SCRIBERE

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libreria di zurau

sabato 30 dicembre 2023

ARETHA

 Aretha Franklin, "regina del Soul", cantautrice e pianista, ieri sera ho guardato il film biografico della sua vita. La pellicola, ammesso che fosse necessario, racconta la grandezza di questa artista che emoziona con la sua voce e spicca tra gli artisti neri statunitensi. D'altra parte il popolo dei neri ex schiavi è stato il terreno di coltura e nascita del Gospel, del Jazz e Soul producendo artisti neri ma anche bianchi. Mi ha impressionato la vicenda umana di Aretha, molto simile a quella di molti artisti accomunati dallo stesso destino. Lei, figlia di un Pastore, era nata in una famiglia borghese, e quindi non in un sobborgo di emarginati; il padre pensava di indirizzarla principalmente al Gospel ma lei, spirito libero, spaziò tra i generi, diventò cantautrice e appunto regina del Soul. Tuttavia sembra che molti artisti paghino il prezzo del loro successo con la discesa o la frequenza dei più oscuri paesaggi della vita, e che questa esperienza sia necessaria quale terreno fertile per la loro creatività.

Modena, 30/12/2023

LA PALAFITTA

Me ne vado festinante giù per la discesa al mare, che laggiù è una linea azzurra confusa con il cielo di cobalto. Siamo tutti in tenuta da spiaggia; con la pasta asciutta e la frittata nella cesta, saremo presto nello stabilimento sospeso su palafitte. Per noi è un'avventura: al riparo nella cabina riservata ci cambiamo e poi attraverso la botola scendiamo nell'acqua tra i pali verdi di alghe e lo sciabordio del moto ondoso. Ricordo la gioia dei giochi d'acqua, non il volto di mamma e delle sorelle e non di papà che è al lavoro, e invece sì quello di Pierino, il cugino da poco tempo orfano e da noi coinvolto nel gioco. Ho ancora nelle narici la salsedine portata dal vento di scirocco, la superficie del mare luccica di stelle, e l'aria è piena di richiami di bimbi: solo gli adulti sono distesi come iguane al sole. 

Modena, 29/12/2023 

mercoledì 27 dicembre 2023

LA RETE

Sono reduce da una delle avventure in cui noi Cittadini incorriamo quando cadiamo nella rete della burocrazia, la quale burocrazia non ci dimentica e perciò rende sempre più arduo il percorso a ostacoli che dobbiamo fare per essere "bravi cittadini". D'altra parte, i piccoli gnomi comandati dal Potere alla gestione del gregge cosa possono fare se non obbedire infliggendoci le torture più sofisticate? Aggiungo che spesso gli gnomi si prendono troppo sul serio e si gonfiano di boria; se poi alle pastoie burocratiche aggiungiamo espedienti levantini che infoltiscono il garbuglio rendendolo inestricabile, come condannare il Cittadino che cerchi di liberarsene?

Modena, 28/12/2023                                                                                                                                                  

martedì 26 dicembre 2023

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

 Intelligenza artificiale, boh? E' già problematico incontrare intelligenza naturale, come si può creare   artificialmente? Ovviamente non si parla di intelligenza pronta all'uso, e infatti sarebbe troppo bello e   facile, ma piuttosto di sistemi e meccanismi sempre più complessi che ormai da tempo sono entrati nella     quotidianità, e con i quali abbiamo dovuto, e dobbiamo familiarizzare; è un apprendistato continuo   e   anche faticoso perché, entrando in relazione con sistemi complessi e le relative applicazioni   tecnologiche, possiamo essere colti da straniamento o sentirci inadeguati. E' anche vero che tutto ciò è   parte della più vasta competizione che a livello planetario contrappone i diversi sistemi economici e   sociali, competizione dei cui effetti collaterali è vittima incolpevole la gente comune. Siamo partecipi,   più o meno consapevolmente della storia evolutiva(?)della terra e dell'Umanità.

A. Ferrin                                                                                                                                                    Modena, 26/12/2023  

VOGLIO TORNARE BAMBINO

E' un desiderio puerile: non possiamo andare a ritroso all'infanzia, ma è un grido che sgorga silente da  ogni adulto che però si vergogna di confessare. Tuttavia è già importante che questo desiderio appaia  ogni qualvolta è acuta la nostalgia del tempo felice, di quando vivere era felicità pura, e tutto il resto  non esisteva. Si viveva l'attimo come dono gratuito e, senza esserne consapevoli, con la certezza che  mai avrebbe avuto fine: non potevamo sapere che crescere comportasse la perdita dell'innocenza e delle illusioni, quindi dovere affrontare una lotta senza quartiere. E' l'antivigilia di Natale e, forse mi ripeto, l'atmosfera non è più quella di molti anni fa, ma operano i ricordi sedimentati nella memoria collettiva. Dunque a piedi vado in centro città dove le luminarie sono ancora spente, anche perché si gode di una vera estate di San Martino! Ma l'atmosfera riluce del sorriso dei bimbi, dell'accondiscendenza degli adulti, e dell'eccitazione dei cani che godono di una speciale franchigia. Le feste canoniche sono da salvaguardare se non altro per le occasioni di distrazione che offrono al popolo obbligato alla stanga senza soluzione di continuità. Mi faccio largo fra i pedoni che affollano marciapiedi e strade libere dai mezzi di trasporto, poi penetro nel mercatino di hobbisti e artisti dilettanti: è sorprendente scoprire quanto i Cittadini, liberi dai lacci del potere e della burocrazia, mostrino inventiva e creatività. Si respira l'aria di festa (non per il Natale). C'é un non so che di inspiegabile, di un qualcosa che nessuno saprebbe descrivere, ma c'é; si è felici di strusciarsi, di fondersi, ammiccare e dialogare, insomma si regredisce (proprio non tutti) allo stadio infantile.  Ho acquistato alcuni cartoncini augurali acquarellati da una signora che li espone: con poche e sapienti pennellate riproduce fiori con colori pastello molto delicati. Decido di allontanarmi dal Mercatino per sfuggire alle lusinghe, ma anche perché mi arrovello in un pensiero molesto: questo spettacolo di serenità e gioia diffuse lo assimilo a un grande velario o un sipario dipinto che nasconde la realtà, quella vera.

Modena, 26/12/2023                                                                                                                                             

giovedì 14 dicembre 2023

DOPO GLI OTTANTA...

 "Dopo gli ottanta sono tutti regalati", oppure, a proposito di rottamazione, "anche molti pazienti dovrebbero essere "rottamati": sono due espressioni sfuggite a due medici.  Non posso sapere cosa ne penserebbe un Ippocrate redivivo, ma suppongo che ne sarebbe scandalizzato: ai suoi tempi la medicina godeva di un'aura magica mentre oggi, con tutto il progresso scientifico acquisito, è vilipesa e umiliata. In ogni caso questi episodi sono indicativi dell'atmosfera che si respira nella sanità italiana dove i medici sembrano meno motivati alla cura del prossimo, e quasi immemori del famoso giuramento. O forse, come noi tutti, sono fiaccati dalla pandemia Covid quando erano portati in trionfo. Ora sono in riserva e centellinano le energie: io temo una deriva economicista e mercatistica che investe non solo i medici, una deriva dove non vi è posto per il dovere e l'ideale, ma piuttosto la scelta che, nel supposto interesse della collettività, preveda una radicale selezione nella popolazione basata sul censo e sul potere economico. In altri termini una realtà già teorizzata e prevista dall'ideologia nazista! D'altra parte penso che vi siano già segnali in questa direzione: l'eutanasia praticata in maniera subdola e surrettizia; non è forse eutanasia consentire che alcuni milioni di cittadini muoiano perché impossibilitati ad accedere alle migliori condizioni di vita e di cure? E chi determina tutto ciò se non i centri di potere delle classi dirigenti dell'economia e della finanza?  

