi il loro carico di dolore; ovviamente il problema non è rappresentato dai migranti in fuga, ma piuttosto dalle "anime belle" delle ONG che, mossi dal sacro fuoco della loro missione, credono di potere ignorare o farsi beffa di ogni legge.                                      Ma i nuovi Mosé ignorano che l'Europa non è il Sinai di 3/4 mila anni addietro! Insomma, se la nascita della legge è stata necessaria agli albori della civiltà umana, oggi lo è maggiormente per i pericoli che essa corre.

A. Ferrin                                                                                                                                                      modena, 8/11/2022 


venerdì 4 novembre 2022

FASCISMO

 

Da tempo, forse da sempre, rifletto sul perché si parli tanto del Fascismo a ottant'anni dalla caduta di quel regime; penso, forse ingenuamente, che dopo 80 anni dovremmo considerare quel periodo con maggiore distacco, ossia meno condizionati dalle passioni del momento, ma così non è. Dunque perché? Gli uni ritengono di essere tra quelli che hanno vinto la guerra e la lotta partigiana e strumentalizzano la storia per condurre una loro guerra infinita, e con questi è fatica inutile sperare in un'autentica pacificazione. Insomma si tratta di un odio ideologico che sopravvive alle distruzioni e sciagure provocate dalla guerra, e che rischia di perpetuare meccanismi che possono condurre alle stesse tragedie del passato, e d'altra parte siamo testimoni dei mille conflitti che, più o meno dimenticati o sottovalutati, passano inosservati ma che, quasi fenomeni carsici, possono riapparire come fiumi devastanti. Sono nato 6 mesi prima della caduta del Regime fascista, e perciò non ho vissuto quell'esperienza, ma dalle mie letture ricavo che Mussolini e il Fascismo hanno instaurato la Dittatura in una fase storica propizia per l'affermazione delle ideologie dogmatiche e totalitarie in Europa, vedi Comunismo, Fascismo e Nazismo, movimenti che fecero proseliti in tutto il mondo.                            Larghi settori delle società interessate subirono il fascino delle nuove ideologie, ne seguirono suggestioni e deliri che solo a fronte di grandi disillusioni, furono poi abbandonate.                                L'odio in Italia, come residuo dei conflitti, (principalmente della guerra civile che ci ha funestato nel periodo '43/'45), è sopravvissuto a lungo, e le sue tracce sono ancora fra noi: avvelenano le relazioni e la politica rendendone problematico il superamento. Queste le ragioni per le quali molte polemiche politiche mi sembrano pretestuose, insomma credo che tutto risieda nella nostra incapacità di elaborare e storicizzare gli eventi; tuttavia, nell'ostinazione con cui i "migliori" danno la caccia agli "untori" (leggi ex fascisti e nostalgici di Mussolini) c'é dell'altro, cioè gli italiani scontano il complesso di colpa per avere osannato il fascismo e Mussolini, di essersi inorgogliti per l'Impero conquistato e di avere donato il proprio oro al Regime, fieri inoltre delle riforme sociali e le realizzazioni urbanistiche, nonché per la politica di potenza, e tutto perché si sono accorti troppo tardi del vuoto dietro le scenografie di cartapesta, della grottesca recita collettiva.                                                                                                  E tra i più accaniti nella caccia agli "untori fascisti" sono gli stessi apostati che, come accade a tutti gli apostati, conservano sentimenti ambivalenti per il proprio passato, cioè di amore-odio per ciò che è parte della loro vita.                                                                                                                              Dopo molti anni dalla loro scomparsa, penso ai miei genitori con nostalgia;  memore ancora della loro esperienza sotto il fascismo, esperienza che raccontavano con un certo distacco e serenità mostrando di averla vissuta come una delle tante stagioni della vita di ogni uomo e donna, e comunque scevra da odio e dogmatismo. Peraltro i miei genitori riandavano con nostalgia a quel periodo in cui la famiglia era numerosa e i figli ancora piccoli, senza però lamentare ristrettezze particolari, mentre mio padre era fiero di percepire una paga mensile di oltre 1000 Lire!                                                                                                                               

A. Ferrin                                                                                                                                                        modena, 4/11/2022

lunedì 24 ottobre 2022

GIORGIA

Giorgia Meloni da oggi è Capo del Governo a tutti gli effetti; ho assistito ai riti istituzionali previsti per l'occasione, e non nascondo che ho avvertito la solennità e l'importanza dell'avvenimento; c'é chi liquida tutto alzando le spalle per scetticismo o sfiducia nelle istituzioni repubblicane, ma io nei riti ripetuti vedo la continuità dell'idea di Paese, di un'appartenenza che ha radici lontane e profonde.       Mi è bastato seguire la cerimonia nel cortile del Quirinale al suono della stessa fanfara che mi ha riportato al giuramento del '64 nella caserma della Scuola Trasmissioni a Napoli, per avvertirne la continuità.                                                                                                                                                      Nulla di ideologico in questo da parte mia, non mi muove infatti la vicinanza politica alla Meloni, ma piuttosto la sensibilità del semplice Cittadino, allegro per la novità di una donna alla guida del Governo, una giovane donna che ha meritato per il suo impegno e capacità personali, e che sarà comunque giudicata dal lavoro nel nuovo ruolo. Confesso che ho assistito alla scena del giuramento con una certa inquietudine: nella foto di rito, la Meloni, minuta e fragile, appare tra due "corazzieri-squali" come Berlusconi e Salvini, ma subito ho pensato che le donne hanno risorse insospettate da noi uomini, che le immaginiamo (erroneamente) sempre passive e inoffensive.