Modena, 15/12/2023                                                                                                                                                        

domenica 10 dicembre 2023

81 ANNI

Ieri, quasi incredulo, ho compiuto 81 anni; come sempre, ho festeggiato in sobrietà con i miei figli, in presenza e da remoto, con alcune telefonate di amici, e Paola che è arrivata per il caffè. Niente di trascendentale, una giornata serena allietata da un sole primaverile che ha riscaldato l'ambiente. Così mi ritrovo davanti allo schermo del p.c., e cerco di ricavarne qualche cosa di interessante; tutto è silenzio, ho fatto i miei "due passi" qui intorno e ora osservo Buk che a sua volta mi fissa con aria perplessa. Forse è in attesa che io me ne accorga e gli presti attenzione, ma io, assorto nei miei pensieri, scruto la tastiera per sceglier il tasto da pigiare. Buk tace e forse rimugina la reazione più adeguata alla mia incuria. Ieri, giornata della leggerezza, la compagnia mi ha distolto dalle solite elucubrazioni ma, passata la festa, voglio dedicare un pensiero al mio compleanno. Ho sempre detto che non temo la morte; d'altra parte Lei giungerà come sempre inattesa e incurante della nostra opinione, e lo stesso filosofo assicura che noi non percepiamo di "morire", che cioè non "sentiamo" la "nostra" morte, ma perché? E' l'ultima cosa a cui pensiamo anche se in preda all'affabulazione del morente: non è possibile (diciamo a noi stessi) che tocchi anche a me! Eppure gli antichi greci avevano già svelato che "uomo" viene da "brotòs", il mortale. Ma qui voglio accennare alla solitudine, la condizione a me non congeniale, stato che ho sempre vissuto con disagio, e infatti ho deciso di ripetere l'esperienza matrimoniale per soddisfare il desiderio della mia compagna ma pure la mia voglia di famiglia e vita di coppia. Si fa un gran parlare di patriarcato e di ginecidi: il maschio non gode di buona stampa, ma i miei anni (81) sono un discreto punto di osservazione per valutare quale e quanta strada sia stata fatta nel rapporto fra i sessi e nel costume sociale. Penso che negli ultimi 60 anni si sia prodotta una vera "mutazione antropologica" sia nei maschi che nelle femmine: i tratti femminili sono aumentati negli uni e i tratti maschili nelle altre, quasi segnali di omologazione con esiti imprevedibili nel lungo termine, ma che già oggi modificano i comportamenti di donne e uomini, con buona pace del "politicamente corretto", di codini e moralisti.

Modena, 10/12/2023                                                                                                                                                      

PERCHE' ANCORA, COME SEMPRE?

Gli U.S.A. , con il loro ennesimo veto hanno bloccato la risoluzione ONU che ordinava il "cessate il fuoco"  nella striscia di GAZA. Mentre le masse, per ignoranza o stupidità, sono assenti e indifferenti, il Potere che domina la Terra ci conduce a suo piacimento, costringendoci a belare docili. Adesso vogliono farci credere che i bombardamenti sono causati dal "7 ottobre" di Hamas che ha sì provocato 1300 morti ebrei (sempre troppi), a fronte però a tutt'oggi di circa 20000 palestinesi caduti in un panorama di distruzioni e crisi umanitaria ( non si tratta di congetture mie ma del Segretario ONU). Israele applica la legge del taglione, di biblica memoria, dove non è prevista pietà ma solo vendetta. In realtà lo Stato israeliano ha colto la palla al balzo per infierire sui palestinesi, per minarne la resistenza e volontà di lottare per la propria indipendenza. Questo il loro "modus operandi". Ma attenzione, non dobbiamo insistere più del necessario nella critica a Israele perché siamo sempre esposti all'accusa di essere anti semiti!                 

Modena, 10/12/2023

giovedì 7 dicembre 2023

"Honny soit qui mal y pense"

 Utilizzo il famoso ammonimento dell'Ordine della Giarrettiera per salvarmi l'anima; "mala tempora   currunt", e bisogna essere attenti e prudenti per non incorrere in una pubblica opinione liberticida e   forcaiola, sì, perché di questi tempi vi è sempre meno certezza del Diritto e della Democrazia. Penso a   quanto è accaduto per il ginecidio di Giulia Cecchettin: sono mancate solo le OLA durante il funerale,   e suo padre Gino non ha resistito al fascino del microfono declamando un'omelia pedagogica rivolta "urbi et orbi", una sorta di predicozzo anche stucchevole: perché non ha capito che il suo silenzio   sarebbe stato oro puro? Cerco di calibrare le parole ma è impossibile perché tutto congiura contro il   desiderio di essere equilibrati e benpensanti. Questa sera la Senatrice Segre presenzierà alla prima   della Scala: è reato di lesa maestà auspicare che infine abbia termine il presenzialismo, dopo 80 anni,   di quanti sono reduci dai Campi di sterminio nazisti? Oppure è reato scandalizzarsi del fatto che Biden   decida di stanziare miliardi di dollari per sostenere i bombardamenti di Israele contro bambini e civili   Palestinesi? Ancora oggi vogliono far passare Israele debole e in balìa degli arabi, e invece è una vera   potenza regionale, nonché punta avanzata dell'ebraismo statunitense e mondiale. 

 Modena, 7/12/2023

mercoledì 6 dicembre 2023

DAL DOTTORE

 In realtà è una dottoressa che da quasi due mesi non riesco a incontrare di persona: è troppo impegnata   (deve assistere c.a. 2000 pazienti) e riconosco che non è cosa semplice. Oggi mi sono recato in     ambulatorio perché un farmaco importante sta finendo e l'impiegata (bontà sua) riesce a procurarmi la   ricetta necessaria. Nell'astanteria osservo e ascolto i pazienti in attesa che, opportunamente mascherati,   gareggiano nel racconto dei loro malanni piccoli e grandi. Le donne sono più disinibite e loquaci, e così   riescono a intrattenere l'uditorio più a lungo dei maschi che sembrano amebe. Ma io non sono un'ameba.   Le donne più ciarliere parlano dell'incontinenza femminile e allora io: non vi crucciate, noi maschietti   siamo dotati della prostata che ci procura gli stessi problemi. E lei: eh caro signore lei non sa quanti ne   abbiamo noi! Ha voluto la palma?!

Modena, 6/12/2023                                                                                                                                                          

ARRU

Questa mattina ho assistito a una scena inconsueta. Alla confluenza di Corso Vittorio Veneto con la Via Emilia, nell'angolo del Palazzo dei Musei, una giovane donna è circondata da uno stormo di piccioni (o colombi?) ingolositi dalla granaglia che lei sparge. Poi fruga il gruppo dove, individuato un volatile in difficoltà, lo afferra delicatamente, lo esamina con scrupolo e somministra nel suo becco alcune gocce con il dosatore. Al mio sguardo stupito afferma che lei, immigrata romena, se ne prende cura sfamandoli e curandoli. La donna è assistita da un servente, forse amico o compagno, che la segue in bicicletta, infine abbevera l'uccello all'attigua fontanella e poi lo libera senza indugio.                                                                          Nell'Ufficio Postale per la spedizione di un plico, incontro fortuito con una giovane studentessa Kazaka che nella nostra Università frequenta la Facoltà in Inglese. Non perdo l'occasione per farle molte domande (sono più curioso di una Bertuccia!). Lei è minuta, i tratti del viso orientali, molto gentile e soddisfa alcune mie curiosità. Il Kazakistan è una delle ex repubbliche centro asiatiche di quella che fu Unione Sovietica, è un Paese immenso con soli 20 milioni di abitanti e vi si parlano il Kazako (kazako vuol dire libero e vagabondo) e il Russo, l'alfabeto cirillico lo stanno sostituendo con quello latino. Il Paese è ricco di petrolio, e dopo la dissoluzione dell'Impero comunista, con l'indipendenza ha trovato la prosperità. Il nome della ragazza è ARRU, che significa "bellezza", e guarda caso lei è molto bella. La giornata di inverno incipiente è soleggiata, e la circostanza regala leggerezza e buon umore, e anzi sono felice perché queste piccole esperienze mostrano che noi umani siamo capaci di gentilezza e delicatezza, e non solo di brutalità (penso ai fatti di Palestina)

Modena, 6/12/2023

martedì 5 dicembre 2023

VITTIME & VITTIME

 Sono un uomo ingenuo, forse ignaro di come va il mondo, e pertanto può darsi che io non abbia capito   un'acca di ciò che è accaduto in Medioriente dal 1948 ai nostri giorni, ma vi sono punti fermi dai quali   non si può prescindere. Lo Stato di Israele è nato grazie alla munificenza dei colonialisti inglesi che   hanno dato loro terre sottratte agli arabi: le lamentazioni degli ebrei, vittime dell'olocausto, hanno   sortito risultati che non hanno pari per altre popolazioni della terra altrettanto infelici. Perché gli   Inglesi  non hanno concesso agli ebrei un pezzo delle loro isole? E' troppo facile essere generosi   donando quanto non   ci appartiene! La prepotenza degli imperialisti ha creato le condizioni della   perdurante infelicità del   popolo palestinese, popolo senza pace e senza terra. Gli ebrei hanno avuto il   loro risarcimento per i torti   subiti, i palestinesi invece no. D'altra parte è possibile che io non riesca   ad accettare il "principio di realtà", che cioè i fatti, in quanto tali, sono ineludibili anche se determinati   dalla forza e dalla prepotenza dei poteri dominanti. 