A.Ferrin                                                                                                                                                  modena, 24/10/2022

giovedì 20 ottobre 2022

BERLUSCA

"Berlusca" sta per Berlusconi che, a dire il vero, il sulfureo Bossi chiamava con il più colorito "Berluscaz": parliamo del grande imprenditore, prima palazzinaro e poi inventore della TV privata e commerciale in Italia.                                                                                                                                    In questi giorni torna prepotentemente nella cronaca politica perché non riesce a trattenere le sue esternazioni estemporanee frutto di frustrazioni che gli provocano un vero delirio di onnipotenza; egli infatti non riesce a contenere la rabbia perché una donna di 40 anni (Giorgia Meloni) ha vinto le elezioni e lo ha sostituito nella guida della coalizione di centrodestra: lui, il maschio dominante dovrà sottostare alla guida di una "femmina", ma è riottoso e rende perciò arduo il cammino della Meloni, provocando incidenti a livello nazionale e internazionale. Non si sa come finirà: il Berlusca si comporta con l'arroganza di chi, sconfitto alle elezioni, vuole comunque condizionare la vita politica nel ruolo di sfasciacarrozze, e rendere così accidentata la vita della nuova legislatura.                                        D'altra parte bisogna riconoscere che la fibra di quest'uomo è forte: a 87 anni ha una energia insospettabile, ovvero una vitalità e una combattività che molti più giovani di lui non hanno, e ha fama di essere uno sciupafemmine seriale, anche se non si sa quanto ciò sia dovuto a sue doti intrinseche, o all'aura di uomo ricco e potente, fatto sta che si è sempre circondato di donne belle e giovani, e attualmente la sua compagna è più giovane di 50 anni!                                                                        Sotto molti aspetti è un caso clinico che farebbe felici molti psichiatri o psicanalisti, ma il suo Ego è così smisurato che non ammetterà mai di essere analizzato. Ma c'é un altro aspetto interessante nella vicenda di Berlusconi: io ricordo due Berlusconi, il primo, imprenditore di successo, che non occupava le prime pagine dei giornali, poi il fondatore di Forza Italia che con il successo politico ha cambiato pelle grazie anche ai suoi potenti mezzi di comunicazione che lo hanno trasformato in personaggio pubblico di grande potere, potere che ha utilizzato con generosità, ma anche spregiudicatezza.

A.Ferrin                                                                                                                                                    modena, 20/10/22 

mercoledì 19 ottobre 2022

SPINA

Memento per i miei figli 

Ricordate la nave oneraria romana che abbiamo intravisto sulla strada fra Comacchio e Ferrara?  Rientravamo dal mare e, se ricordo bene, c'era anche Renata; la nave romana era interrata in un terreno  alluvionale a lato della strada: si scorgeva parzialmente il carico che sporgeva dal fango, carico che poi si seppe era costituito da anfore e materiale alla rinfusa tra cui anche lingotti di piombo. Il fatto mi è venuto alla mente leggendo che a Comacchio c'è il museo archeologico che custodisce i resti dell'antica città etrusca di Spina, ma anche quella nave romana e il suo carico. Le tracce di Spina erano emerse dal fango nel primo '900; prima si riteneva fosse leggenda e nulla più; non ricordo se vi ho portati a visitare il Museo di Spina a Ferrara dove sono esposti i reperti della sua necropoli scavata in valle Pega: il Museo ha sede nel Palazzo di Ludovico il Moro in via XX Settembre. Esso contiene una ricca raccolta di arte etrusca con i grandi crateri attici provenienti dalla Grecia, prodotti che nulla hanno da invidiare a quelli visibili nei musei greci, e dimostrano che Spina era ricca come l'Etruria e aveva con la Grecia molti scambi culturali e commerciali: lo testimoniano il gran numero di manufatti fittili, ori, monili e suppellettili  La mitica città era scomparsa a causa delle grandi trasformazioni dell'ambiente quale il grande impaludamento dovuto al dirottamento del corso del Po a nord del ramo del Po di Volano.   Spina ha conosciuto anche i "tombaroli", fenomeno nato in tutti i siti archeologici italiani, attività illegali che hanno alimentato un fiorente mercato clandestino di opere preziose che spesso sono finite in mano a privati e musei stranieri. Emblematica l'esperienza vissuta da me e Paola nell'area etrusca di Tarquinia, nei pressi della sua antica necropoli: alloggiavamo presso una famiglia del posto, e dopo alcuni giorni entrai in confidenza con l'affittuario. Avevo già notato alcune anfore e suppellettili in bella mostra sulle pareti della casa, e infine lo stesso padrone di casa mi svelò l'arcano: egli era un tombarolo in "pensione", ma deteneva ancora alcuni reperti da lui trafugati dalle tombe violate, oggetti che con molta discrezione cercava di vendere ai turisti di passaggio.                                                                        Noi non acquistammo perché il tutto avveniva in una cornice di illegalità, e poi seppi che in quel mercato clandestino c'erano anche molti "falsi" (alcuni tombaroli erano abilissimi nell'antichizzare).