A. Ferrin                                                                                                                                                      Modena, 5/12/2023


lunedì 4 dicembre 2023

MEMORIA

Alba già veste                                                                                                                                                di nostalgia                                                                                                                                                    la chimera                                                                                                                                                      della notte                                                                                                                                                    In grisaglia vaga                                                                                                                                        coi compagni                                                                                                                                               di ventura                                                                                                                                                      A sera                                                                                                                                                          smette                                                                                                                                                   l'abito logoro                                                                                                                                                nel sonno                                                                                                                                                  ignaro.                                                                                                                                                                                                                                                                                   

A. Ferrin                                                                                                                                                  Modena, 4/12/2023             

venerdì 1 dicembre 2023

LA COLPA

Usciamo dal martellante tam tam orchestrato da centri che irradiano luoghi comuni che hanno come oggetto i "maschi" quali protagonisti dei femminicidi o, come li definisco io, ginecidi.  I maschi sono additati come autori di queste nefandezze, e non una voce (dico una) si è levata contro questa ondata incivile di condanna totale del genere maschile. Non metto in dubbio che gli uomini siano responsabili di grande parte dei ginecidi, ma è giusto additarli come male assoluto? Non c'é nessuna analisi che possa, non dico attenuare, ma almeno spiegare il fenomeno che, d'altra parte, non viene da un'altra Galassia, ma nasce tra gli umani (uomini e donne).  Penso in realtà che l'accanirsi contro il genere maschile sia non solo ingiusto ma anche rischioso: individuare un unico responsabile e quindi fomentare la caccia all'untore può indurre all'intolleranza e irrazionalità. E se mai fosse necessario ribadirlo, non c'é dubbio che ogni reato accertato in materia di violenza alle donne (e alla persona) deve essere severamente sanzionato. Si aggiunga per noi uomini il fatto che siamo, o siamo stati, fidanzati, mariti e padri, e quindi esponenti di quella cultura "patriarcale", evocata e che aumenta a dismisura il carico di accuse e responsabilità che gravano sulle nostre spalle. Siamo gli "orchi" della situazione, e questo allontana ogni approccio storicistico e razionale al problema: non si possono affrontare temi così sensibili e cruciali con l'ideologia. Un accenno all' esperienza di un uomo qualunque, esperienza emblematica in quanto rappresentativa della condizione umana: due matrimoni, tre figli, e quindi due divorzi che hanno contrassegnato un percorso di vita accidentato. Quale e quanta pena devono scontare gli uomini per il solo fatto di esistere, e di avere amato? Di avere vissuto? Sono d'accordo con Anassimandro secondo il quale noi "paghiamo il nostro debito vivendo", quale debito? Di esserci conformati alle leggi di natura? Di essere nati? Tutti, donne e uomini, siamo innocenti: subiamo semplicemente le conseguenze di un'evoluzione (o involuzione) dei processi naturali, i cui esiti le leggi non fanno altro che registrare.

A. Ferrin                                                                                                                                                        Modena, 1/12/2023

NEL DESERTO

Ben Gurion, al termine della sua vita politica, si ritirò nel deserto del Neghev: affermava che solamente laggiù gli alberi riacquistavano senso e valore, i Cittadini infatti li danno per scontati, non li notano neppure! In effetti solo nel deserto la voce risuona e si avverte il fruscio del vento: nel clamore della città i suoni sono indistinti, si è assorbiti nell'anonimato, il nostro vociare è semplice flatus vocis.  "...ecco, fuggii lontano e rimasi in solitudine" Salmo 55,8; e Nietzche ammonisce: "non si può divorare il mondo, altrimenti attorno a noi cresce il deserto". Fascino e volatilità degli aforismi con i loro squarci di luce e illusione. 

A. Ferrin                                                                                                                                                  Modena,1/12/2023

domenica 26 novembre 2023

PERCHE' ESSERE FEMMINISTI

 

PERCHE' ESSERE FEMMINISTI


Zenone di Elea, filosofo dell'antica Grecia, chiede retoricamente a se stesso e a noi:
"chi vorrebbe morire senza avere fatto almeno il giro della sua prigione? ".
Io dunque, da pensionato, non faccio altro che mettere in pratica il suggerimento di Zenone: esploro lo spazio in cui vivo.
Ieri l'altro, in una delle librerie modenesi (la Ubik) era prevista la presentazione del libro di un accademico di Unimore:
 "Diritto e (dis)parità. Dalla discriminazione di genere alla democrazia               paritaria".
L'incontro della serata è il primo di tre il cui tema è: "Perché essere femministi"; il tutto organizzato con Unimore di MO/RE, Centro documentazione Donna di Modena, e con patrocinio del Comune di Modena.
Introduce la presidente del Centro documentazione Donna, Vittorina Maestroni che si dilunga in una prolissa presentazione dell'autore, accademico di Unimore,
 e del presidente della Fondazione San Carlo; come in ogni "introduzione" che si rispetti, la Maestroni nella presentazione infarcisce l'eloquio di formalità, piaggeria e auto referenzialità, ( non rinunciando a dire la sua anche sui contenuti del libro)
Finalmente l'autore del libro interviene e debutta illustrando le buone ragioni per essere femministi, pure affermando che lui si sente ed è maschio, e sciorina la serie infinita di luoghi comuni propri del Femminismo più radicale, quelli ormai
rivisti e temperati anche dagli eredi del femminismo storico.
La relazione dell'autore lambisce anche i "massimi sistemi" con un eloquio lungo, acritico  e inutilmente accademico, col quale intende omologare la rivoluzione sociale, sessuale e di genere scaturita dal '68 in poi.
Tutto è progresso afferma, e molta strada c'è ancora da fare perché maturi una vera coscienza democratica e approdare così alla parità di genere nella nostra società.
Un applauso educato accoglie la conclusione dell'oratore, e la Maestroni invita il presidente del San Carlo a intervenire.
A questo punto io, che ho ascoltato con insofferenza crescente una "lezione accademica", ho anche realizzato che sono capitato nel mezzo di "democratici e 
progressisti", alias "catto-comunisti" che, pure essendo reduci da ripetute catastrofi ideologiche e politiche, sono sempre arroganti: il clima è di plumbeo conformismo da pensiero unico.
Infatti, con una certa foga, chiedo di potere intervenire perché non ritengo corretto che il tavolo della presidenza monopolizzi la serata e non dia spazio
alla platea.
Apriti cielo! Clamore in sala: i più reagiscono malamente alla mia iniziativa, e le donne, che sono la grande maggioranza, sono le più determinate, ma infine
l'autore del libro, bontà sua, mi concede la parola.
Io mi limito a osservare che mi aspettavo fosse una donna a svolgere il tema proposto, e chiedo anzi (perché no?) che sarebbe anche opportuno sviscerare
il tema: "perché essere maschilisti", e aggiungo, per me non c'è maschilismo e femminismo, ma piuttosto femminilità e mascolinità o, meglio ancora,
donne uomini e persone, ma la mia voce già si perde nel frastuono.
Ancora clamore in sala: una voce di donna grida: "se non le interessa l'argomento può andarsene", e io rispondo : viva la democrazia.
Ora è tornata una calma apparente: il presidente del San Carlo inizia il suo intervento e mostra più concretezza del precedente.
Ma io sono stanco, non voglio sorbirmi un'altra ora di parole e mettere a repentaglio le mie coronarie.
Mi alzo dalla sedia e rivolto a tutti: mi dispiace ma devo lasciare "l'assemblea parrocchiale", e mi dirigo all'uscita, a respirare aria fresca.
L'insegnamento che traggo da questa mia piccola esperienza? Le donne, almeno quelle viste in questa occasione, rivendicano e proclamano, ma infine, nei fatti,
figurano sempre nelle seconde file in posizioni subordinate agli uomini, in ruoli  ancillari.
A.Ferrin
modena, 08/11/2018

ANDROCIDIO & GINECIDIO

 

NB 

In occasione della morte di Giulia Cecchettin, ripubblico di seguito due post del 2018. Questo vuole essere una ricostruzione paradossale, grottesca e ironica, l'altro, invece, è più serio, forse.

Oscure minacce di maschi NGM valicano mari e monti per insidiare tenere fanciulle che, al riparo di
cordoni sanitari, fuggono la violenza predatoria degli stessi maschi (così si dice) che attentano alla loro illibatezza.
Le autorità hanno fatto di tutto: vietare la pubblicità che utilizza e strumentalizza il corpo della donna, imporre a tutte di coprirsi con il burka che si può smettere solo fra le mura domestiche, di mascherare anche la loro voce che può evocare nei maschi il canto di Sirena e la dolcezza femminile, la sua femminilità e le fantasie sessuali, ma sembra tutto inutile: c'è sempre qualche pazzo che, spinto dalla
tempesta ormonale, vuole curiosare ed escogita ogni mezzo per violare l'intimità delle donne.
Queste ultime dal canto loro, sempre più insofferenti della clausura "talebana" imposta dall'autorità codina e repressa, fanno affiorare un tam tam di mugugni e proteste sempre più invasive che minano le basi della società.
Infine il movimento delle donne, sempre più potente di quello maschile, ottiene nuove norme cui dovranno conformarsi tutti, donne e uomini: si tratta di un nuovo costume pubblico rivoluzionario.
I più temono che ci si avvii a una forma di società ginecocratica che ripristini usi e costumi di un
passato leggendario: le donne sanno da sempre di possedere un potere vero e intangibile e non avvertono la necessità di forme esteriori che lo dimostrino; una parte degli uomini teme di perdere i 
pochi residui simboli del potere, l'altra parte invece è felice di privarsi di poteri che sono di facciata,
privi di contenuti. E' meglio, affermano, delegare anche formalmente i cosiddetti poteri del vecchio
"pater familias" alla donna, e che se la sbrighi lei.
D'altra parte è ormai risolto il problema della sopravvivenza della specie grazie agli sviluppi della scienza con la "fecondazione in vitro- assistita-artificiale-banche del seme-ovuli congelati- maternità 
e paternità surrogate- e di ogni futuribile diavoleria della manipolazione genetica", tecniche sofisticate che infine dissolveranno l'obsoleta immagine di padre e madre.