A. Ferrin                                                                                                                                                modena, 19/10/2022

mercoledì 12 ottobre 2022

SULLA STRADA

Sono paranoico? Forse; vedo intorno a me visi arcigni che dispensano sorrisi stereotipati dovuti per lo più al tornaconto del momento, e poi tanta freddezza e volgarità: i più timidi si fanno piccoli piccoli, avvertono la pressione della tracotanza e della sicurezza ostentata come minaccia.                                      Il Potere, a fronte della aumentata aggressione russa all'Ucraina, e delle minacce agli altri Paesi europei, indice una crociata per alleviare l'ansia collettiva; il morbo Covid, è nostro compagno di sventura cui ormai siamo assuefatti, la crisi energetica e quella economica incombono e, per farci ancora più male, la politica nazionale, dopo un responso elettorale quanto mai chiaro, ricomincia a litigare sui grandi temi "ideali" come la "spartizione delle poltrone": tutto ciò penso sia sufficiente per potersi dire allarmati.          L'aria che si respira è così ammorbata che sono giustificati i profeti di sventure e i catastrofisti di ogni genere!                                                                                                                                                Parafrasando una vecchia canzone vien voglia di gridare: ma che colpa abbiamo noi?                              Ma la colpa è nostra, non c'é dubbio.                  

A. Ferrin                                                                                                                                                        modena, 12/10/2022  

lunedì 10 ottobre 2022

LE BUONE MANIERE

Tutto il dicibile, il detto e il non detto, deve essere "politicamente corretto", altrimenti ci si espone alla censura, se non al pubblico ludibrio, e allora meglio ricorrere a perifrasi e metafore che velano la verità di ipocrisia: ipocrisia che, con il disvelamento della realtà, alimenta rancori e sentimenti di rivalsa.          Ti dicono, questo è opportuno o inopportuno, che non tutta la verità si dice, tutto in nome del quieto vivere che, in realtà è pusillanimità.                                                                                                          Ci dicono che le buone maniere sono condizione necessaria per la convivenza civile, ma cosa dire se una parte degli umani non le condivide? O se la vita degli uomini è funestata dall'arroganza del Potere e dei prepotenti sui deboli? E se gli uni vogliono semplicemente vivere, e altri dominare? E' l'annoso problema del controllo e regolazione dell'aggressività mediante strumenti adeguati: l'antico conflitto fra chi è uscito dalla foresta e chi vi brancola ancora.                                                                                        In ogni caso, date queste premesse, penso convenga scegliere sempre la verità, quella che riteniamo tale essa sia, senza remore o timidezza, nella convinzione sia la scelta più conveniente.                            Non necessariamente la verità assoluta, che non è nella nostra disponibilità.  

A. Ferrin                                                                                                                                                  modena, 10/10/2022

giovedì 6 ottobre 2022

E' FINITA?

Ieri, al tampone di controllo, ho scoperto di essere negativo al Covid; un sospiro di sollievo, anche se, tutto sommato, il Virus non mi ha recato grande danno oltre all'isolamento domiciliare, una sorta di "arresti domiciliari" che per me è carcere duro! E' finita? Non lo so: è meglio essere prudenti perché sempre di più non siamo padroni di noi stessi, né in casa nostra, cioè siamo in balia di tutto quanto sfugge al nostro controllo. Bisogna farsene una ragione, ma quale ragione? Quella della Natura.

A. Ferrin                                                                                                                                                            modena, 7/10/2022

lunedì 3 ottobre 2022

LA FINESTRA SUL CORTILE

Rubo il titolo all'omologo film di Hitchcock, in cui lo spettatore si affaccia con James Stuart sul cortile di un condominio piccolo borghese: non solo sul cortile ma anche sulle finestre che mostrano le vite degli altri. E' la vita della città che limita sempre più lo spazio della nostra intimità, mettendo a nudo noi stessi, ormai sguarniti della corazza protettiva del pudore: siamo esposti nostro malgrado alla curiosità e al voyerismo dei nostri simili, mentre cerchiamo di custodire i nostri miseri segreti quasi fossero preziosi tesoretti.                                                                                                                                                          Pertanto anche io, nel pomeriggio domenicale, spalanco le finestre agli ultimi sprazzi di sole così che la vita irrompe nel mio sottotetto; tendo l'orecchio (non so se e quanto controvoglia) a suoni e voci: una voce acuta di donna arrabbiata sovrasta tutto, incalza e costringe all'angolo un interlocutore dalla voce incerta, flebile voce dominata dalla foga e aggressività della donna che non lascia spazio alla più piccola contraddizione. Non occorre molta fantasia per cogliere il senso di quanto accade: l'uomo è in difetto o è colto in fallo, è sulla difensiva ma nell'impossibilità di difendersi, e infatti balbetta e farfuglia, mentre la donna non vuole "fare prigionieri". Si dirà che episodi simili siano comuni nelle famiglie e nelle coppie, ma quando ciò accade, siamo stupiti e increduli che uomini e donne possano cadere in balìa di pulsioni così distruttive e autolesioniste.                                                                        E d'altra parte queste sono le condizioni in cui la conflittualità di coppia, e in famiglia, può degenerare in tragedie; il tutto non mi diverte e richiudo le finestre.