La Comunità, in attesa dei futuri sviluppi, ha stilato il nuovo Codice di Comportamento che prevede:

1) Gli uomini sessualmente attivi devono indossare una cintura di castità rimovibile nei tempi modi e
    luoghi previsti dal regolamento qui allegato, e una celata sugli occhi.
    Una commissione composta di sole donne valuta e delibera circa la congruità del percorso di 
    rieducazione che gli uomini compiono nella Comunità.
2) Gli uomini sessualmente attivi "liberi", ma sempre dotati di cintura di castità, dovranno coabitare
    in edifici appositi in attesa di essere prescelti da donne interessate, le quali però deterranno sempre          la chiave della cintura; naturalmente questi uomini godranno di un trattamento privilegiato per la            cura del proprio corpo, circondati da agi e confortati da distrazioni esclusive.
3) Le donne potranno circolare liberamente senza sottostare a limiti riguardanti la propria libertà
    sessuale e di costume.
4) Le donne che avvertissero il desiderio di una rimpatriata con l'antico maschio, potranno accedere,
    nei modi previsti, ai centri residenziali di cui sopra per effettuare la scelta del maschio "usa e getta"
5) I Ministri di culto (di ogni culto) potranno esercitare la loro missione pubblica previa ablazione dei        "gioielli". 
6) La natalità (e quindi la sessualità) è regolata e protetta unicamente nell'interesse della Specie, della
    sua sopravvivenza, e la Comunità ne tutela sviluppo e felicità.
7) La Comunità rispetta le scelte sessuali dei cittadini: femmine, maschi omosessuali e transgender,
    ma nel rispetto dell'altrui libertà; è inflessibile e severissima nella repressione della pedofilia
8) Le donne potranno esprimere liberamente la propria affettività con le loro simili, con i propri                  cuccioli o quelli di cani e gatti.
9) E' vietata severamente ogni forma di conflittualità e rivendicazione di Genere, pregiudizievole per
    il mantenimento della pace sociale.

Questa normativa è formulata nell'interesse superiore della Comunità, del suo equilibrio, per una  serena convivenza, e al fine di estirpare negli uomini la mala pianta del Ginocidio.
Si ricorda che molte donne (ora gli uomini sono troppo depressi) hanno mostrato perplessità
circa il suddetto Codice: si teme infatti che esso sia troppo severo, che cioè, estirpato il Ginocidio,
si affermi l'Androcidio come nuova efferatezza.
A.Ferrin
modena, 17/7/2018

martedì 21 novembre 2023

PEDICURE

Ieri ho ricevuto Rossana, la Pedicure che ha controllato lo stato dei mie piedi; da tempo soffro di  problemi alle unghie: mi sembra sia molto professionale, e mi è stata più utile del Podologo laureato che si è fatto pagare profumatamente! Rossana è una persona interessata a molte cose, e con una  proprietà di linguaggio rara. E' sposata, ha tre figli maschi già laureati, è cristiana praticante non bigotta né papista, infine è No Vax. E' una donna informata e colta; mi ha colpito la sua opinione circa l'ultimo femminicidio della povera Giulia Cecchettin: non approva la canea dei   moralisti, e dice semplicemente che, avendo in casa quattro maschi, forse ha compreso la psicologia del maschio e comunque ritiene che problemi e patologie della coppia riguardino sia maschi che femmine. Io concordo. 

A.Ferrin                                                                                                                                                            Modena, 21/11/2023

lunedì 20 novembre 2023

FILIPPO TURETTA

 Come temevo, l'arresto di Filippo ha scatenato giustizieri e giustizialisti che hanno già sentenziato. Sul   banco degli accusati non solo Filippo, autore della follia omicida, ma tutto il genere maschile: vogliono   l'orco e fare giustizia sommaria, e invece io ribadisco che il problema è socio culturale e riguarda uomini   e donne; tutti abbiamo bisogno di "formazione continua" alla tolleranza e rispetto di genere, alla coltura   della gentilezza e dell'affettività. Se invece si cavalca l'onda manichea della contrapposizione tra i sessi   non vi sarà soluzione di continuità.

A. Ferrin                                                                                                                                                        Modena, 20/7/2023

domenica 19 novembre 2023

FILIPPO

Comunicano che Filippo Turetta, il presunto assassino di Giulia Cecchettin, è stato arrestato in Germania. Era in fuga da alcuni giorni dopo l'uccisione della fidanzata Giulia. Questo ennesimo femminicidio ha le caratteristiche dei molti che l'hanno preceduto: epilogo triste. prevedibile e temuto.

A. Ferrin                                                                                                                                                        Modena, 19/11/2023


GIULIA

Mentre completo il Post precedente, comunicano che è stato ritrovato il corpo di Giulia Cecchettin, l'universitaria scomparsa con l'ex fidanzato Filippo Turetta, il quale l'avrebbe costretta con la violenza a seguirlo. Altro che sindrome da pagina bianca! Sono costernato e molto triste per la fine di questa ventiduenne che era in procinto di completare il percorso di Laurea: si sono già scatenate le "tifoserie", da quelle che prendono posizioni più viscerali e moralistiche, a quelle più razionali e serene, o che almeno vogliono apparire tali. Ma io vedo una grande confusione: la morte di questa donna è di tale efferatezza che stordisce e sembra escludere ogni possibilità di comprensione. Ero a tavola con Annabella e Chiara quando la televisione ha dato la notizia, e subito abbiamo commentato. Si affronta l'argomento con le migliori intenzioni, ma è inevitabile compaiano divergenze dovute alle diverse sensibilità maschili e femminili. Tuttavia siamo tutti d'accordo che la causa fondamentale dei femminicidi (fenomeno che sembra inarrestabile), risieda nella mancanza di cultura nell'uomo ma anche nella donna, carenza di cultura circa la sfera sessuale e affettiva. A ogni femminicidio ci si scandalizza, ma non si è mai voluto inserire nelle materie scolastiche l'educazione sessuale, la fisiologia. la cultura di genere e la formazione all'affettività. Perché? Qui dovrebbero rispondere, assumendosi le rispettive responsabilità, i Cittadini, la Scuola e la Politica. Ma senza riserve mentali o tentativi di volgere in disputa ideologica un tema così importante. E questo riguarda le nuove generazioni, ma anche le  più mature. E infine senza ripetere l'errore di contrapporre maschi e femmine: il problema è culturale, e riguarda tutti indistintamente.

A. Ferrin                                                                                                                                                Modena, 18/11/2023

sabato 18 novembre 2023

PAGINA BIANCA

C'é nello scrittore la sindrome da "pagina bianca", un disturbo che conoscono i veri scrittori, perché dunque non dovrei incorrervi io? Mi accade in questo periodo: scrivo del più e del meno, avventurandomi anche in terreni poco conosciuti, ma lo faccio spinto da curiosità e spirito d'avventura, e pur consapevole che il Blog è l'unico spazio in cui mi è concesso esprimermi. I mezzi di comunicazione di massa sono preclusi a coloro che non siano funzionali e organici a consorterie e camarille di ogni genere e colore, o che comunque non siano stati capaci di farsi largo nella ressa di aspiranti, canditati, o questuanti alle porte della politica. Aggiungo che anche giornalisti e pubblicisti hanno un loro ALBO con il quale si sono attribuiti diritti esclusivi nella comunicazione delle opinioni. Allora ci si ritira in se stessi consolandosi con il solito: "nondum matura est!". In ogni caso, anche se la pagina bianca fatica a riempirsi, è meglio non desistere. D'altra parte, l'ansia da pagina bianca è dovuta anche a ragioni obiettive, quali la mancanza di informazioni importanti, carenza dovuta alla difficoltà di accedere ai centri nevralgici e cruciali dove nascono e si formano le notizie della cronaca sociale e politica. Ai comuni mortali non resta che affidarsi a una  comunicazione lacunosa o manipolata, e spesso fuorviante.  

 A. Ferrin                                                                                                                                            Modena, 18/11/2023  


sabato 11 novembre 2023

ABBAIA!?


 

Buk infine, stanco di fare il pupazzo, si fa sentire ma, essendo ancora cucciolo, l'abbaio e il ringhio sono appena accennati perché gli si strozzano in gola; gli riescono meglio i versetti ruffiani che vogliono intenerire per procacciarsi qualche bocconcino extra, è allora che il padrone cede volentieri. Sono consapevole che Buk ce la mette tutta per esprimersi, ma dobbiamo lavorare ancora molto per raggiungere un livello decente di comprensione reciproca.  D'altra parte io sono già contento quando egli si accoccola sulla poltrona e ronfa emettendo un sibilo leggiero.            E' uno spettacolo guardarlo immerso nel sonno, quasi bambino beato: è disteso sull'addome e quando il respiro è   più pesante le labbra cadenti vibrano, e sembra sognare se le zampe hanno scatti incontrollati.