A. Ferrin                                                                                                                                           modena, 3/10/2022

domenica 2 ottobre 2022

CARO COVID

Caro Covid, questa mattina mi sono sottoposto al tampone di controllo, e tu sei ancora al calduccio nel mio corpo: devo pazientare e accettare ancora la tua compagnia.                                                                Ho creduto, senz'altro ingenuamente, che ti avrei evitato, o che tu avresti colpito un altro bersaglio ma, tant'è, mi assoggetto a questa esperienza pur non avvertendone la necessità: se si vive a lungo è inevitabile pagare lo scotto di imprevisti e incidenti di percorso.                                                                                      Sono due anni che scrivo di te, dei problemi che la tua venuta ha creato tra noi : ora vivo l'esperienza diretta di una coabitazione difficile, cercando di fornirne la testimonianza più serena; pertanto me ne sto ancora in quarantena cercando di metterla a profitto.                                                                                        Spero almeno che la tua visita inattesa sia, come affermano i virologi, meno letale di quanto non fossero le incursioni di inizio pandemia

A.Ferrin                                                                                                                                                            modena, 1/10/2022  

mercoledì 28 settembre 2022

REQUIEM

Mi rigiro tra le lenzuola incapace di prendere sonno: gli effetti del Covid e della batteria di farmaci che  devo assumere lo impediscono. Nelle lunghe ore di veglia cerco distrazione in qualche trasmissione radio e mi fermo su Radio Radicale che riproduce un convegno di Magistrati che dibattono su mafia e  Magistratura: Radio Radicale offre da anni questo servizio di documentazione ai Cittadini; in questo caso si pongono i quesiti di sempre: Mafia, inquinamento della vita civile, connivenze tra strutture dello Stato   e il tessuto mafioso. Ma il dibattito mi delude perché alle dotte dissertazioni non segue la chiarezza, e noi Cittadini, continuando a brancolare nel buio, disperiamo di venirne a capo; infatti non si è ancora fatta piena luce sui grandi crimini di mafia, di molti omicidi non si conoscono mandanti e complici. La sensazione che ricavo dal dibattito è la seguente: la Magistratura come Club di iniziati distanti dalla realtà del Paese, o centro di potere autocratico lontano dalla società, senza disconoscere però il suo grande tributo di sangue nella stessa lotta alla mafia in cui spiccano fra gli altri i nomi di Falcone e Borsellino.                                                                                                                                    Ma ciò che più mi colpisce è il fatto che, al termine della trasmissione, sia messo in onda il Requiem di Mozart! Non capisco se il famoso Requiem sia trasmesso per la verità calpestata e negata, per il Diritto conculcato, o per coloro che, innocenti, hanno pagato, e pagano per tutti, per sete di giustizia, e come servitori dello Stato.                                                                                                                                       A.Ferrin                                                                                                                                                        modena, 28/9/2022

lunedì 26 settembre 2022

IL VOTO

 Con un tempismo sospetto, un grande raffreddore con febbre mi costringe in casa, e così perdo l'appuntamento con il voto per le elezioni nazionali; perché tempismo perfetto? Che qualcuno abbia congiurato perché non esprimessi il mio voto? A parte l'eccesso opera di un IO esasperato dalla irrilevanza che il nostro sistema politico riserva a noi cittadini, ho sempre creduto all'importanza della partecipazione attiva alla cosa pubblica. Oggi ho scoperto che in me ospito il Covid, e così comprendo da dove venisse l'astenia severa dell' ultima settimana: sto chiuso in casa con i brividi di freddo, e con il conforto dei medicinali da banco; posso testimoniare che i sintomi sono gli stessi di una grossa influenza.                                                                                                                                                      Pertanto, mio malgrado, non sono andato a votare; sono dispiaciuto perché non ho mai disertato questo appuntamento, d'altra parte sono consapevole che il Potere non si cura degli assenti (l'assenteismo al voto ha raggiunto il 40% degli aventi diritto!). E' una distorsione della Democrazia parlamentare, dove il Potere elabora leggi funzionali non al suo funzionamento, ma bensì alla sua perpetuazione.                Ma non voglio indugiare oltre: devo occuparmi del mio Covid, nella speranza che tolga il disturbo al  più presto.                                                                                                                                                      A. Ferrin                                                                                                                                                  modena,26/9/ 2022 

Trascrivo qui alcuni versi del 2020 ispirati dal Covid, che già infuriava, e ora ha scoccato la sua freccia colpendomi.

COVID 19     

Perché
paura
di un piccolo
Virus?
Sono solo,
innocente
come la natura 

Invisibile 
cerco invano,
fuggendo
la solitudine,
rifugio
nel gregge.
Perché temi?
Sono vita
meno letale
della tua folle
arroganza
Reco misura
e ragione
a vita e morte. 

Caro Covid, è evidente che questa poesiola è stata da me scritta per "simpatia" : tutti erano contro di te, e tu eri innocente allora come adesso, ma non esagerare...                                                                                                              Ferrin                                                                                                                                                                                                     28 settembre

sabato 24 settembre 2022

LA FUGA

 