A. Ferrin                                                                                                                                                                            Modena, 11/11/2023

venerdì 10 novembre 2023

ANCORA BUK

E' sempre lì che mi osserva mentre batto sulla tastiera e sembra dire: mah, cosa mai scriverà? Sono sempre le solite cose che nessuno leggerà, poiché tutti scrivono e nessuno legge. Il suo corpaccione pezzato ha la pettorina bianca, e le altre tonalità di terra gonfiano le pieghe come cascami di pelle; il nasone camuso umido e nero spicca impertinente come gli occhi che brillano. Gli manca solo la parola!

A. Ferrin                                                                                                                                                    Modena, 10/11/2023                         

giovedì 9 novembre 2023

EUCLIDE

Sono mattiniero e, come sempre, mi sono svegliato alle 7 in preda a un'insolita tensione benefica; dal lucernario un cielo solare inonda la camera invitandomi a lasciare il calduccio del letto e a preparare la  colazione. Mentre mi trastullo con le stoviglie seguo le prime notizie radio che dicono di EUCLIDE, il nuovo veicolo spaziale che grazie ai suoi "occhi" può catturare segnali lontani da noi anche dieci mila miliardi di anni luce! E rimanda a noi immagini che fanno intravedere nebulose, ammassi di stelle e galassie; in realtà alcune di esse (come quella del Cavallo) erano già state individuate, ma la definizione non risultava molto accurata. Adesso gli scienziati possiedono nuovi elementi di valutazione per le loro ricerche. E' più forte di me, sono affascinato dalla materia e, a fronte di certe notizie, trovo che sarebbe  normale non reggere all'emozione e quindi cadere in deliquio, e invece molti di noi sembra considerino il tutto semplice "progresso dell'Umanità", quasi non percepissero le implicazioni speculative di questo progresso che informa tutta la materia di cui siamo fatti, cioè la costruzione umana e l'umanesimo che abbiamo creato. Alla luce delle scoperte rivoluzionarie dell'ultimo Secolo, il progresso è vero progresso, o si tratta di un piccolo edificio costruito sulla sabbia nel nostro cortile? Dobbiamo risvegliarci dal sogno e dalle illusioni. In un Post precedente ho avanzato e azzardato l'ipotesi che una "intelligenza inconoscibile da noi" sia all'origine di tutto, e che per enne migliaia di anni ha osservato il nostro travaglio di piccoli esseri che al pari di ogni altro essere hanno semplicemente vissuto l'esperienza concessa dalla natura nelle condizioni necessarie allo scopo. In questo caso non vi sarebbe nulla di significativo nella nostra vita: cioè saremmo meri accidenti nell'ordine universale che non ci riguarda perché non possiamo penetrarlo. E pertanto le nostre guerre intestine, la conflittualità e la ferocia con cui giocherelliamo sono nulla nel disegno incommensurabile che ci determina: l'Intelligenza di cui sopra opera in una sfera per noi intangibile, E allora quale significato  hanno le nostre guerre, la nostra vita e la morte? Hanno senso? Qualcuno o qualcosa ha lanciato i dadi sul tavolo per divertimento? Meglio non pensarci.

A. Ferrin                                                                                                                                                Modena, 9/11/2023 

lunedì 6 novembre 2023

BUK

 Ljudmila mi ha donato un cucciolo di Boxer: l'ho incrociata fuori dal suo bar e le ho chiesto dove fosse diretta, e lei, trafelata ma sorridente: vado a prendere il cucciolo che mi hanno promesso, e io per scherzo: ne porti uno anche a me ? Nel bar, mentre sorbisco il caffè scambio i soliti convenevoli con Daniele,  lei sopraggiunge con il cagnolino fra le mani e me lo porge; che sorpresa un cucciolo in regalo! Amo i cani, ne ho avuti alcuni perché mio padre era amante della caccia poi, al mio primo matrimonio, ho cercato invano di adottare un Bassotto ben sapendo che avrei fatto felici i nostri bambini, ma mia moglie non volle saperne di tenerlo e così, mio malgrado, lo riportai al canile. In seguito non volle per casa neanche il marito!  Ora, dopo due matrimoni seguiti da divorzio, vivo da solo in un sottotetto piccolo ma confortevole, e la novità del cucciolo che entra nella vita di un "diversamente giovane" trasmette allegria e serenità; il cucciolo è senza nome ma provvedo subito chiamandolo Buk. Organizzo la giornata in funzione di Buk e delle sue esigenze, ma non dimentico che così coltivo anche il mio benessere: al minimo segnale di sua irrequietezza, lo conduco nel giardino dove espleta il suo bisogno e mi guarda con gratitudine, poi mi guida al "tour degli odori" dove sono le tracce della sua tribù, tracce che indaga e soppesa con tale scrupolo, per noi umani degno di miglior causa. Nel percorso vuole sostare alla vetrina del "Paradiso del Pet" dove molti cani guidano i padroni e a volte fanno le bizze come i bambini quando si impuntano con i genitori ( l'etologia afferma che l'intelligenza del cane equivale a quella di un cucciolo di uomo). Ma oggi non è giorno e riprendiamo il cammino. La convivenza con Buk è accettabile: ha capito che non può spaparanzarsi nel mio letto e si accuccia nella cesta imbottita dove russa più di me, mugola quando vuole richiamare la mia attenzione e scodinzola soddisfatto quando mi avvicino all'uscio; tra noi c'é intesa. Senza parole, ci si può intendere bene anche con un cane, il quale è sì un essere gregario e devoto all'uomo ma non è stupido, e possiede ciò che spesso latita in noi: la capacità del donare gratuito e disinteressato.

P.S.

Ljudmila mi ha donato un piccolo Boxer di pannolenci che ho accolto come fosse vero: è sul mio scrittoio e mi osserva: è senz'altro un surrogato del cane agognato, ma è quanto basta.

A. Ferrin modena, 6/11/2023

domenica 29 ottobre 2023

NETANYAHU

Nel pieno della "strafenspedition" (spedizione punitiva) di Israele nella striscia di Gaza, spedizione decisa dopo l'incursione dei palestinesi nei Kibbutz dei Coloni, il Capo del governo israeliano si rivolge al suo popolo per promettere che i "terroristi" palestinesi saranno schiacciati senza pietà, e l'esercito ebreo lo sta facendo con la nota efficienza e determinazione in un manifesto e impari rapporto di forza. Sembra quasi che Israele abbia creato, o colto il pretesto perfetto per liquidare il problema palestinese per sempre! In ogni modo cerca di realizzare il sogno del "Grande Israele", e con l'aria che tira non è escluso che vi riesca. Ancora una volta la violenza del più forte e la viltà degli altri attori potrebbero avere la meglio. Fa impressione vedere gli ebrei praticare la stessa ferocia del nazismo, già definito come "male assoluto": ora demonizzano i palestinesi come i nazisti facevano con gli ebrei. Avremo il coraggio di accomunare Israele al nazismo, condannandolo senza ipocriti distinguo, o accetteremo una deriva che ci condurrà senz'altro alla spietatezza del nazismo e all'oscuramento della Civiltà? Questi sono interrogativi retorici: sono pessimista? Temo di essere solo realista: ho scritto molte volte che il pericolo e il male sono in noi, la ricerca di colpevoli e innocenti è un esercizio vano perché nella nostra natura di animali senzienti c'é una lotta perpetua tra bene e male: saremo capaci di discernere per il nostro bene ?

A. Ferrin                                                                                                                                                      Modena, 30/10/2023

mercoledì 25 ottobre 2023

ODIO & ODIO

Se è pressoché impossibile dialogare fra cittadini lontani dal teatro di guerra, come meravigliarsi che non vi riescano i belligeranti? E' stupefacente quanto è accaduto all'ONU. Il Segretario Generale Guterres ha fatto una constatazione: che cioè la ferocia mostrata dai Palestinesi origina dai quasi 60 anni di occupazione della loro terra da parte di Israele: occupazione peraltro dura e vessatoria. E tuttavia il  Segretario non intendeva giustificare il massacro di israeliani innocenti; apriti cielo, i rappresentanti di  Israele si stracciano le vesti scandalizzati, e chiedono la rimozione di Guterres! Questa vicenda, a mio  parere, dimostra che: 1) Israele è insuperabile nel recitare la parte della vittima, ma è sufficiente guardare i numeri dei morti di questi 18 giorni per constatare che, come sempre, i Palestinesi hanno e hanno avuto sempre la peggio nello scontro con gli Israeliani. 2) Osserviamo la cartina della Palestina attuale, (ex Cisgiordania) e si vedrà che quel territorio è stato "colonizzato" illegalmente da 700mila cittadini ebrei: è la politica subdola, ma anche dichiarata dagli estremisti di Israele, che vogliono edificare una Grande Israele in cui gli Arabi di Palestina siano minoranza. Questo è il disegno non recondito dello Stato degli Ebrei, disegno che possono anche realizzare, data la loro forza rispetto ai Paesi arabi limitrofi, e al supporto che la Superpotenza USA e il Sionismo internazionale gli assicurano.