Mi aggiro nel giardino quasi deserto dei "Marinai d'Italia" a smaltire il pranzo che uso consumare all'ora degli anziani, cioè molto presto rispetto ai comuni mortali. Gli occhi scrutano le fronde mosse dal vento tiepido che scompiglia anche i miei pochi capelli, mentre osservo le tortore che senza quiete caracollano in cerca di cibo.                                                                                                                        Sono in questo stato di quiete quando una voce mi apostrofa alle spalle: è scappato dall'Ospedale? L'unica persona che può avere parlato è un signore anziano seduto sulla panchina che sta arredando per consumare il suo pasto: ha disteso un fazzoletto sulle assi ormai logorate dal tempo e su cui ha disposto pane, un cartoccio di salume e una bottiglia di vino. Rispondo per cortesia: perché? E quello: ma perché vederla in ciabatte con calze bianche e giacca, sembra che sia scappato in tutta fretta da un Ospedale, lo dico per esperienza, e io di rimando: anche lei è scappato dall'Ospedale? Sì risponde, mi è capitato ma, vuole rassicurarmi, non si preoccupi, se è scappato ha fatto bene, in Ospedale ci uccidono tutti, soprattutto noi anziani, e sa perché? Perché costiamo troppo: il suo linguaggio colorito è impetuoso e inarrestabile, e prosegue con una filippica con cui accusa tutti i partiti facendo di ogni erba un fascio, dimentica anche il cibo ormai offerto agli insetti. Ne ha per tutti, anche per la Chiesa i cui preti parlano bene e razzolano male, ma il suo eloquio è confuso e contradditorio, e rende così incomprensibile il suo pensiero. Sembra che capitino solo a me questi incontri particolari ma non è così; di questi personaggi ce ne sono molti e sono fra noi, per lo più passano inosservati, quasi ombre tra le persone attive e indaffarate, e ce ne accorgiamo quando riescono a valicare il muro di indifferenza o sufficienza che ci separa da loro, allora ci provocano e sono contenti quando ci coinvolgono. Le elucubrazioni sono anche affascinanti perché nel delirio accostano piccole verità a grandi leggende metropolitane e a risibili fantasticherie. In ogni caso io vedo questi personaggi quasi con simpatia: sono frutti innocui della nostra società competitiva, esclusi dall'attività produttiva, ridotti ai suoi margini in uno stato di inferiorità economico-sociale.                                                                                                              Infine, per quanto mi riguarda, sono determinato: non uscirò più in ciabatte e calzini bianchi. 

A.Ferrin                                                                                                                                                  modena,23/9/2022    

mercoledì 21 settembre 2022

QUI e ORA

 E' l'antico "carpe diem" dei latini, ed è ciò che la saggezza ha sempre raccomandato: vivere l'attimo senza pensare al futuro, e tantomeno al passato.                                                                                          La vita è breve, ma la nostra stoltezza ci fa pensare all'eternità, illusione indotta in noi dalla natura che manipola la nostra esistenza a suo piacimento. D'altra parte viviamo fra sogno e realtà, realtà che noi crediamo vita, vita che eccita la fantasia e noi siamo sempre più confusi.                                                  E se il sonno fosse la promessa di quiete che più ci lusinga? E' una promessa cui non possiamo né vogliamo resistere! Questa notte ho sognato (io sono un indefesso produttore di sogni) e, come in altre occasioni, al risveglio ricordo quasi tutto, anche se il sogno si dissolve in poche ore: in genere si tratta di episodi complessi con colori vividi e non sempre sono in rapporto diretto con la mia realtà.                  Questa volta, nel sogno, intraprendo un viaggio verso Roma, a tratti a piedi, poi in macchina e anche a cavallo, ma la mia impressione è quella di essere sulla via con spirito d'avventura: curioso di tutto e avido di nuovi incontri e conoscenze, per brevi tratti ricorro anche all'autostop, modalità che prediligo perché mi consente di toccare con mano realtà meno scontate, imprevedibili e singolari.                    Così ho incontrato un Pastore protestante del Congo, madre e figlia Danesi in perlustrazione sui nostri Appennini, e un'insegnante in pensione che filosofeggia con una certa sicumera, e così non vedo l'ora di raggiungere la meta. Sulla via Cassia sei già nella tavolozza del paesaggio toscano: mi sembra di sostare in una Stazione di posta per cavalli e carrozze sulla via Francigena; la Stazione è affollata di viandanti, pellegrini e avventori che quasi si disputano un pagliericcio prossimo allo stallatico di muli e cavalli. Ricordo un sonno profondo e quindi la ripresa del cammino all'alba.                                        Ma ora è cambiato lo scenario: sono sempre diretto a Roma, ma solo, con una macchina veloce, e devo correre perché ho appuntamento con un imprenditore farmaceutico che vuole propormi un contratto di acquisto dei suoi prodotti; è vero, io possiedo una nota catena di farmacie, ma come avrà saputo che sono ipocondriaco e compratore compulsivo di medicine? Mah!                                                                                         
A. Ferrin                                                                                                                                                    modena,20/9/2022

SOLENNITA'

 Ho seguito in televisione il funerale per la Regina Elisabetta, morta dopo 70 anni di Regno: già questo è un dato che conferisce alla vicenda caratteri di eccezionalità insieme all'ipotesi che forse siamo in presenza dell'ultimo grande segno della presenza monarchica nella storia, e che pertanto sia stato celebrato anche il funerale della stessa Istituzione.                                                                                      A parte ciò, mi sono "sciroppato" circa tre ore di telecronaca mai noiosa, ma piuttosto intensa e spettacolare nel suo svolgimento: mi riferisco al corteo infinito coronato da folle assiepate, composte e silenziose, poi  il tripudio di colori nelle divise e nelle livree più antiche, i cavalli con le Giubbe rosse e le cornamuse degli scozzesi in kilt: c'è la Gran Bretagna e tutto il suo Impero, ora Commonwealth.   Non si può essere indifferenti di fronte a tanta Storia, e capisco perciò la commozione e l'orgoglio dei sudditi britannici, e nello stesso tempo non mi sorprendono il sarcasmo e il cinismo di chi ora, in questa circostanza, vuole darci lezioni di antimperialismo e fare critica storica; non nascondo che, a fronte di tali suggestioni e tanta fierezza, ho "invidiato" gli inglesi! Anche noi abbiamo avuto la nostra monarchia, lo sfarzo di una Corte, Principi e Principesse, ma sappiamo come, e perché è finita: una dinastia blasonata ha dilapidato tutto per suo e nostro grande demerito.                                            Invece la monarchia inglese, pure acciaccata e ripiegata su se stessa, può sopravvivere orgogliosa del suo passato.

A. Ferrin                                                                                                                                                    modena, 20/9/2022

martedì 6 settembre 2022

GAS E LIBERTA'

Il commercio e l'industria lamentano l'insostenibilità dei costi energetici che minano la solidità delle Imprese che, producendo profitti sempre più esigui,  minacciano di "chiudere baracca".                         Si lamentano sempre gli stessi: imprenditori, Partite IVA e autonomi di ogni settore economico, ma non c'è imprenditore piccolo o grande che pubblichi i propri bilanci aziendali e le dichiarazioni dei redditi, il tutto mentre sappiamo che l'evasione fiscale in Italia ammonta a oltre 120 md annui.                           Chi evade? Nessuno ovviamente: non i "piagnoni" che hanno accumulato il fieno in cascina, quello degli anni buoni sommato al frutto dell'evasione fiscale, ma c'è una sorta di omertà, di tacita tolleranza da parte dei Poteri forti e influenti che a loro volta partecipano al banchetto loro riservato. Invece i Cittadini con redditi fissi, con lavori saltuari o precari, quelli disoccupati e sottooccupati, figurano poco o raramente sui giornali e in televisione, insomma non godono di buona stampa o di stampa amica. Si parla sempre più di austerità, austerità che, è facile prevedere, colpirà prima, e di più, i più deboli del Paese, mentre i cosiddetti ceti produttivi reclamano maggiori benefici e provvidenze.                                                                                       Quel che è peggio, gli stessi ceti auspicano l'attenuazione delle sanzioni comminate alla Russia per l'aggressione alla Ucraina: vorrebbero barattare il gas con la nostra rinuncia a principi di libertà non negoziabili; molti nostri concittadini non vedono il pericolo rappresentato dall'aggressione russa alla Ucraina, e sono disposti a subire il "fatto compiuto", ovvero che la violenza del più forte sul più debole paga.                                                                                    Chi ha detto che la Storia è maestra di vita?

A. Ferrin                                                                                                                                                                          modena, 6/9/2022

giovedì 25 agosto 2022

CATARSI

Non riesco a razionalizzare i fatti imprevisti e convulsi di questo ultimo periodo; il tutto accresce lo stato di incertezza che si percepisce tutt'intorno, incertezza dovuta al problema energetico, alla guerra in Ucraina, dove la Russia, dopo l'aggressione a quel Paese, minaccia di tagliare il rifornimento di gas al mondo occidentale; persiste ancora la pandemia Covid e in Italia siamo in periodo elettorale, e io spero che i nostri politici dimostrino più lungimiranza che in passato.                                                               E' mancata mia sorella Maria, e l'evento mi colpisce più di quanto potessi immaginare; questa perdita, sommata alle altre emergenze che ci flagellano, provoca in me uno stato di straniamento e di sospensione della e dalla realtà, quasi un vuoto totale che vorrei fosse almeno terreno fertile per l'inizio di una catarsi rigeneratrice.                                                                                                                        In realtà temo di essere preda di una incipiente depressione: è vero che spesso i cambiamenti possono scaturire e poi coesistere con uno stato depressivo originato dalle circostanze più diverse che, per quanto mi riguarda, è legato all'età avanzata, ai traumi fisici e morali, e ai lutti.                               Certo, vorrei uscire da questo stato con un cambiamento interiore utile a migliorare la mia aspettativa di vita, ossia a recuperare una visione più serena del tempo che mi è ancora dato.                                      Prima di ogni cosa dovrei "staccare", prendere la "distanza dai fatti", moderare la mia istintiva propensione a controllare tutto quanto mi circonda: non posso tenere in me, contenere "tutto il mondo", sia nel bene che nel male.                                                                                                                    Siamo piccoli e inadeguati: dobbiamo ritornare fanciulli guidati dalla curiosità e dallo stupore per ciò che incontriamo; è necessario scegliere districandoci nel groviglio di illusioni e promesse ingannevoli: non siamo destinati a grandi cose, ma almeno dovremmo essere coscienti del fatto che in fondo al tunnel della vita, non ci attende il trionfo di luce ma piuttosto l'oscurità dell'Universo.                            Per parte mia vorrei vivere la bellezza in ogni sua forma, goderne l'ineffabile essenza, soprattutto nelle piccole cose che, apparentemente insignificanti, nutrono l'anima e la mente, insomma fuggire la bolgia per conseguire la serenità d'animo.                                                                                                  Tuttavia, mentre scrivo, ho il dubbio che questi propositi siano semplicemente frutto di pie illusioni: se non hai costruito in ottant'anni una certa stabilità, come puoi pensare che ciò possa accadere quando hai un piede nella fossa? D'altra parte ammetto che questo argomentare inclina al pessimismo causato da una certa propensione all'introspezione e, se guardi il tuo mondo interiore, puoi trovare saggezza ma anche confusione.                                                                                                                          Riconosco di non essere ottimista: la nostra Specie possiede tutti i limiti e pregi possibili, ma è la peggiore prodotta dalla natura.                                                                                                                  Nonostante tutto, davanti all'amore umano, all'eroismo degli umani (ma anche dei non umani) che si battono senza speranza contro un destino già scritto, e all'innocenza dei piccoli, mi commuovo: questo è l'ideale che ci cattura, che ci fa superare mari e monti, ovvero l'ideale dell'amore, l'amore incondizionato che Dande definisce con parole sublimi:                                                              "L'amor, che move il sole e l'altre stelle".       