A. Ferrin                                                                                                                                                    modena, 25/10/2023

martedì 24 ottobre 2023

IL NOSTRO OBLIO

 Questa notte, ancora una volta, mi sono svegliato con la musica di Verdi, il Dies Irae dalla sua Messa.   Anche se scettici o non credenti circa la narrazione religiosa e la relativa dottrina cristiana, non si può  restare impassibili al suo ascolto, e ciò perché è un racconto profondamente umano: tocca i nodi cruciali della nostra esistenza, i gangli da cui si dipanano e prendono forma tutte le domande e la ricerca di risposte alle nostre paure e angosce. Voglio immaginare che nella notte dei tempi qualcuno, o qualcosa, abbia affidato ad altri un incarico ben preciso come una ricerca di marketing: indagare e definire un programma dettagliato per procedere all'organizzazione di una umanità ancora ignara di se e perciò disorientata: in questo caso la religione è stata provvidenziale perché sul nostro Pianeta, da Est a Ovest, ha fornito all'uomo una ragion d'essere. Ma questa ipotesi suggestiva postula un uomo in un perenne stato di sudditanza, uno stato da cui l'uomo, nel frattempo cresciuto, vorrebbe emanciparsi, senza però riuscirvi. Dobbiamo sottostare alla nostra fragilità, accettare che la verità ci sia preclusa, e così ricorrere alla consolazione della filosofia e delle religioni. Pertanto è comprensibile, e anche liberatorio, emozionarsi davanti alla passione di Cristo: prima o poi tutti saremo sulla croce e anzi, già vivendo, paghiamo il nostro debito con la vita.

A. Ferrin                                                                                                                                                    Modena, 24/10/2023   

giovedì 19 ottobre 2023

GAZA

La realtà che viviamo (non pretendo di essere il solo) disorienta e mette a repentaglio la capacità di affrontarla. Non è necessario ricorrere a paroloni e voli pindarici per prendere atto di verità semplici e incontestabili, anche se è altrettanto vero che noi uomini siamo insuperabili nel negare l'evidenza e nella manipolazione della stessa realtà. Guardiamo alla Gaza odierna e al suo protagonismo infelice: 2 milioni e passa di esseri costretti in 350 Kmq che vivono come rifugiati in condizioni umilianti, paria dell'umanità, e tuttavia il Presidente della superpotenza USA giunge a Tel Aviv, abbraccia e solidarizza con il capo di Israele, Paese considerato vittima degli arabi cattivi. Dicono che bisogna essere realisti, che cioè bisogna prendere atto della realtà e accettarla, vale a dire accettare che la forza e la prepotenza prevalgano sul diritto, sui più deboli e fragili e che quindi l'Umanità non esca dalla foresta e ritorni allo stato primitivo. D'altra parte giustizia, generosità e bontà, cosa hanno a che fare con una società ferocemente competitiva e selettiva? Non sono forse la competizione e la selezione il motore del progresso dell'Umanità e dei suoi innegabili successi? Ma è vera gloria questa, o l'Umanità pagherà infine il prezzo del suo orgoglio?  Gli ottimisti credono nel progresso infinito, in un futuro felice, fanno dell'utopia una religione e, in attesa che questa si realizzi, accettano tutti i mali che stoltamente ci procuriamo. Sarà la stessa grande intelligenza umana a condurci in rovina? Ebbene, i Palestinesi hanno aggredito israeliani indifesi e lo hanno fatto facendo anche ostaggi, modalità proprie di lotte tribali d'altri tempi; ma rispettando il copione conosciuto, Israele ha già reagito procurando agli avversari molti più danni e perdite umane, e pertanto mi chiedo: perché i palestinesi,  consci della superiorità di Israele in uomini e mezzi, si avventurano periodicamente in una impari lotta? E' la disperazione indotta dalla condizione di sconfitte e umiliazioni che subiscono da quasi 80 anni. 

A. Ferrin                                                                                                                                                        Modena, 20/10/2023

domenica 8 ottobre 2023

ISRAELE & PALESTINA

Israele, riesce a "essere vittima" ancora una volta, e l'Occidente le concede una sorta di carta bianca per vendicarsi: è facile supporre che, dati i precedenti, Israele lo farà con mezzi e modalità sproporzionati rispetto all'offesa subita. D'altra parte gli avvenimenti di questi giorni sono conseguenza di uno status quo che la comunità internazionale non è riuscita a chiarire e a stabilizzare: mi riferisco al conflitto Israele/Palestina, all'occupazione della Palestina da parte di Israele, e quindi l'impossibilità per i Palestinesi di creare un proprio Stato indipendente. Una situazione dall'equilibrio già precario lasciata marcire dalle Potenze interessate e dall'impotenza dell'ONU. La ripresa del conflitto Israele/Palestina è tragica conseguenza della nostra incapacità a controllare l'odio e l'istinto di sopraffazione. Non voglio additare colpevoli e innocenti: quando gli uomini si scannano è comunque una tragedia umana, una perdita di civiltà per l'umanità che così regredisce, ma tuttavia non si può non accennare alla sofferenza del popolo palestinese da sempre prigioniero nella propria terra, nonché alle paure di quello ebraico timoroso di incorrere in una nuova "Soluzione Finale". La cosa più ingiusta è che nella disputa tra Israele e Palestina, la Superpotenza USA prenda le parti del contendente più forte (Israele), e ciò vanifica la ricerca di una pace equa, e d'altra parte in questo come in molti altri conflitti prevale la pura legge del più forte. Ecco allora i campi contrapposti scendere in guerra, forti delle proprie ragioni e verità presunte, ma non c'é niente di nuovo: assistiamo attoniti agli sviluppi di vicende sempre uguali a se stesse, vicende che alimentano la sfiducia nell'uomo e nell'umanità. E' criminale, peraltro, il comportamento dei mezzi di comunicazione che da tre giorni rimandano le stesse immagini, sempre le stesse, e le più crude, delle devastazioni umane e materiali della Palestina, e non una voce che dica delle origini di questa faida. La storia è semplicemente rimossa, cancellata dalla memoria collettiva, anche da quella dei giornalisti che più di altri, per motivi professionali, dovrebbero ricordare, ma la maggioranza di essi (la loro casta) è organica ai centri di potere dominanti.

A.Ferrin                                                                                                                                                          Modena, 8/10/2023 

domenica 1 ottobre 2023

LA PESCA

Oggi non è la mela simbolo della biblica disobbedienza, ma la pesca che i benpensanti promuovono a simbolo divisivo del "politicamente corretto o scorretto". Tutto nasce dalla pubblicità di una nota catena commerciale: una bimba molto piccola è al Supermercato con la mamma alla quale chiede di comprarle una bella pesca. Nella scena successiva la bambina è in macchina con il papà al quale dona la stessa pesca quale dono inviatogli dalla moglie: è evidente che i coniugi sono separati. Immediata la levata di scudi dell'arcipelago "progressista, moderno, democratico" che protesta per la supposta manipolazione e strumentalizzazione dell'infanzia, e quindi il tutto sarebbe inteso contro l'istituto del divorzio. Chiunque, libero da preconcetti ideologici e dogmatismi codini, veda o abbia visto lo spot, non può (non dovrebbe) giudicarlo altro da quello che è, vale a dire immagine di una realtà umanissima e incontestabile: il desiderio istintivo dell'infanzia di vivere in una famiglia serena con una mamma e un papà. Perché questi censori non indirizzano gli strali contro la pubblicità veramente diseducativa e  distruttiva, nonché assillante, che forse veicola messaggi subliminali e pervade la nostra vita?

A. Ferrin 

modena, 1/10/2023


1/10   ore 18                                                                                                                                                  A proposito di strumentalizzazione:                                                                                                          Oggi Bergoglio, come di consueto, grazie alla "generosità" della RAI, che si fa suo megafono, è apparso alla finestra spalancata su Piazza San Pietro circondato da alcuni bambini, a dimostrazione di quanto il Pontefice sia vicino all'infanzia: "lasciate che i bimbi vengano a me" ?Ma la folla ai bambini era invisibile perché la visione era loro impedita dal davanzale; senonché Bergoglio esorta i bambini a salutare la folla della Piazza, ma lo fa col piglio del maestro severo. E d'altra parte, chi devono salutare? Il clamore confuso della folla sparuta che sale dall'arena? 