A.Ferrin                                                                                                                                                modena, 23/8/2022 

mercoledì 10 agosto 2022

NELLA BELLEZZA

Il viaggio immaginario da Modena mi conduce a Reggio Calabria, l'antica Rhegion, città della Magna Grecia dove voglio senz'altro ammirare i "Bronzi di Riace".                                                                      I colossi di bronzo sono stati rinvenuti da un sub dilettante nei fondali prospicenti la località di Riace, nei pressi di Reggio, e rappresentano due imponenti guerrieri (2 mt) in bronzo, fusi "a cera persa" nel V° Secolo a.c. : si presume facessero parte di un carico diretto dalla Grecia alle fiorenti Colonie della Magna Grecia; il carico si sarebbe inabissato a causa di una violenta bufera, quando i marinai li avrebbero gettato fuoribordo per salvare la nave e se stessi.





Devo approfittare della mia presenza nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio per ammirare altri reperti provenienti dall'antica Rhegion, da Locri, Palmi e Crotone; tra essi il mosaico pavimentale dall'antica Palmi, il gruppo dei Dioscuri da Locri, la Testa di Basilea rinvenuta nelle acque di Porticello, trafugata e venduta al Museo di Basilea, e da questo restituita al Museo di Reggio, infine il Kouros da Rhegion.                                                                                                                                                  Bisogna avvicinare queste bellezze con prudenza: esse sono tali e così numerose, che si corre il rischio di essere preda della "sindrome di Stendhal".                                                                                              Questo accade quando i sensi, allertati ed eccitati, non reggono la visione di una bellezza incontenibile e ineffabile.                                                                                                                                                  Il fatto è che, se percorri l'Italia da Nord a Sud, da Est a Ovest, sei comunque immerso nella bellezza inesauribile che la storia e l'ingegno ci hanno donato.

A. Ferrin                                                                                                                                          10/8/2022            

sabato 30 luglio 2022

MARIA

Maria ci ha lasciati: la morte le è stata vicina pazientemente, in attesa dell'epilogo che noi non credevamo possibile, e che, invece, quando accade ci sorprende e scandalizza. La nostra via è segnata dai lutti che dobbiamo elaborare, e ogni volta siamo alle prese con lo sgomento che ci opprime al cospetto della  realtà da cui rifuggiamo. Ieri Maria si è arresa: ha combattuto a lungo i suoi malanni obbedendo al potente istinto di conservazione, la stessa forza di tutti gli umani alle prese con la lotta perenne che la vita ingaggia con la morte, lotta di cui non siamo del tutto, e sempre, consapevoli; questo processo ci salva dalla disperazione indotta dalla visione pessimistica e ineluttabile del nostro destino.  Mia sorella giace sul letto di morte e non sarà più lei: non la riconosco, e nella sua maschera vedo, o voglio vedere, la ragazza solare, generosa e piena di vita di un tempo, ma anche viscerale, lascito della natura meridionale che conviveva con quella veneta.                                                                                  Nella nostra famiglia di origine abbiamo vissuto il tempo della crescita comune, anni in cui vivevamo  complici e ignari del prezzo che avremmo dovuto pagare per vivere.                                                Rifiuto la sua assenza che mi esclude, lasciandomi sempre più solo; è una storia infinita la nostra come quella dell'umanità intera che, senza soluzione di continuità, si perpetua tra illusioni, gioie sofferenze e morte.                                                                                                                                                    Addio Maria, ti voglio bene.

modena,28/7/2022


31/7/2022

Ieri mattina, a Bellagio, si è celebrato il funerale per Maria, al quale ho deciso di non partecipare: era mia intenzione esserci, ma problemi fisici e logistici me lo hanno impedito.                                        Non ho visto Maria sul letto di morte, ma non è questo il mio cruccio poiché so bene che quanto noi facciamo per i defunti lo facciamo per esorcizzare la morte, per piangere la nostra morte.                  Dopo Tina, la mamma Aurora, Ermanno, papà Leone e Gelindo, non ho voluto vedere Maria: la ricorderò come presenza buona, ne custodirò la memoria con nostalgia e affetto; infatti ho constatato che molto spesso la visione della maschera funebre, a volte grottesca, altre indifferente, è quella della morte che, ancora non paga dello scempio compiuto, sembra voler schernire i superstiti.                 Maria riposa in un loculo del cimitero di Bellagio esposto sull'incantevole panorama Lariano: Vince  aveva già acquistato due loculi attigui che accogliessero le loro spoglie, e mia sorella, per celia gli diceva che avrebbero così potuto conversare e stringersi le mani.        