 A.F.

lunedì 25 settembre 2023

NAPOLITANO

E' morto Napolitano, e via alle celebrazioni con la retorica che fluisce inarrestabile come il codazzo di  personalità che "devono" onorare l'illustre scomparso, personalità che vogliono lasciare il segno del loro passaggio ricordandone le benemerenze, e di quanto fossero amici, tutti amici accomunati da affinità ideologica, ma soprattutto dal comune lunghissimo esercizio del potere. Come possiamo reggere questa melassa di retorica e ipocrisia? Voi direte che gli italiani sono abituati a digerire ben altro, e forse avete ragione, ma vediamo se digerite anche questa: inaspettatamente ecco l'ingresso nella camera ardente del Pontefice e i caudatari entrano in fibrillazione per tanto onore. Il grottesco è raggiunto da una giornalista del "grande" Corriere che descrivendo l'arrivo del Pontefice così scrive: "Ma all'improvviso tutto si è fermato. E l'ingresso di Palazzo Madama si è illuminato di una luce candida: Papa Francesco. Sono nauseato. La maggior parte dei miei Concittadini è disinteressata all'evento e tra i pochi che lo registrano c'é chi alza le spalle o bofonchia. La moglie di Napolitano, seduta accanto alla bara del marito, ha assistito alla passerella di politici e notabili: cosa avrà pensato? Non so, ma forse avrà fatto una semplice, onesta considerazione: in fondo anche lui (il de cuius) era dei loro. D'altra parte, il Presidente emerito è entrato in politica nel '45 del secolo scorso come Comunista, ha scalato i gradi della gerarchia giungendo appunto alla massima carica istituzionale, ma come si conviene per ogni umano, ha attraversato il territorio delle idee cambiando opinione e posizione: da massimalista marxista/sovietico che si allinea all'Unione Sovietica quando questa reprime nel sangue la rivoluzione ungherese con migliaia di morti, e l' uccisione dei legittimi dirigenti di quel Paese, fino ad approdare al comunismo devoto e "rosé". Il Pontefice argentino, invece, non è famoso per l'impegno profuso contro la Dittatura militare che ha governato l'Argentina, e infatti è più famoso per il suo sguardo distratto e distaccato rispetto alla Dittatura con cui ha convissuto come arcivescovo di Buenos Aires.

A. Ferrin                                                                                                                                                    modena, 25/9/2023 

venerdì 15 settembre 2023

SONNO

Sono fortunato, al risveglio mattutino conservo memoria dei miei sogni che il più delle volte sono belli, ma il mio sonno è cadenzato da risvegli che ne spezzano la magia riportandomi alla realtà, e tuttavia "prendo terra" più leggiero e affronto la giornata serenamente. Raramente sono protagonista o semplice attore di vicende oscure e inquietanti: è più facile che mi veda coinvolto in situazioni lavorative dove conduco con successo trattative d'affari complesse; a volte i figli fanno capolino nei sogni come richiamo all'esperienza ineguagliabile della famiglia. Le mogli invece frequentano raramente il mio mondo onirico: sarà perché esse hanno rappresentato il piacere ineffabile e la sofferenza nello stesso tempo? Da giovane pensavo di essere vocato a una vita di pura contemplazione, ma presto ho dovuto ricredermi: il richiamo dei sensi si rivelò incoercibile, e così non evitai la perfetta tempesta ormonale che fece della donna l'oggetto del desiderio. Voi direte che in tutto ciò non vi è nulla che si discosti da quanto vi è di umano in noi, ovvero il lascito della natura che rende meravigliosa la vita. Peraltro noi umani pensiamo erroneamente di essere gli unici beneficiari dei doni che invece condividiamo con tutto il regno animale vegetale e minerale: è la nostra mente e presunzione che ci ha condotto alla concezione antropocentrica di cui siamo prigionieri. Concezione che ci vuole al centro dell'universo, mentre invece siamo "tubi digerenti" soggetti agli stessi processi biologici di ogni essere vivente, dall'insetto invisibile che calpestiamo inavvertitamente al più sofisticato e complesso organismo.                                              Imitiamo e replichiamo quasi perfettamente gli stessi processi naturali; se non temessi di urtare la sensibilità di anime belle e pie di "creazionisti", direi che l'ipotetico creatore non ha mostrato una inventiva all'altezza della sua fama: guardiamo di cosa siamo capaci noi umani, nel bene e nel male!

A. Ferrin                                                                                                                                              Modena, 15/9/2023   

17/9

mai dire mai; ho scritto ottimisticamente del mio sonno, e la scorsa notte ha smentito tutto: sono precipitato in un sogno che definisco semplicemente kafkiano, e che ho vissuto con angoscia. Ero alle prese con l'acquisto di un appartamento ma, al momento in cui devo prenderne possesso con mia moglie (o compagna), scopro che le misure sono sbagliate, quelle delle pareti e quelle degli arredi. Ecco allora la disputa con muratori, arredatori e venditori: non ricordo quale sia stato l'esito del pasticcio perché la tensione ha interrotto sonno e sogno.

Antonio

mercoledì 6 settembre 2023

BURRACO

Una mia vicina di casa, afflitta da vari malanni, si è spenta; ieri sera il figlio, con la ferale notizia mi ha informato che il funerale si sarebbe celebrato questa mattina in San Faustino. Non mi piace  partecipare a funerali, matrimoni e cerimonie in genere, e non per cattiveria: molti riti hanno ragion d'essere storiche e socio culturali che tuttavia, per quanto consolidati, sono ormai svuotati di senso. Ciò è dovuto ai cambiamenti intervenuti nella nostra società basata su valori plurimillenari, ma che ora sono messi in discussione da una vera e propria "rivoluzione antropologica" che si riflette in profondi cambiamenti di costume e morale comune. Dal mio modesto punto di osservazione, grazie all'età, noto che morte e vita, con tutto ciò che significano, stanno perdendo, o hanno già smarrito, la loro "sacralità"; in soldoni, ricordo i funerali e i matrimoni di 60/70 anni prima. Molti di questi riti si trascinano ormai stancamente, i convenuti fanno del loro meglio per creare l'atmosfera adeguata, ma non sempre riescono nel proposito, e se poi aggiungiamo la componente velocità/produttività cui tutti (anche i defunti) sono soggetti, non possiamo meravigliarci della sbrigatività con cui pompe funebri e gli addetti a ogni altra mansione nella vita quotidiana svolgono la loro attività. Mi ha colpito l'attività frenetica dei necrofori che hanno "apparecchiato" il banchetto con il registro dei visitatori, poi hanno posto la bara su un carrello spingendolo davanti all'Altare (adesso la bara non è portata a spalla), poi, alla presenza dei pochi presenti, il Diacono ha officiato un rito frettoloso per una cosa che "si ha da fare".  La velocità è la variabile che nell'economia moderna trasforma tutto in prodotto di consumo, da consumare appunto o sostituire. Anche vita e morte sono parte del meccanismo con cui la natura ordina e regola la terra e l'Universo ma, nel merito, è più corretto precisare che noi umani siamo responsabili di questa deriva. Dunque, anche i Cittadini, ammalandosi, debbono guarire in fretta o, morendo, devono "fare presto" a raggiungere il loro sito per dare quiete a chi resta. Mio padre, raccontando la sua infanzia, parlava di tradizioni a noi ignote. Nella campagna della Bassa padovana viveva in una famiglia numerosa, con nonni zii e cugini, e alla morte di uno di essi, la famiglia era unita nella veglia funebre, poi si riuniva attorno alla grande tavola di cucina dove consumava un pasto della festa e, mangiando, parlava del morto, della sua vita, dei ricordi, non negandosi le risate liberatorie mentre il morto era disteso nella stanza accanto. Così il defunto era ancora in famiglia, e la morte per i vivi meno scandalosa. Ora sono nella Chiesa S. Faustino desolatamente vuota, davanti alla cassa di legno chiaro con le spoglie di Marilena (la mia vicina defunta), e ricordo una mia mancanza: sono alcuni anni quando, già costretta in casa dalla sua infermità, mi telefonò, e molto gentilmente chiese se volevo giocare a Burraco con lei: risposi che non conoscevo il gioco, ma oggi penso che avrei potuto, e dovuto, essere più disponibile. La circostanza induce a pormi le domande di sempre: il perché di ciò che ci sfugge del nostro destino, la mancanza di senso di ciò che facciamo, della recita in cui perseveriamo perché siamo sospinti da una forza che ci trascende. E' un tema ricorrente nel mio diario, e sono consapevole del fatto che non avrò risposte al riguardo. 

A. Ferrin                                                                                                                                              modena, 6/9/2023 

lunedì 4 settembre 2023

CIPOLLE

Mi riferisco agli orologi preziosi e prestigiosi sfoggiati da personaggi pubblici ricchi, o arricchiti: erano gli orologi vistosi che un tempo erano detti "cipolle" o patacche. Prima, a sfoggiare i vistosi monili d'oro erano zingari o malavitosi, oggi, a rapina consumata, si scopre che le vittime sono fra gli sportivi milionari o gli ultimi arrivati nel club della ricchezza; sì, perché i ricchi di lunga data e ricchezza consolidata, hanno imparato a trattare lo sterco del demonio con più pudore e discrezione. E' di ieri l'ultima rapina a un famoso sportivo del suo orologio da 500mila euro, orologio in seguito recuperato con l'aiuto di passanti e collaboratori. Ebbene, a rischio di incorrere in una denuncia per apologia di reato, avrei gioito se la rapina fosse andata a buon fine!

A. Ferrin                                                                                                                                                      modena, 4/9/2023

AMATO

 Amato, ex Presidente del Consiglio, già definito "dottor sottile" per la sua capacità di fine leguleio,  ovvero di spaccare il capello in quattro, questa volta non è andato tanto per il sottile. Intervistato da Repubblica, ha rispolverato la vicenda dell'ITAVIA precipitato nel Tirreno con 80 passeggeri; a questo proposito invita a rivolgersi alla Francia quale depositaria di segreti insoluti da oltre 40 anni. Tutto OK, ma perché Amato, a 85 anni, dopo avere ricoperto posizioni di potere prestigiose, sceglie oggi di riaprire una ferita così dolorosa? Molto opportunamente alcuni pongono una domanda retorica: se egli non possiede nuovi elementi, perché parlare? Una risposta io l'azzardo: il "dottor sottile", raggiunta una lauta e forse meritata sinecura, si annoia, avvertendo anche la mancanza di visibilità. Quasi certamente il giornale che leggo non pubblicherà questa lettera perché in Italia gli uomini di potere sopravvivono sempre e possono contare su giornali e giornalisti compiacenti.

A. Ferrin                                                                                                                                                      modena, 3/9/2023

martedì 29 agosto 2023

REALTA'

Mancini

A volte i fatti sono provvidenziali e chiariscono più di mille erudite dissertazioni: mi riferisco al caso di Roberto Mancini che rinuncia alla guida della nostra Nazionale di calcio, adducendo cause di natura personale, le quali "cause di natura personale" consistono nel lucroso contratto con l' Arabia Saudita che gli assicura entrate milionarie. Ma quel che è peggio, lo stesso Mancini comunica le sue scelte con parole di chi è preda di un vero delirio di onnipotenza: "in Europa ho fatto la storia, e ora fa farò in ARABIA". Invece io già sospettavo egli non fosse l'allenatore che si autocelebrava (l'unico risultato di rilievo, il Campionato Europeo, fu acquisito anche fortunosamente). Allora perché l'ambiguità e la mancanza di chiarezza? Siamo vaccinati contro queste periodiche cifre scandalose che circolano nel mercato dei calciatori. L'unico risultato della pantomima inscenata dal Tecnico è la perdita di immagine e prestigio personale, fatti salvi ovviamente i milioni degli arabi.


Bergoglio

Anche Bergoglio è caduto in fallo: ricevendo un gruppo di giovani Cattolici russi, non ha risparmiato elogi sperticati per la cultura e la storia russa, per l'Impero zarista e la grande Caterina di Russia. Chi di noi nega la grandezza della cultura e della storia della Russia? Ma siamo in pieno '23 con la Russia che aggredisce proditoriamente un Paese indipendente, procurando devastazioni e perdite umane. Questa è la diplomazia vaticana: il Papa farebbe carte false per recarsi in Russia, dove promuovere gli interessi del suo imperialismo religioso. 

A. Ferrin                                                                                                                                            modena 29/8/2023


domenica 27 agosto 2023

ESAMI SENZA FINE

 Con quale e quanta ingenuità ho pensato che, col pensionamento, avrei raggiunto il meritato riposo e     una relativa serenità? Evidentemente non ho meritato, o meglio non sono stato capace di "costruire", e di   avere per contro edificato castelli di sabbia sul nulla. Me ne andrò con l'amarezza e percezione del vuoto   di sentimenti e passioni, del fallimento come uomo padre e marito, nonostante io abbia creduto   fortemente nelle mie scelte ideali.  La cosa più sconcertante è scoprire di essere alle prese con problemi   anacronistici come il rapporto genitori-figli, rapporti ritenuti maturi e già risolti, o il rapporto con le ex   mogli: in verità la vita trascorsa ha disseminato di relitti il nostro sentiero, relitti ancora non elaborati e   sommati ai problemi contingenti. Me ne vado, e spero presto, perché sono senza energie, un guscio   vuoto.  

A Ferrin                                                                                                                                                            modena, 27/8/2023

giovedì 24 agosto 2023

VANNACCI

Il libro del Generale Vannacci crea scalpore e, con alcune sue affermazioni, scandalo nella società in cui le forze armate sono dormienti; mai si avvertono provenire da esse segnali e fermenti di vita: possibile che un apparato così importante per dimensioni e funzioni istituzionali sia così discreto e defilato? Sotto questo aspetto è importante il libro del Generale: dimostra che abbiamo un esercito in armi di circa 150.000 effettivi in cui circolano sangue e idee, ed è senz'altro meglio che certe idee vengano alla luce ed entrino a fare parte del dibattito sociale e culturale. Non vorrei che perdurassero nelle e tra le Forze Armate le anomalie e storture che anche un semplice caporale come me ha notato nei 15 mesi di Leva nei lontani anni '60; mi parve infatti che l'Esercito e il suo apparato pletorico godessero di un tacito accordo con i diversi Poteri dello Stato, soprattutto tra politica e forze armate: i militari con le mani libere a gestire le caserme, i politici a gestire la società civile, senza interferenze reciproche. D'altra parte noi reclute eravamo informate che per il periodo della Ferma eravamo soggette al Codice Militare di Pace: entravamo in una comunità "protetta" in cui vigeva la disciplina militare, con regole spesso arbitrarie e rigide, dove vigeva anche il fenomeno "nonnismo", tollerato dagli Ufficiali . L'inesperienza della giovane età ci induceva a credere che la realtà vissuta fosse "normale", privilegi e ingiustizie compresi. Non ci vuole molto a pensare e temere (e non è male) che la casta militare e quella politica, lasciate a se stesse, potessero deragliare dal corretto esercizio del potere loro affidato. I militari in particolare hanno preso alla lettera questa condivisione del potere, rinunciando a fare udire la loro voce, scegliendo così di coltivare il loro orticello di privilegi. E i politici invece, dediti alla direzione della "cosa pubblica", sono sempre stati capaci di gestire il potere con una certa disinvoltura. Nel 1964, con alcuni commilitoni sono stato distaccato nella Base SETAF  di Vicenza, fra i militari americani: ho potuto così conoscere un esercito moderno, quello americano, costituito da volontari e non da coscritti come il nostro. Il paragone con il nostro esercito era impietoso per noi.

A. Ferrin                                                                                                                                                modena, 24/8/2023   

venerdì 18 agosto 2023

VISIBILITA'

 Dopo la scrittrice Murgia che ha occupato le pagine dei giornali con la sua malattia seguita dalla morte,   ora anche lo scrittore Baricco rivela i propri guai sanitari. Ma cos'é questa corsa a comunicare i malanni   che affliggono in particolare (sembra) i personaggi pubblici? I quali personaggi, prendendo alla lettera i   supposti obblighi derivanti dal loro "Status", credono che tutto della loro esistenza debba interessare i   semplici Cittadini, ma così non può e non dovrebbe essere. Capisco che essi sono parte della cerchia   eletta sulla quale prospera l'industria della comunicazione e del "presenzialismo" il cui principio   ispiratore è la visibilità, sempre e comunque, usque ad mortem! Ma, per dindirindina, non spingete, c'é   posto per tutti! Nessuno verrà dimenticato ...

A.Ferrin                                                                                                                                                              Modena, 18/8/2023

mercoledì 16 agosto 2023

NOSTRA SORELLA MORTE

Perché gli uomini celebrano con riti e fiori i loro morti, poi li sotterrano o li chiudono in gelidi loculi? E' una visione sacrale della vita, o l'incapacità di credere che quel corpo già vivo possa essere così inanimato e possa rianimarsi o che, più semplicemente, vogliano conservare un simulacro di vita nella memoria, quasi a voler trattenere un'ombra che sfugge. Essi avvertono la precarietà della vita e l'ineluttabilità della sua fine, ma come i bambini credono sia un gioco senza fine. Si comportano allo stesso modo di fronte all'amore, esperienza che la natura elargisce a suo insindacabile giudizio, stato di grazia concesso "pro tempore". E' singolare il fatto che io accosti la morte all'amore, ma non è casuale, infatti penso che la nostra esistenza sia dominata essenzialmente dalla lotta fra l'istinto di vita, ben rappresentato dall'amore, e l'istinto di morte come assenza totale. Ho visto molti morti; prima, per curiosità di bimbo, ero solo stupito poi, da adulto, sempre attonito davanti a corpi marmorei e muti; anche quando si trattò di genitori, fratelli e sorelle, la loro visione fu insopportabile e poneva domande oziose e risposte vane. Che noi blandiamo la morte o la ignoriamo, lei è indifferente, presa com'é dal compito che esegue con cura e precisione, compito affidatole dalla natura, peraltro sempre innocente. 

...015 mi sveglio in piena notte e subito avverto all'emitorace sinistro una pressione inconsueta: è questa che mi ha svegliato? Memore dell'infarto già subìto, sono in allerta e ascolto il mio corpo, i battiti del cuore, attento a ogni segnale sconosciuto, poi mi balena in mente l'idea di chiamare il 118, ma desisto e propendo per l'atteggiamento attendista e fatalista. Mi alzo dal letto, accendo le luci, mi reco in bagno e quindi in cucina a bere un sorso d'acqua e poi, lentamente, ritorno a letto dove recupero il sonno.

A. Ferrin                                                                                                                                            modena, 16/8/2023