 A. Ferrin  


7 Agosto

Sono passati giorni dalla tumulazione di mia sorella nel Cimitero di Bellagio; io ancora non riesco a farmene una ragione, e presumo che ci vorrà molto tempo per conseguire una certa elaborazione della sua assenza.                                                                                                                                                  Eravamo quasi coetanei, abbiamo vissuto in famiglia fino al suo matrimonio con Vincenzo, e ora sento un grande vuoto intorno a me; ho già perso due fratelli e due sorelle, e ora siamo in tre: è questo il vantaggio e il destino delle famiglie numerose? Assistere impotenti e provati al lento stillicidio con cui Caronte ghermisce i nostri cari, e inaridisce la vita dei superstiti?                                                              Antonio

domenica 24 luglio 2022

DIANA

Cara Diana sei vittima innocente di chi non ti ha voluto e perciò dimenticata; cosa pensa una bimba di 18 mesi che vede allontanarsi la mamma mentre le lascia in dote un biberon di latte con una boccetta di En? Così piccola avevi già familiarità con la solitudine come condizione ineluttabile della vita?          Eri certa che, dopo l'assenza, la mamma sarebbe riapparsa per prenderti fra le braccia?                            Non hai pensato che non sarebbe rientrata in tempo per la pappa: tu sei piccola, non hai cognizione del tempo, e non potevi percepire che saresti stata sola per sette giorni, né potevi mettere in dubbio l'affetto della mamma per te.                                                                                                                                      Cosa hai pensato mentre avvertivi i primi morsi della fame? Non un pensiero negativo di sfiducia per la mamma, ne sono certo, e come tutti i bambini ti sei chiesto se per caso fossi tu la causa di tutto, e perciò non capivi perché tu fossi ancora sola nel lettino, priva di calore e cure.                                              Cara Diana sono molto triste per la sorte che ti è toccata, e non voglio certo consolarti, ma sono sicuro  che la tua fuggevole presenza fra noi ti ha risparmiato molte altre sofferenze riservate agli umani.            Ciao piccola.

A.Ferrin                                                                                                                                                        modena,24/7/2022

sabato 23 luglio 2022

EFESTO


Braccati                                                                                                                                                          da tentacoli roventi                                                                                                                        cerchiamo altrove                                                                                                                                        al riparo                                                                                                                                                        di frescura e acque chiare.                                                                                                                          Ma cielo ialino                                                                                                                                      calore di fornace                                                                                                                                          dicono l'ira di Efesto                                                                                                                                che batte e ribatte                                                                                                                                          ferro ardente.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              Modena, 19/7/2022                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 

venerdì 15 luglio 2022

PATATRAC!

E' fatta: i dilettanti allo sbaraglio hanno infine ottenuto lo sfascio che hanno perseguito con tanta costanza, sprovvedutezza nonché incoscienza. Ovviamente mi riferisco ai 5Stelle, apparsi come una meteora nel panorama politico italiano, per sua natura il più idoneo a partorire il movimento populista più radicale e irresponsabile.                                                                                                          Movimento nato da un coacervo di fattori negativi e potenzialmente esiziali per ogni democrazia: la connaturata ignoranza e sprezzo della cultura, l'impreparazione politica e incapacità nella gestione del potere.                                                                                                                                                  D'altra parte, la Democrazia ha le sue formalità e riti da celebrare, e pertanto, se un Partito ottiene il 33%, devi rispettare il responso degli elettori che, forti del risultato, possono appunto gonfiare il petto e buttarti in faccia il loro : "è la democrazia bellezza", salvo poi, se ne hanno consapevolezza, (ma non è il caso dei 5Stelle) vergognarsi e ripiegare davanti ai disastri compiuti.  D'altra parte, se è vero che ogni Popolo ha i governanti che si merita, allora grande responsabilità hanno coloro che li hanno votati, e sotto questo aspetto non c'é dubbio: i 5Stelle sono espressione dell'immaturità politica e ribellismo di molti italiani, della nostra atavica mancanza di senso dello Stato, ma il tutto è reso possibile da un sistema politico farraginoso,  sistema nel quale troppi centri di potere si elidono a vicenda bloccando il processo decisionale.                                                                                                                                    In particolare, nelle nostre istituzioni, il ruolo del Presidente del Consiglio è privo di potere, e solo di coordinamento: la nostra è una democrazia parlamentare e "partitica", un crogiolo di poteri che, nella migliore delle ipotesi, "fanno mercato" delle e nelle Istituzioni.                                                  Basterebbe che il Capo del Governo potesse sciogliere le Camere e indire nuove elezioni per fare chiarezza e sgomberare il campo da ricatti e opportunismi, ma sarebbe troppo bello e semplice!              In ogni caso, nella comunità umana che bene o male si autogoverna, nessuno può sottrarsi alle proprie responsabilità perché le conseguenze delle scelte politiche ricadono sulla collettività.                                Ci dicono che la causa della crisi risieda nel rifiuto dei 5Stelle al Termovalorizzatore previsto a Roma, la "Caput Mundi" immersa nella monnezza, manna per le felici famigliole di cinghiali.                            Non mi attrae la prospettiva di dovere contendere i nostri rifiuti ai simpatici onnivori, ma se non li bruciamo dovremo grufolare anche noi?!   

21/7

Dunque è caduto Draghi ed è crisi politica: Mattarella ha indetto le nuove elezioni  per il 25 settembre p.v.. Non voglio avventurarmi in previsioni perché i politici italiani sono più imprevedibili del solito: è sconcertante il loro comportamento che ha provocato la caduta del Governo Draghi; in questi giorni vi è stata una spontanea mobilitazione di Istituzioni, Associazioni e di semplici Cittadini che hanno voluto manifestare sostegno a Draghi, ma questo sostegno a Draghi non è piaciuto a qualche parlamentare che si è sentito in dovere di precisare che "è il Parlamento il vero interprete della volontà popolare".    Voglio ricordare a questi "maestri" che il Cittadino, quando esprime il voto non rilascia cambiali in bianco, né rinuncia alle prerogative proprie della democrazia, e  che, in ogni caso, è il parlamentare a dovere meritare giorno per giorno la fiducia e la delega dei Cittadini.        

A.Ferrin                                                                                                                                                    modena, 21/7/202221/7/2022